Per saperne di più su PeaceLink Emergenza PeaceLink - Battaglia legale per la liberta' di espressione Vai alll'osservatorio sulle menzogne di guerra
CHI SIAMO  | CONTATTI  |  I NOSTRI OSPITI  |  LINK  |  DATABASE  |  AIUTA PEACELINK
c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, via Galuppi 15, 74010 Statte (TA)
Tutte le date, gli appuntamenti, le manifestazioni e gli incontri del mondo ecopacifista in Italia e in Europa - SEMPRE AGGIORNATO! CALENDARIO INIZIATIVE  

Obiettori di coscienza in rete


E' ormai matura fra gli obiettori l'esigenza di utilizzare la telematica per quei fini ideali che li hanno spinti a dire "signorno'". A PeaceLink e' recentemente giunto un messaggio di obiettori di coscienza milanesi della Caritas che si mettevano "a disposizione" della rete per realizzare pagine Web, inserire informazioni in rete e per diffondere la cultura dell'accoglienza verso gli immigrati. "Siamo a disposizione", hanno scritto.

In questa disponibilita' e in questo spirito di partecipazione ho letto qualcosa di piu' del messaggio di un gruppo di persone di buona volonta', vi ho visto la punta di un iceberg che ha potere, competenza e volonta' e che emerge: e' il mondo sommerso degli obiettori di coscienza che acquista visibilita', voce, coordinamento attraverso la telematica e la strategia dell'informazione sociale dal basso.

Matura la coscienza che un anno in divisa, spesso inutile sequela di guardie armate e pulizia dei gabinetti degli ufficiali, puo' essere sostituito da un anno di impegno sociale per la difesa dei valori veri della nazione, sul terreno della solidarieta' e del volontariato. Un anno per diffondere l'educazione alla pace, per promuovere il recupero dei minori nelle zone a rischio mafioso, per difendere l'ambiente, per accogliere gli immigrati, per assistere le fasce deboli e creare cosi' un senso nuovo e solidale di appartenenza nazionale: un anno del genere forma e raccoglie i cittadini di un'altra Italia, quella che sceglie le armi nonviolente dell'impegno civile e della cultura come mezzi di difesa nazionale. Si difende di piu' oggi la nazione dietro ad un cannone o dietro ad un computer per la pace? Un cannone non ci difende da nulla: in Italia e' stato sempre usato contro la gente e, come diceva don Milani, non una guerra giusta e' dato conoscere nei manuali della storia nazionale. La cultura della pace invece ci difende dalla guerra e dalla sua cultura, dalla mentalita' militarista, e' un "preservativo sociale" benefico. Oggi il mondo ha bisogno di difendersi dalla contaminazione dell'imbecillita', del secessionismo, del nazionalismo e dai cannoni stessi che dicono di essere posti in difesa della nazione.

Computer per la pace, dunque. E telematica per la pace, allora. Al posto dei cannoni e dei computer militari, al posto di inutili marce in riga allineati e degli scopini per pulire i cessi degli ufficiali: meglio i cessi degli anziani soli e degli handicappati, loro almeno ne hanno vero bisogno.

Computer per la pace per mettersi in collegamento con il mondo, ascoltarlo, diventare cittadini planetari: al servizio della societa', obiettori e non, con una scelta gratuita per gli altri, promuovendo cooperazione internazionale, organizzando protezione civile, difesa e attuazione dei valori fondanti della Carta costituzionale.

Gli obiettori di coscienza in rete possono essere oggi una risorsa nazionale al servizio dei cittadini. Possono essere una testimonianza di pace e di competenza, una risorsa informativa e di ascolto sociale, di promozione di valori e di azioni concertate sul territorio nazionale. Quando tutto cio' avvenisse e ci si trovasse "in rete" per attuate e coordinare in tempo reale azioni che coinvolgessero armonicamente centinaia o migliaia di obiettori, allora credo che avremmo posto le basi di quella che suole definirsi Difesa Popolare Nonviolenta: una strategia sociale di intervento ed auto-organizzazione civile che provvede dal basso a gestire azioni ed emergenze sociali e nazionali.

Gli obiettori di coscienza possono porre in rete la propria disponibilita', rendendo visibile - assieme alla loro obiezione "in negativo" - la propria partecipazione "in positivo" alla costruzione di un'Italia nonviolenta e solidale. Gli obiettori possono animare servizi informativi su conferenze telematiche, scrivere pagine Web su Internet, creare centri di documentazione elettronici in quelle aree vocazionali in cui hanno scelto di espletare il servizio civile. Attualmente un obiettore puo' scegliere di svolgere il servizio civile in una delle seguenti aree vocazionali previste dalle legge 772 del 1972:

  • assistenza;
  • istruzione;
  • protezione civile;
  • tutela ambientale.
Come si puo' notare non esiste un'area "telematica" per l'"obiettore in rete": in realta' quelle sono pero' tutte aree in cui la telematica puo' essere assunta come mezzo (anche se non l'unico) di attuazione della propria scelta culturale di obiezione di coscienza. I computer svolgono cioe' un ruolo "trasversale", di mezzo globale di organizzazione e coordinamento, nonche' di presenza culturale attiva in rete. Cio' che si puo' proporre e' dunque non un astratto "servizio civile virtuale" ma un servizio civile che veda realizzarsi una rete di realta' intercomunicanti, attive e presenti sul territorio e percio' bisognose di propagazione informativa. Per ognuna delle aree vocazionali viste prima il mezzo telematico puo' essere mezzo di divulgazione, coordinamento, dialogo e ascolto sociale. "Obiettori in rete" e' una proposta per far uscire il servizo civile dalle accuse di "imboscamento". Ho visto obiettori chiusi in stanze a rispondere alle telefonate per associazioni, ad aprire porte, a firmare carte, ad accogliere postini, a fare da postini. Erano obiettori invisibili, inutili, sprecati.

Ho visto obiettori esemplari: utili, preziosi ma anch'essi invisibili. Altra cosa sarebbe dare visibilita' in rete agli obiettori, dare un senso nazionale di coordinamento, un orgoglio - perche' no - collettivo. Obiettori organizzati alla Greenpeace in team d'intervento rapido e tempestivo, riferimenti sociali capaci di spostarsi elettronicamente da un punto all'altro della terra, uomini in rete capaci di diventare protagonisti di un servizio civile di cui andare fieri, che lasci l'impronta e la voglia di continuare anche "dopo": ecco cosa e' la proposta di "obiettori in rete".

"Obiettori in rete" e' inoltre una proposta formativa che vedrebbe gli Enti convenzionati per il servizio civile diventare punto di acquisizione di competenze professionali: in dodici mesi di servizio civile un obiettore imparerebbe ad usare le reti, la posta elettronica, a creare pagine informative, a realizzare siti Web, a familiarizzare con la lingua inglese.

Sarebbe una palestra eccezionale di formazione professionale che verrebbe praticata in funzione di uno scopo nobile e socialmente utile, al servizio della pace e degli obiettivi dell'area vocazionale prescelta. Cio' motiverebbe gli obiettori "scientifici" a mettere le proprie conoscenze al servizio di scopi umanistici e motiverebbe altresi' gli obiettori con studi "umanistici" alle spalle a formarsi competenze interdisciplinari rispetto all'ambito tecnico-scientifico.

Vedo un limite nelle proposte di formazione per obiettori di coscienza che circolano oggi: escludono l'acquisizione di competenze tecniche importanti come quelle di guidare un camion, usare una ricetrasmittente, scrivere con la posta elettronica. La Difesa Popolare Nonviolentasi ha bisogno anche di "esperti" di camion, radio, computer perche' i soli ideali senza le ruote, le radio e i bit non vanno lontano.

Fin dai prossimi mesi possiamo metterci al lavoro per avviare un corso per obiettori di coscienza: un corso su rete telematica. Rete PeaceLink puo' mettere a disposizione le proprie strutture per avviare questo esperimento che puo' propagarsi anche mediante altre reti e risorse telematiche.

Penso a realta' serie e qualificate come Solidarity in Italy e Citta' Invisibile. Vedo inoltre indispensabile l'apporto delle associazioni che organizzano gli obiettori e degli esperti che hanno dato un contributo al pensiero nonviolento in Italia.

Il corso puo' durare 12 mesi e prevedere una lezione introduttiva al mese (che chiederemo di far svolgere a persone dotate di esperienza e preparazione nel settore) attorno alla quale costruire un dibattito seminariale. Quindi si possono prevedere dodici sessioni seminariali dedicate ad esempio alla storia della nonviolenza, al pensiero di Gandhi, Martin Luter King, Capitini, don Milani, alla Difesa Popolare Nonviolenta, alla telematica per la pace, alla legge sull'obiezione di coscienza, ai diritti umani, alla campagna antimine, all'educazione ai diritti umani, all'educazione alla pace, alla cooperazione internazionale, al consumo critico, all'obiezione fiscale e professonale, alle tecniche di animazione di gruppo e di risoluzione nonviolenta dei conflitti, ecc. Non c'e' che l'imbarazzo della scelta e cosi' come nelle scuole di guerra si studia come fare la guerra... in rete possiamo studiare come si prepara e si organizza la pace, arte non meno nobile ed importante.



Il server "AlexLanger"

Ora è raggiungibile all'indirizzo:
http://www.peacelink.it/


Presentazione del server AlexLanger - luglio 1996

AlexLanger puo' essere il nome adatto da dare ad un potente computer (da comprare) che svolga un servizio di alto livello per la causa della pace. Alexander Langer e' infatti un po' il "padre" dell'ecopacifismo italiano e intitolare un computer che svolga funzioni di collegamento tra associazioni ecopacifiste ci sembra il modo migliore per ricordarlo .

Il computer di cui parlo puo' essere l'anello di congiunzione fra la telematica gratuita e Internet, creando un raccordo efficiente e rapido fra BBS italiane e l'universo delle reti e degli utenti raggiungibili tramite Internet. Oggi questo "ponte" fra la telematica gratuita e Internet e' realizzato con soluzioni originali ma non completamente soddisfacenti. La rete telematica PeaceLink ha lavorato negli ultimi mesi per creare una "gateway" che rende possibile uno scambio verso Internet e da Internet. Questo esperimento di raccordo fra la telematica dei BBS e la telematica di Internet ha oggi bisogno di un ulteriore passo in avanti rendendo lo scambio informativo ancora piu' rapido e completo. Possiamo proporci l'obiettivo ambizioso di rendere disponibili gratuitamente tramite la posta elettronica le informazioni sulle associazioni contenute nei Web: una disponibilita' in forma testuale ma non per questo poco significativa, se le parole hanno ancora una senso e un peso di per se'.

La tendenza oggi in atto e' quella di incorporare nei Web di Internet (il cui accesso richiede una abbonamento ad Internet di 250 mila lire annue) la mole informativa della associazioni. Questo e' un errore se di pari passo non si rendono disponibili quelle informazioni ANCHE mediante la posta elettronica. Come fare? Occorre organizzare dei database di documenti, ossia degli archivi che siano consultabili mediante indici e rendendo possibile l'interrogazione e la consultazione attraverso posta elettronica gratuita.

AlexLanger, il computer di raccordo con Internet, puo' rendere praticabile questo accesso gratuito alle informazioni. Oggi 100 associazioni che volessero affacciarsi su Internet dovrebbero spendere 25 milioni per abbonamenti ad Internet e 250 milioni per i computer. Se si seguisse la strada di una telematica povera non dipendente dai Web Internet ma interconnessa ad Internet e capace di mettere in rete fra loro le associazioni, si giungerebbe ad un risparmio enorme, di oltre 200 milioni.

E' oggi infatti possibile comprare con 70 milioni un centinaio di computer con stampanti e modem. I duecento milioni risparmiati potrebbero essere usati per scopi di pace e di cooperazione internazionale. Potrebbero andare ai bambini di strada di Nairobi. Questa scelta perche' non si fa? Non si fa perche' Internet viene ritenuta piu' veloce ed affidabile della telematica gratuita. Questo puo' essere smentito, specie se si lavora per costruire con AlexLanger un "ponte" che - sfruttando le stesse basi tecnologiche di Internet - ne dirotti i benefici su BBS gratuiti creando un circuito efficiente, veloce, ricco di informazioni, potente archivio sociale per centinaia di associazioni.

Quanto costa realizzare tutto cio'? Sei milioni. Lo possiamo fare subito, abbiamo le competenze per farlo, abbiamo trovato un fornitore di accesso Internet che mette gratuitamente a disposizione la linea per il travaso di messaggi da Internet e verso Interenet.

Dobbiamo solo comprare un personal computer con 32 mega di memoria, un hard disk da almeno un giga, un sistema di back up dei dati e qualche altro accessorio.

Tutto questo costa quanto 20 abbonamenti ad Internet ma mette a disposizione un potente interscambio gratuito verso Internet per centinaia di associazioni e utenti.

Chiediamo molto se chiediamo 250 mila lire alle associazioni? Se qualcuno ci dona l'equivalente di un abbonamento Internet - 250 mila lire appunto - daremo gambe a questo progetto ed AlexLanger lavorera' per tutti: gratis.

Ma l'aspetto importante di questo progetto non sta solo nel risparmio ma nella filosofia finalizzata a spostare progressivamente il baricentro informativo della telematica sociale dal settore commerciale al settore no profit. Non possiamo regalare al mercato le nostre informazioni. Dobbiamo costruire reti autogestite e ad accesso gratuito. La telematica oggi puo' dare gambe ad un'utopia: a noi spetta il compito di realizzarla e di prendere nelle nostre mani il potere della comunicazione.

Alessandro Marescotti




Homepage


Sostieni la telematica per la pace, versa un contributo sul c.c.p. 13403746
intestato ad Associazione PeaceLink, via Galuppi 15, 74010 Statte (TA)
PeaceLink 1997