Presentazione del libro a Taranto - 28 maggio 1996

Ecco una brevissima sintesi della presentazione della presentazione del
libro il 28.

Don Franco Mazza ha evidenziato il rapporto fra telematica e democrazia.
Don Franco e' tra l'altro - oltre che direttore del settimanale diocesano
jonico Nuovo Dialogo - anche un "prete telematico" (fr.mazza@agora.stm.it)
di 37 anni molto grintoso e giovanile. E' stato negli USA per motivi di
studio e di ricerca e ha potuto mettere in evidenza come - in quel contesto
- con la posta elettronica abbia potuto contattare persone che altrimenti
non sarebbe riuscito a contattare. Conosceva da anni Howard Rheingold e il
suo "Comunita' virtuali"; da li' e' partito per illustrare il libro che ha
appunto una prefazione dei Rheingold. Ha messo in evidenza la potenziale
novita' della bidirezionalita' che permette ai cittadini di inserire nella
rete pezzi della propria realta' e della vita reale, facendo in modo che
l'informazione incorpori cio' che i mass media non a caso e frequentemente
espellono: l'informazione dal basso.

Padre Giovanni dei Saveriani di Taranto ha offerto una splendida
testimonianza dei motivi per cui ha fatto la scelta del missionariato e ha
raccontato quelle scelte decisive che hanno segnato la sua identita' nel
lavoro in Africa. Ha raccontato delle atrocita' commesse in Burundi - dove
ha operato - e ha potuto assicurare che i conflitti tribali sono tutt'altro
che spontanei ma nascono dalle manovre di potere e senza scrupoli di persone
che seminano odio e raccolgono potere. Padre Giovanni ha parlato in quanto
il libro e' dedicato al missionario Kizito ed io ho raccontato come e' nata
la "storia telematica" e concreta (Enrico Marcandalli e' volato a Naitobi)
con Kizito. Ma siccome e' stata anche presentata la vicenda di Ugo Cozza e'
intervenuta la rappresentante a Taranto della Comunita' Emmanuel, Marianna
Carelli, impegnata nel campo della lotta alle tossicodipendenze.

La libreria era piena, saremo stati in media sulle 60 persone, con un turn
over visto che eravamo in piedi. Intervenute tutte le TV locali. I giornali
hanno pubblicato una recensione al libro scritta da Giovanni Pugliese che e'
intervenuto e di cui riporto in appendice l'intervento.

Ospite d'onore: Gian Marco, il bambino affetto da una rarissima forma di
leucodistrofia (la sua foto scheda clinica e' su Internet nel sito di
peacelink, appelli urgenti), a cui e' stato dedicato il libro,
assieme ai bambini di strada di Koinonia, le cui immagini scorrevano in un
video mentre perlavamo. Erano immagini che  tutti avevano sotto gli occhi,
di bambini sfortunati ancora vivi a rammentare il nostro dovere di uomini.

Nel dibattito infine si e' parlato di educazione alla pace, di scuola e ci
si e' chiesti ad esempio come mai il Provveditorato agli studi di Taranto
abbia in passato evitato ogni rapporto (gratuito) con PeaceLink e abbia
invece scelto come "sito ufficiale" un provider commerciale (vedi URL
www.planio.it) il quale aggiorna settimanalmente un archivio pornografico
(*) (www.planio.it/alter/adult/). E forse piu' scandaloso il pacifismo?


RECENSIONE DI GIOVANNI PUGLIESE (si puo' citare ampiamente)

"Telematica per la pace" e' un libro scritto da Carlo Gubitosa, Enrico
Marcandalli ed Alessandro Marescotti per le edizioni Apogeo. Il sottotitolo
del testo e' "cooperazione, diritti umani, ecologia..." ed i puntini di
sospensione stanno ad indicare il carattere aperto del libro a tutte quelle
tematiche sociali che la telematica puo' oggi toccare se finalizzata ad
azioni di solidarieta' e di volontariato. Un libro quindi non solo per
imparare ma anche per aiutare. E' indicativo che sia stato dedicato ad un
missionario coraggioso, padre Renato Kizito Sesana, e ai suoi volontari che
accolgono i bambini di strada a Nairobi, nella comunita' di Koinoinia. Gli
autori hanno infatti rinunciato a percepire i diritti d'autore sull'opera,
che in tal modo andranno ai bambini di strada di Nairobi. Anche la casa
editrice partecipa finanziariamente all'iniziativa. L'obiettivo del libro e'
quindi quello di dare una mano a chi nel Sud del mondo lavora per una vita
piu' libera e dignitosa. E, come conseguenza, mira a coinvolgere esperti e
non esperti in una comunicazione globale che superi la sterile "moda
Internet" e giunga a coniugare tecnica ed umanesimo, computer e
solidarieta'. Chi crede in una comunicazione democratica e solidale, gestita
dal basso come risorsa per dare voce a chi non ha voce, trovera' nel libro
una miniera di informazioni e di esperienze, molte delle quali provengono
dalla rete telematica PeaceLink di cui gli autori fanno parte.

"NON CAPISCO NIENTE DI COMPUTER"

"Va bene, va bene... ma io non ci capisco niente di computer", si sente dire
spesso da parte di chi opera nel campo della cultura umanistica. Gli autori
hanno pensato a questa fascia di persone e per oltre 160 pagine (piu' della
meta' del volume) vengono raccontate "storie telematiche" di volontariato ed
impegno civile. Tutta la prima parte del testo quindi - in virtu' di un
linguaggio "narrativo" di per se' intuitivo - rende facilmente comprensibile
quale uso positivo si possa fare della telematica. Ci sono storie di vario
tipo: dal tossicodipendente che usa la rete per cercare e trovare
solidarieta' e forza per disintossicarsi al caso del piccolo Gian Marco di
Taranto, che lancia su Internet l'appello per cercare nel mondo la medicina
che gli consenta di sopravvivere alla sua tremenda quanto rara malattia.

DA GANDHI AD EINSTEIN

La "telematica per la pace" si presenta non come uno strumento di agitazione
ideologica ma come un concreto mezzo per dare voce a tutti, per rendere
visibile e far circolare cio' che sui mass media viene spesso relegato in
coda, dopo le cattive notizie ed i fatti di cronaca nera. Sui giornali e in
TV non c'e' molto spazio per chi fa volontariato, educazione alla
solidarieta' ed informazione sui diritti umani. Il nonviolento Gandhi,
l'antirazzista Martin Luter King, il maestro degli ultimi don Lorenzo
Milani, il pacifista Albert Einstein fanno oggi parte di quella cultura che
alimenta non solo le speranze ma le azioni di chi crede in un cambiamento
nonviolento e solidale della societa'. A questi riferimenti culturali, molto
distanti da ogni strumentalita' politica, fa riferimento la rete telematica
PeaceLink all'interno della quale nascono e si svolgono le storie
telematiche narrate. Il libro - unico nel suo genere in Italia - si presenta
per buona parte come un "romanzo" leggibile quindi anche da chi non ha
alcuna conoscenza tecnica nel settore e chi avesse pensato "va bene, va
bene... ma io non ci capisco niente di computer" deve sapere che il testo si
rivolge non a chi sa qualcosa di computer ma a chi ha nel cuore gli ideali
del nonviolento Gandhi, dell'antirazzista Martin Luter King, del maestro
degli ultimi don Lorenzo Milani, del pacifista Albert Einstein. Un
dizionarietto tecnico posto in appendice chiarisce - in ogni caso - gli
eventuali dubbi tecnici e terminologici.

UNA BANCA DATI FRA LE PAGINE

Pur nella sua semplicita' il libro si rivolge anche a chi ha una certa
esperienza di telematica e vuole metterla al servizio di azioni di
volontariato. Nelle oltre trecento pagine i piu' esperti troveranno una
notevole quantita' di informazioni ed indirizzi sulle reti mondiali che
lavorano per un'alternativa telematica. Al fine di offrire un archivio
informativo quanto mai ricco il libro offre allegato - compreso nel prezzo
di copertina -  un dischetto banca dati (grazie al quale il libro
"raddoppia" ed approfondisce le informazioni offerte) in cui vengono fornite
conoscenze piu' dettagliate sulla telematica che opera per la pace, i
diritti umani, la tutela ambientale, la cooperazione con il Terzo Mondo. E'
la prima ricerca sistematica di tal genere compiuta in Italia.

UN ESPERIMENTO CRITICO

Chi volesse dare un'occhiata ad alcuni stralci del libro lo puo' fare
collegandosi ad Internet all'indirizzo
http://www.peacelink.it/telempax.html oppure puo' dialogare con
gli autori (diamo per tutti l'indirizzo di posta elettronica
a.marescotti@peacelink.it).
"Telematica per la pace" contiene una visione molto critica di come e' stata
usata e pubblicizzata Internet e punta a dare voce anche a quelle reti
telematiche gratuite e gestite grazie al volontariato e alla passione di
molti, a quelle tecnologie povere basate su BBS, ossia su banche dati
amatoriali fatte su personal computer. Questa faccia della telematica no
profit rischia di non essere visibile a causa di una polarizzazione
dell'attenzione solo sul versante commerciale di Internet. Il libro e' un
esperimento critico che non si fa assorbire nella "Internet-retorica" ma
anzi in piu' punti richiama l'attenzione sul rischio di scelte tecnologiche
e di standard di alto livello che possono discriminare il Sud del mondo. La
telematica per il Sud del mondo, ad esempio non puo' basarsi solo sulla
multimedialita' perche' le infrastrutture telefoniche dell'Africa non
reggono l'enorme dispendio di risorse che essa richiede ma puo' invece
trarre giovamento da reti di posta elettronica compatibili con le deboli
infrastrutture comunicative africane.

COME E' NATO IL LIBRO

Infine una curiosita': questo libro e' nato "in rete" mediante una "computer
conference" e cosi' i tre autori hanno lavorato per un anno come se fossero
stati permanentemente riuniti attorno ad una tavolo pur vivendo a centinaia
di chilometri di distanza. Enrico Marcandalli ha lavorato sul suo computer a
casa a Cusano Milanino, Carlo Gubitosa era al Politecnico di Milano (dove
studia) e Alessandro Marescotti scriveva da Taranto. La posta elettronica ha
reso continuamente condivisibili ed aggiornati i vari capitoli che sono
stati arricchiti da collaboratori che in varie citta' d'Italia hanno fornito
suggerimenti, testi e documentazione. Si puo' insomma parlare di un'opera
aperta frutto di una scrittura collettiva. Enrico Marcandalli, poi, non e'
stato soddisfatto di entrare in contatto solo per posta elettronica con il
missionario Renato Kizito Sesana ed e' andato a Nairobi per aiutarlo. Dai
computer bisogna pur uscire perche' la realta' attende il nostro aiuto e non
solo i nostri bit. E' forse questo il messaggio piu' forte che il libro
vuole lanciare.

Giovanni Pugliese



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Alessandro Marescotti
Internet:  a.marescotti@peacelink.it
PeaceLink  c.p. 2009  -  74100 Taranto (Italy)
http://www.peacelink.it
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