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Che cosa si può fare per aiutarci?


Lunedì 17 maggio 1999 

(ore 12:15)

Cara Sabrina, 

la lettera che mi hai girato è stata una sorpresa, davvero. Emilija era una
mia studentessa, e adesso credo sia sposata con un italiano. Scrive del suo
dolore, della possibilità di aiutare chi vive qui e della sua riluttanza a
telefonare a casa, perché ha paura di quello che potrebbe sentirsi dire e
non ha risposte alle domande del tipo: "Quando la smetteranno di
bombardarci?", "Quando finirà?". Dice che la gente, in Italia, pensa che la
NATO stia bombardando soltanto palazzi e ponti e che ai briefing, la NATO
sostiene che finora sono state uccise non più di 1000 persone... Emilija
vive ad Arezzo. Alla fine mi chiede che cosa può fare per aiutarci. 

Sono felice di aver ricevuto questo messaggio tramite te! 
Con affetto, 
Djordje