A TRENT'ANNI DALLA SCOMPARSA
Martin Luther King, profeta di speranza
Un personaggio che ha "catturato" l'interesse di bambini di undici anni, attuale oggi più di allora. Era il 1968, anno di contestazioni, e il popolo dei neri d'America piangeva la tragica fine del loro leader.
Il 4 aprile 1968 moriva in nella città americana di Memphis Martin Luther King. Promosse un vastissimo movimento per la difesa non-violenta dei diritti civili dei neri ottenendo nel 1964 il Premio Nobel per la Pace. Nella sua strategia contavano tutti: anche i bambini. "I bambini - affermò - hanno una parte importantissima nella nostra lotta... Ciò pure stabilisce una differenza netta fra i metodi della violenza e della non-violenza. Il primo metodo ricorre agli uomini nerboruti, ai pugni saldi, ai bastoni. Il secondo si affida a una qualità universale, ad una dimensione di cui fanno parte anche i ciechi, i monchi e i bambini". Ecco perché, a trent'anni dalla morte, ho preferito lasciare la parola ad un gruppo di bambini di quinta elementare per ricordare questo grande profeta di speranza.
Maria Teresa Tarallo
Io penso che il razzismo non è sbagliato, è sbagliatissimo! Ed inutile. Noi ci diciamo sempre che bisogna amare, ma lo dimostriamo? Alcuni di noi sì, altri no. Ma se noi siamo i primi a dare un esempio, gli altri potranno capire, ed impareremo a vivere nella pace, e nell’amore fraterno. Ha detto Martin Luther King che una persona di colore - che in fondo è uguale a noi - non si valuta fuori, ma dentro, nello spirito e nella bontà che dimostra verso gli altri. Quindi anche se Martin Luther King non c’è più, aiutiamolo a realizzare questo sogno di pace e non a cancellarlo come è successo nel 1968. Diamo dimostrazione che crediamo in Dio e che vogliamo la pace. Anche se una persona continua a odiarti tu non cedere.
Carmela C.
Io penso che l’odio è una cosa brutta ma che non ne possiamo fare a meno. Per questo noi dobbiamo imparare ad esempio che se un bambino tira un calcio noi gli rispondiamo con amore e dignità.
Alessandro Pr.
Noi non dobbiamo amare solo le persone che ci amano ma dobbiamo amare anche le persone che ci odiano così smettono di fare del male e se ne accorgono che siamo tutti fratelli. Noi siamo nati per essere fratelli.
Valentina Q.
Prendiamo esempio da M.L.King e aiutiamo la riuscita si una importante ma difficile opera: quella di portare tutti gli uomini alla pari.
Fabio P.
Penso che l’odio ha colpito un po’ quasi tutto il mondo tranne alcune persone che hanno dato la loro vita per far regnare la pace, come Martin Luther King, Gandhi, Madre Teresa di Calcutta e Raoul Follereau. Sono state persone generose fino alla fine. Ci hanno insegnato ad amare anche le persone più razziste che ci sono.
Daniela V.
I razzisti sono una razza a parte molto sciocca perché non credono che siamo tutti figli di Dio.
Marco L.
Siamo stati creati tutti uguali e quindi non ci sono distinzioni di razza.
Angelo G.
Il metodo di Martin Luther King si chiama "metodo della non-violenza". Condivido i suoi sogni però credo che per noi è difficile non odiare.
Flavia L.
Molte persone, come Martin Luther King, vogliono insegnarci ad amare gli altri, però per fare quest’opera di bene ci vuole molto tempo. Se noi facciamo qualcosa di buono e diamo l’esempio, piano piano tra di noi nascerà la pace e ogni uomo si amerà e ragionerà prima di fare delle cose che non sono giuste. Siamo tutti uguali, ogni uomo deve avere gli stessi diritti e dobbiamo perdonare chi fa del male.
Valentina R.
La pace e l’amore sono un dono stupendo e quindi dobbiamo svegliare questi uomini razzisti per dire queste parole. Io però non mi arrenderò e se non l’ho fatto ora di amare lo farò da oggi. Nella vita non bisogna mai cedere. E anch’io seguirò Martin Luther King. Io penso che qualche giorno vedrò il mondo cambiare però questo dipende solo da noi.
Roberta G.
Non ci deve essere l'odio nel mondo. Come dice Gesù, se qualcuno ci fa del male, noi non dobbiamo reagire con l'odio ma con l'amore.
Denise S.
Il 4 aprile si celebrerà l'anniverrsario della morte di M. L. King. Lui non aveva solo un sogno ma ne aveva tanti, sognava la giustizia in tutto il mondo, eliminare la diversità razziale e la segregazione.
Walter S.
Io penso che bisognerebbe seguire l'esempio di M. L. King: egli infatti afferma , come insegna Gesù, che bisogna amare tutti, anche i nemici!!
Claudia Q.
Io spero che col passare del tempo i sogni di M. L. King si avverino uno per uno fino ad arrivare all'amore di tutti i popoli.
Alessandro Pe.
I have a dream (io ho un sogno)
Alcuni giorni prima di morire Martin Luther King aveva tenuto questo discorso di fronte a un'imponente manifestazione antirazzista di bianchi e neri.
"Sì, è vero, io stesso sono vittima di sogni svaniti, di speranze rovinate, ma nonostante tutto voglio concludere dicendo che ho ancora dei sogni, perché so che nella vita non bisogna mai cedere. Se perdete la speranza, perdete anche quella vitalità che rende degna la vita, quel coraggio di essere voi stessi, quella forza che vi fa continuare nonostante tutto.
Ecco perché io ho ancora un sogno. Ho il sogno che un giorno gli uomini si rizzeranno in piedi e si renderanno conto che sono stati creati per vivere insieme come fratelli. Questa mattina ho ancora il sogno che un giorno ogni nero della nostra patria, ogni uomo di colore di tutto il mondo, sarà giudicato sulla base del suo carattere piuttosto che su quella del colore della sua pelle, e ogni uomo rispetterà la dignità e il valore della personalità umana. Ho ancora il sogno che un giorno la giustizia scorrerà come acqua e la rettitudine come una corrente poderosa. Ho ancora il sogno che un giorno la guerra cesserà, che gli uomini muteranno le loro spade in aratri e che le nazioni non insorgeranno più contro le nazioni, e la guerra non sarà neppure oggetto di studio. Ho ancora il sogno ogni valle sarà innalzata e ogni montagna sarà spianata. Con questa fede noi saremo capaci di affrettare il giorno in cui vi sarà la pace sulla terra".
Martin Luther King
Torna all'indice