Campagna di Obiezione di Coscienza alle Spese Militari

per la Difesa Popolare Nonviolenta

 

promossa da: Associazione Papa Giovanni XXIII°; Associazione per la Pace, Beati i costruttori di pace, Lega Disarmo Unilaterale, Lega Obiettori di Coscienza, Movimento dell'Arca, Pax Christi

 

 

DICHIARAZIONE DI OBIEZIONE DI COSCIENZA

 

 

Al Presidente della Repubblica

Palazzo del Quirinale - 00186 Roma

 

e per conoscenza al

Centro Coordinatore Nazionale Campagna Obiezione di Coscienza alla Spese Militari

c/o L.O.C. - Via Mario Pichi 1/E - 20143 Milano

 

 

 

Noi sottoscritti

 

Alessandro Marescotti, nato a Taranto il 20/2/1958, residente a Taranto in via Liside 28,

 

e

 

Maria Teresa Tarallo, nata a Taranto il 6/5/1958, coniuge di Alessandro Marescotti

 

dichiariamo

 

di essere Obiettori di Coscienza alle Spese Militari, di condividere le finalità della Campagna di Obiezione alle Spese Militari per la Difesa Popolare Nonviolenta, e di aver provveduto a versare la somma simbolica di £ 20.000 al Fondo per la Pace della Campagna OSM-DPN, che sarà consegnato al Presidente della Repubblica.

Ci rifiutiamo di essere complici di chi ha parlato di partecipazione italiana ad una "guerra giusta". La recente partecipazione italiana alla guerra in Kosovo è una palese violazione dell'articolo 11 della Costituzione Italiana: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". La guerra italiana in ambito Nato è stata inoltre anche una violazione dello stesso Trattato Nato, che all'art.1 recita: "Le nazioni aderenti alla Nato si impegnano, come è stabilito nello Statuto dell'ONU, a comporre con mezzi pacifici qualsiasi controversia internazionale". Il bombardamento in Serbia e Kosovo ha violato gli articoli 5 e 6 del Trattato Nato che prevedono l'uso della forza unicamente per la "legittima difesa individuale o collettiva" in caso di "attacco armato contro una o più nazioni della Nato". L'Italia è infine venuta meno infine al fondamentale vincolo su cui si fonda l'intero diritto internazionale: la Carta dell'ONU; l'azione Nato era infatti priva di autorizzazione da parte delle Nazioni Unite.

 

La guerra in Kosovo è - da quanto evidenziato - la conferma che il governo italiano ha usato le Forze Armate per fini illegali, violando la legalità nazionale e internazionale, senza peraltro riuscire a fermare il massacro dei kosovari la cui vita è stata anzi maggiormente messa a repentaglio durante il conflitto, come è in questi giorni documentato dal ritrovamento di numerose fosse comuni risalenti proprio ai giorni della guerra con cui la Nato diceva di voler aiutare i kosovari.

 

Pertanto la presente dichiarazione di obiezione di coscienza alle spese militari è un atto di denuncia contro un'illegalità che ci ha turbato come cittadini e come persone: dichiariamo che se fossimo stati in debito con lo stato quest'anno non avremmo pagato le tasse per le Forze Armate e avremmo versato la relativa somma per scopi di pace. Così abbiamo fatto in passato, compiendo una '"illegalità pacifica" in opposizione alla criminale illegalità di chi addestra, finanzia e usa le Forze Armate anche per scopi che violano la Costituzione italiana.

 

Essendo noi quest'anno fiscalmente in credito con lo Stato, nella dichiarazione dei redditi non possiamo trattenere la quota di imposte destinata alle Forze Armate ma manteniamo ugualmente fede alla nostra convinzione inviando alla Campagna di Obiezione di Coscienza alle Spese Militari un contributo simbolico da far pervenire al Presidente della Repubblica per la realizzazione di progetti di pace e per contrastare la preparazione di nuove guerre.

 

 

Taranto, 8 luglio 1999

 

 

Alessandro Marescotti

 

 

Maria Teresa Tarallo