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Lo sfruttamento mondiale dei minori

 

Duecento milioni di bambini prigionieri del lavoro

 

Dal 27 al 30 ottobre 1997 si svolge ad Oslo la prima conferenza internazionale contro il lavoro minorile. Nel mondo lavorano 200 milioni di bambini come schiavi. Un'esperienza toccante portata a scuola con le pagine di un giornale. Ecco cosa hanno scritto i bambini.

 

 

DA TARANTO AL NEPAL SULLE ALI DEL GIORNALE

 

Avevamo programmato di trattare un testo descrittivo riguardante un animale. Ogni lunedì, con le mie due classi di quinta elementare, lavoriamo per la produzione di testi scritti. Ma l'occhio è caduto sulla foto di copertina di un giornale: un bimbo sudamericano addormentato su palloni che cuciva in fabbrica e un grande titolo "Stiamo lavorando per voi". Poiché avevamo esaminato la Dichiarazione universale dei diritti del fanciullo... al diavolo il testo descrittivo! Ho portato il giornale a scuola e ho colto l'occasione per leggere la storia di Suri, piccola tessitrice di tappeti del Nepal. Silenzio di tomba, grande attenzione. Arriviamo ad approfondire meglio il discorso sul lavoro minorile e in pochi giorni decidiamo di scrivere in classe un testo, riassumendo le notizie principali e inserendo alcune considerazioni personali. E questi sono alcuni dei risultati.

 

"La maestra questa mattina ci ha raccontato che nei continenti Asia, Africa e America centro-meridionale ci sono bambini che lavorano. Questi, producono nella fabbriche palloni, cappelli, indumenti intimi, ecc. Ci ha raccontato anche che a Novo Hamburgo, in Brasile, una bambina di nome Janete ha raccontato la sua storia. Lei aveva dieci anni quando è entrata in un calzaturificio. Ora ha quattordici anni e ha praticamente le mucose distrutte. Questo perché per fabbricare scarpe respirava mastice e solventi. Così l'ha curata un medico, ma non si sa ancora se sta bene. Tri, un'altra bambina di Jakarta in Indonesia, confezionava scarpe sportive; queste a Parigi costano 112 mila, però i bambini come Tri ricevono solo 350 lire all'ora. Se Tri si volesse comprare le scarpe che lei fabbrica dovrebbe lavorare sette settimane. Poi però non avrebbe più nulla. Come si vestirebbe? Come mangerebbe? Come capiamo non lo può fare. La maestra ci ha raccontato che non solo in questi poveri continenti ma anche in Italia possiamo trovare minorenni che lavorano. A Gravina di Puglia è stata scoperta una fabbrica dove lavoravano i bambini, producono biancheria intima da uomo; questi bambini ricevono solo duecentomila lire al mese. A Lizzanello, in provincia di Lecce, c'erano minorenni che fabbricavano scarpe. Questi bambini però lavoravano in una stalla, ricevendo cinquecentomila lire al mese. Ancora, a Reggio Calabria quindicimila bambini sotto i quattordici anni lavoravano facendo gli agricoltori. L'Unicef sostiene che circa 200 milioni di bambini lavorano nel sud del mondo. Ad Oslo, capitale della Norvegia, oggi inizia una conferenza internazionale contro il lavoro minorile. Spero che questa conferenza farà giustizia ai bambini, perché tutti sono uguali, tutti hanno gli stessi diritti, senza distinzioni di razza o sesso. Spero che tutti i genitori facciano dedicare i bambini all'istruzione e non al lavoro."

Flavia

 

 

"La multinazionale, cioè un gruppo di persone molto ricche, investe dei soldi in una fabbrica di un paese povero, compra le scarpe a 26 mila e 400 lire e poi le vende ai grossisti a 56 mila lire che poi le vendono a noi a 112 mila lire. Per fortuna ad Oslo, la capitale della Norvegia, da oggi fino al 30 ottobre si terrà una conferenza internazionale per i diritti del bambino e si spera che si riesca a far capire che anche il bambino ha il diritto di avere un'infanzia felice e bella per poi avere una vita migliore da grande. Questi bambini vengono ridotti in schiavitù. La maggior parte del guadagno di una famiglia è fatta dai figli che lavorano in queste fabbriche e vengono costretti a lavorare senza soste. Io penso che il lavoro minorile non sia una cosa bella e spero che finisca subito."

Walter

 

"Secondo me il bambino a diritto all'uguaglianza, al tempo libero, all'istruzione, senza che venga sfruttato o allontanato da tutti, perché tutti siamo figli di... DIO!"

Claudia

 

"Tri, una bambina indonesiana, lavora in una fabbrica di scarpe e costruisce le suole per scarpe sportive. Il proprietario vende quelle scarpe a sole 26 mila e 400 lire. Poi quelle scarpe vengono vendute a 56 mila lire. Quelle scarpe vengono vendute infine a noi a 112 mila lire. Tri riceve all'ora 350 lire e per comprare queste scarpe dovrebbe lavorare per sette settimane."

Angelo

 

"Quindi, come abbiamo potuto vedere, nel mondo c'è molto sfruttamento di bambini. Secondo me la vita che stanno svolgendo questi bimbi è ingiusta, perché loro hanno il diritto di andare a scuola come noi!! E quando penso a quasi poveri bambini che non possono andare a scuola, mi dico di impegnarmi al massimo, anche per quei bambini. Continuo a sperare per un'infanzia felice di quei bambini."

Carmela

 

 

Informazioni sullo sfruttamento dei bambini nel mondo

 

Facciamo i conti

 

Quanto ricava per un paio di scarpe da ginnastica:

- il padrone dell'azienda a Jakarta L.26.400 (incidenza costo del lavoro 4%)

- la multinazionale L.56.000 (incidenza costo del lavoro 2%)

- il negozio a Roma L.112.000 (incidenza costo del lavoro 1%)

Lavoro minorile a Jakarta (Indonesia): costo di un bambino L.350/ora

Il costo del lavoro per costruire un paio di scarpe è di circa L.1.100 a Jakarta.

(Elaborazioni statistiche sulle informazioni del settimanale Avvenimenti del 29/10/97)

 

Fuoco sulle ferite

 

In India, Pakistan e Nepal esistono migliaia di fabbriche-lager in cui i bambini sono ridotti in schiavitù e scontano con il loro lavoro il debito contratto dalle famiglie. I padroni li picchiano al minimo errore e, andandosene, chiudono la porta a chiave per evitare che scappino. Un bambino di questi ha raccontato: "Spesso capita che ci tagliamo con i coltelli che usiamo per lavorare. Allora il padrone ci riempie la ferita di zolfo e gli dà fuoco. Il dolore è terribile ma la ferita smette di sanguinare e possiamo continuare a lavorare senza sporcare i tappeti di di sangue."

(Fonte: AIFO, DOSSIER Amici dei lebbrosi, ottobre 1997)

 

Iqbal Masih, eroe bambino

 

Il 16 aprile 1995 in Pakistan fu assassinato all'età di 12 anni Iqbal Masih poiché aveva avuto il coraggio di raccontare al mondo la drammatica condizione di tanti bambini in schiavitù come lui. L'Unicef ha proposto che il 16 aprile venga ricordato ogni anno in tutto il mondo come giorno simbolo della lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile.

Il comitato italiano per l'UNICEF nel 1996, in occasione del 50' anniversario del fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, ha lanciato la proposta di donare un'ora del proprio lavoro per destinare i soldi raccolti in favore di tre paesi asiatici (Bangladesh, Nepal, Pakistan) in cui il problema del lavoro minorile è molto grave. La somma raccolta è stata di 2 miliardi e 800 milioni.

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