Vi racconto una storia. Autobiografica


Ho vissuto la guerra per piu' di due anni come soldato (bosniaco), come
civile (giovane di Sarajevo), come ostaggio. Ci hanno quasi distrutti. Si
sono messi sopra di noi, in città, e facevano di tutto per vincere. E noi
cercavamo di fare di tutto per sopravvivere. La gente era uccisa al tavolo
da pranzo dallo sparo dei cannoni che venivano dalla montagna. Ci hanno
chiuso l'acqua, la corrente, fino a farci congelare. A proposito, anche il
nostro governo ci chiudeva la corrente , fingendo che fossero stati i
Serbi, per poter fare la voce piu' grossa al tavolo delle trattative. Per
questo la gente di Sarajevo non vedeva di buon occhio le trattative.

Comunque i Serbi hanno fatto di tutto per salvare un'idea alla quale
anch'io, in tempi remoti, credevo. E la condividevo con tutto il cuore.
Quella di tenere la Yugoslavia viva. Anch'io amavo quel paese, e non solo
perche' sono 'misto', ma anche perche'ero 'buono'. Adesso capisco tutto
questo e vedo come voi occidentali eravate difesi da un 'muro', invisibile
ma ben presente.Si puo' forse spiegare cosi': siete, o vi sentite, su un
livello piu' alto, cosi' in alto, con tutto quello che vi offre il mondo
occidentale, che , obiettivamente, non potevate guardare giu'e vedere cosa
succede. Non vi interessava, non avevate tempo, si doveva lavorare per poi
magare godere di queste benedette vacanze! E poi un sacco di altre cose da
fare. Noi non potevamo esistere.

Non sapevo ancora quanto bene stavamo in Yugoslavia, una volta.
All'inizio del conflitto (in Slovenia) ero anch'io per l'unità. Dopo un
anno-due hanno cominciato ad uccidere tutto inorno a me, ed ara tutto
finito. La bella e buona Yugoslavia non poteva piu' esistere. Nessuna, ma
nessuna meta puo' giustificare l'uccisione dei bambini; gli adulti sono
forse diventati cattivi nel tempo, ma i bimbi...e qui i Serbi da noi hanno
sbagliato.

E i Serbi sembrano un gatto quando lo chiudi nell'angolo, per difendersi ti
scaverebbe gli occhi appena puo', e i Serbi dall'inizio della guerra
(nel1991) sono stati ormai sempre in ritirata, sono quasi nell'angolo.
Guardando adesso Belgrado e la Serbia li vedo come una grande Sarajevo.
Stanno succedendo delle cose analoghe e parallele alla vicenda di Sarajevo,
solo che oggi è tutto piu' grande. Non ci sono piu' i cecchini ma i
tomahwak. E le sofferenze si sono moltiplicate.
Sta morendo quella stessa gente che mentre noi a Sarajevo morivamo,
vivevano tranquilli e anche approvavano certe cose. Che per noi erano
stragi, magari.

Bisogna credere in Dio, ma basta anche guardare, che due piu' due fa
quattro; anche quelli che adesso uccidono devono sentire il dolore e la
morte, quello che stanno provocando.Purtroppo ,per l'ennesima volta in
questa storia, le sofferenze del mondo stanno aumentando, solo aumentando.
Non vedere questo è stupido. Vederlo e continuare comunque è puro crimine.
Mi sento un po' come quel matto, in un film western, che girava gridando:
'è la fine del mondo, verrà la fine del mondo...'

Ma lo urlo sperando il contrario
Comunque se ci uccideremo ci avrà ucciso l'egoismo.
Quando la Croazia e Dubrovnik bruciavano, noi a Sarajevo continuavamo la
nostra vita quotidiana, con le proteste contro la guerra etc. Mentre
Sarajevo bruciava a Belgardo succedeva la stessa cosa. Adesso brucia
Belgrado e qui si fa sempre la solita vita, con le manifestazioni pro o
contro la guerra...

Lascio finire a qualcun altro.
Zoran

P.S. Tutto questo promulgato da un uomo che pure lui stupra le donne e si
erge a difesa delle povere donne albanesi stuprate dalle bande (che ci sono
sempre in ogni guerra). Shame on you, Mr. Clinton!"