Gazzetta del Mezzogiorno, articolo del 22/4/96 "Basta con le mine" Messaggio telematico a chi le costruisce Appello di Carmela, 9 anni
"Sono una bambina di 9 anni e mi chiamo Carmela. Faccio la terza elementare, sezione D, nella scuola XXXXXXXX (*). Io, i miei compagni e la maestra abbiamo saputo che voi costruite mine, cioè bombe. Scusate il termine: "Ma dove volete arrivare?" I bambini un domani cresceranno e vivranno sulla terra, ma se voi costruite bombe anche a forma di giocattoli i bambini saltano in aria. Uno dei dieci comandamenti dice che non bisogna uccidere, e voi è come se lo faceste. Non vi dico di smettere di lavorare, ma costruite piuttosto cose o oggetti utili. Ad esempio una pompa dell'acqua, per darla in Africa sia per la sete che per gli incendi. Vi prego di far leggere questa lettera ai vostri colleghi e alle altre fabbriche."
Da Taranto, parte una lettera per cercare di fermare la costruzione delle mine in fabbriche italiane: la lettera l'ha scritta Carmela, 9 anni, sensibilizzata dalla sua maestra Maria Teresa Tarallo. E proprio da Taranto è partita un'operazione internazionale di sensibilizzazione sul problema delle mine, in vista della conferenza internazionale Onu per la revisione della normativa, che si svolgerà a Ginevra dal 22 aprile al 5 maggio. Da Taranto l'operazione-mine si sta muovendo - silenziosamente ma inesorabilmente - lungo le grandi ragnatele elettroniche di Internet e del network telematico pacifista "PeaceLink". Spiega Alessandro Marescotti (che insieme a Giovanni Pugliese fu l'ideatore di "PeaceLink"): "Il nostro messaggio nelle scuole è stato diramato all'insegna dello slogan "Togli le mine dalla coscienza". Cerchiamo di far capire la gravità della situazione: ogni 30 minuti nel mondo esplode una mina e fa una vittima; nel 90% dei casi la vittima è un civile, nel 20% dei casi un bambino; 100 milioni di mine giacciono inesplose nei campi o lungo le strade del mondo, e molte sono di fabbricazione italiana; le mine possono rimanere attive per oltre 50 anni; nella sola Cambogia una persona su 236 è disabile per le mine; una mina può costare meno di 3 dollari, per toglierla occorrono dai 300 ai 1000 dollari; per ogni mina rimossa altre 35 vengono disseminate (2 milioni nel 1993, oltre 3 milioni nel 1994), per sminare l'Afghanistan occorrerebbero, ai ritmi attuali, 4.300 anni..."
"PeaceLink" ha inviato messaggi di posta elettronica (in italiano e in inglese) a decine di associazioni italiane e internazionali. In vista della conferenza internazionale di Ginevra, tutte le scuole interessante possono ottenere materiale illustrativo o per posta (scrivendo a PeaceLink, casella postale 2009, 7400 Taranto) o prelevandola dal sito Internet http://www.peacelink.it oppure richiedendo informazioni per posta elettronica a a.marescotti@peacelink.it. Alla campagna nazionale collaborano Mani Tese, Pax Christi, Missione Oggi e la Consulta per la Pace di Brescia.
(*) E' stato eliminato il nome della scuola. Infatti il giorno dopo la pubblicazione di questo articolo è stata diffusa la seguente comunicazione scritta "all'Ins.TARALLO Maria Teresa e p.c. a tutto il personale docente" da parte della Direttrice Didattica: "Preciso alle SS.LL. che qualsivoglia iniziativa di espressione culturale legata allo svolgimento di attività educative e di insegnamento in questa scuola elementare e materna, che possa diventare oggetto di pubblicazione sulla stampa e, comunque, di divulgazione esterna a nome della scuola (che si configuri, cioè, come iniziativa scolastica e non a titolo personale), deve rigorosamente seguire l'iter qui specificato:
- autorizzazione di questa Direzione Didattica;
- previsione nel Progetto Educativo di Circolo;
- discussione e delibera nelle sedi degli OO.CC. competenti che ne valutino le opportunità e la valenza pedagogica/educativa;
- informazione e consenso (?) delle famiglie degli alunni interessati e coinvolti.
Ciò premesso, si raccomanda il pieno rispetto da parte delle SS.LL. di quanto sopra detto."
10 ottobre 1997
Alla campagna internazionale
contro le mine antiuomo
e alla sua coordinatrice
Jody Williams
viene assegnato
il Premio Nobel per la Pace 1997.
"Un grazie a PeaceLink per il suo insostituibile sostegno, ed a tutti coloro che attraverso questa rete appoggiano la battaglia sacrosanta contro le mine terrestri.
è un momento di grande entusiasmo, di grande felicità, anche perché la motivazione del Nobel è molto netta, ed importante: "Un processo che nell'arco di pochi anni ha trasformato la messa al bando delle mine da visione a stringente realtà". Sottolineo questo, perché il Comitato riconosce inequivocabilmente il valore del lavoro di migliaia di donne ed uomini qualunque, che nelle loro diverse e non sempre agevoli realtà, in 60 paesi del mondo, si sono adoperati all'unisono in questi anni per creare insieme, passo dopo passo, ma sempre compatti, un mondo migliore."
Messaggio di Nicoletta Dentico
coordinatrice italiana della Campagna contro le mine
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