Il potere e la nostra vita quotidiana Il consumo alternativo e il commercio equo e solidale Le nostre scelte di vita quotidiana, i nostri consumi, la spesa che facciamo sono scelte politiche. E' tempo di fare attenzione e di compiere scelte etiche. Ecco alcune informazioni di base Cos'è il consumo alternativo? Il consumo alternativo consiste nell'acquisto di prodotti con caratteristiche positive, spesso al di fuori del circuito commerciale abituale. Un esempio è il "commercio equo e solidale" che commercializza prodotti provenienti dal Sud del mondo non con spirito di avidità ma di equità. La giustizia non si conquista solo lottando ed opponendosi a ciò che non va, ma si costruisce anche proponendo e favorendo un'alternativa per indicare una direzione da seguire che sia valida. Il commercio equo e solidale ci dimostra che è possibile una forma di commercio no-profit, in cui produttore e consumatore devono rendersi un servizio reciproco: il produttore fornisce prodotti buoni e il consumatore corrisponde un prezzo che permetta al produttore di vivere dignitosamente. In cosa consiste il consumo alternativo? Il commercio equo e solidale si propone di garantire ai lavoratori del Sud del mondo un prezzo equo e di creare un rapporto diretto tra produttori e consumatori, superando l'intermediazione di un gruppo ristretto di multinazionali che, sfruttando la manodopera, comprano a prezzi quanto più bassi possibile e rivendono a prezzi più alti possibile. Nel caso delle banane, abbiamo già visto che il mercato è controllato da Chiquita, Dole e Del Monte. Nel caso del caffè predominano Nestlé, Philip Morris (boicottata per propaganda e vendita di sigarette a minorenni e per lo sfruttamento dei contadini che producono caffè e cacao ) e Sara Lee. Dice Bruno Sessa della Confraternita di Cava dei Tirreni: "Per me il cuore del commercio equo e solidale è il rapporto diretto produttori-consumatori. La qualità di questo rapporto è fondante perché dà il volto degli uomini alla realtà del commercio, consentendo di dar vita ad una nuova economia che parta dai bisogni reali. Ci diceva don Zeno di Nomadelfia, in una sua meditazione, che il lavoro umano è qualificato da un "perché" e un "per chi"." L'origine del commercio equo e solidale. L'idea del commercio equo e solidale nacque in Olanda circa trent'anni fa, da parte di alcuni organismi che, resisi conto di non poter indurre le multinazionali a comportamenti corretti, pensarono di promuovere essi stessi un'iniziativa commerciale di segno opposto, allo scopo di dimostrare che era possibile instaurare rapporti commerciali più equi. Aiutarono alcuni produttori (contadini ed artigiani) ad organizzarsi in cooperative per avviare i prodotti all'esportazione. In Olanda fondarono una cooperativa per l'importazione degli stessi prodotti. Altre nazioni aderirono ed attualmente sono riunite in una federazione europea (EFTA) con sede a Maastricht (Olanda). Quali cooperative di importazione ci sono in Italia? In Italia ci sono tre cooperative per il commercio equo e solidale: Cooperazione Terzo Mondo (CTM), via Macello 18, 39100 Bolzano tel. 0471-975333; Cooperativa Commercio Alternativo, via Darsena 176/a, 44100 Ferrara tel. 0532-772009; Roba dell'Altro Mondo (RAM), via del Parco 14, 16036 Recco (Genova) tel. 0185-720012. Le Botteghe Terzo Mondo Un problema per le cooperative è stato come far arrivare ai consumatori i prodotti del commercio equo e solidale. Purtroppo la vendita tramite negozi e supermercati di questi prodotti è soffocata dai gruppi delle multinazionali. La soluzione è stata quella di chiedere a gruppi impegnati a livello locale di aprire dei punti di vendita, definite "Botteghe Terzo Mondo". In Italia ce ne sono circa un centinaio, gestite da gruppi vari (parrocchiali, terzomondisti, verdi, marxisti, nonviolenti). Come aprire una Bottega Terzo Mondo? Per aprire una Bottega Terzo Mondo ci sono tre possibilità. La prima è quella di appoggiarsi a un ente (ACLI, ARCI, MCL) che già gestisce un locale pubblico. La seconda è l'apertura di uno spaccio interno, basato sul volontariato. La terza, più impegnativa, è di aprire un vero e proprio negozio al pubblico. Per chi vuole informazioni su come aprire una Bottega Terzo Mondo si può rivolgere alla CTM/MAG, Piazzetta G. Beato Forzatè 1, 35137 Padova tel. 049-651865. Come mai i prodotti del commercio equo e solidale sono con sovrapprezzo? Il sovrapprezzo su questi prodotti consente alla cooperativa di importazione di finanziare programmi di assistenza sindacale, tecnica e giuridica per i lavoratori, la creazione di asili e cliniche, l'istituzione di un fondo per sostenere le aziende autogestite dai lavoratori e di un fondo per credito ai contadini che intendono rinnovare le colture. Caffè Solidarietà Con il marchio "Transfair" è in vendita (ed es. presso la Coop) il Caffè Solidarietà, 100% arabica, proveniente dai Caraibi. Il caffè è ottimo ed è usato dalla scrivente. Per chi volesse informazioni sulla cooperativa Transfair l'indirizzo è : Transfair Italia, vicolo Parrocchia, 3 39100 Bolzano. Vorrei terminare con questo pensiero di Giulio Battistella: "La vera novità del commercio equo e solidale non si esaurisce nell'ordine materiale, ma si espande a quello spirituale. Ridando e garantendo una storia pulita ai prodotti che fornisce, il commercio equo e solidale fa riscoprire il gusto di conoscerne la storia e di recuperare l'anima buona delle cose, il loro valore di segno, di simbolo di un servizio reciproco, di una comunione sociale e cosmica. Un valore che nutre non soltanto il corpo del consumatore, ma anche il suo spirito assetato da sempre di valori profondi, veri e di rapporti armoniosi con gli altri con la natura con il Tutto". Infine: il caffè "equo e solidale" dal 1997 è bevuto anche nei bar del Parlamento italiano su proposta di un gruppo di parlamentari. Come già avviene da tempo nel Parlamento europeo.