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- OBIEZIONE -

 

LIBRI DI BASE

Per una cultura dell'obiezione

 

Storia. Definita in gergo pacifista ODC, l'obiezione di coscienza al servizio militare e' divenuta legale nel 1972. Prima si andava in galera. Una ricostruzione storica del fenomeno dell'obiezione di coscienza e' nel libro di Sergio Albesano, "Storia dell'obiezione di coscienza in Italia" (richiedibile ad Azione Nonviolenta, tel.045/8009803, e-mail: azionenonviolenta@sis.it)

Attualita'. Nel 1998 e' stata approvata la riforma ed e' bene conoscere la nuove norme.

Un pratico manualetto su come fare l'obiezione al servizio militare dopo la nuova legge (la 230/98) e' "Piccoli obiettori crescono", di Claudio Di Blasi e Massimo Paolicelli, Icone Edizioni, via dei Castani 42, 00172 Roma, tel. e fax 06/2313112, e-mail: icone@ntt.it (L. 3.000, 50 pagine)

Formazione di base. La casa editrice La Meridiana ha progettato una collana di formazione per obiettori di coscienza ("per-corso dell'obiettore di coscienza") cosi' strutturata:

- L'abbecedario dell'obiettore

- L'antologia dell'obiettore

- L'atlante storico-geografico dell'obiettore

- L'almanacco dell'obiettore

Per maggiori informazioni: La Meridiana, via M.d'Azeglio 46, 700056 Molfetta (BA), tel.080/3340399-3346971.

 

COME DOCUMENTARSI SULLA DIFESA NONVIOLENTA

Ci sono alternative alla guerra?

 

Parti dalla DPN: la difesa popolare nonviolenta. Si basa su tecniche di non collaborazione, disobbedienza civile e boicottaggio. Parte dall'assunto che nessun potere puo' reggersi senza la collaborazione attiva o passiva della popolazione. L'esperienza piu' conosciuta di disobbedienza civile di massa e' stata quella promossa da Gandhi che porto' l'India all'indipendenza.

 

Libri da leggere:

Erbert T., "La difesa popolare nonviolenta", Edizioni Gruppo Abele, Torino, 1984

Galtung J., "Ci sono alternative", Edizioni Gruppo Abele, Torino, 1986

Sharp G., "Politica dell'azione nonviolenta: le tecniche", Edizioni Gruppo Abele, Torino, 1986

Sharp G., "Politica dell'azione nonviolenta: potere e lotta", Edizioni Gruppo Abele, Torino

Sharp G., "Politica dell'azione nonviolenta: la dinamica", Edizioni Gruppo Abele, Torino

Camberra Peacemakers, "Un modello di difesa popolare nonviolenta", La Meridiana, Molfetta (BA), 1986

AA.VV., "Verso una difesa popolare nonviolenta per l'Italia?", ed.Cedam, Padova, 1988

 

Quaderni di Azione Nonviolenta:

Salio G., "Difesa armata o difesa popolare nonviolenta?"

Bennet J., "La resistenza contro l'ocupazione tedesca in Danimarca"

Skodvin M., "Resistenza nonviolenta in Norvegia sotto l'occupazione nazista"

Muller J.M., "Movimenti e metodi dell'azione nonviolenta"

Gallo D., "Dal dovere di obbedienza al diritto di resistenza"

Charlers W., "Manuale dell'azione diretta nonviolenta"

(L.4.000 ognuno, richiedibili ad azionenonviolenta@sis.it oppure telefonando allo 045/8009803)

 

Quaderni del Mir e del movimento nonviolento di Padova

Perale M. - Zangheri A., "Alla ricerca della difesa popolare nonviolenta"

Piziali L., "Resistenza non armata nella bergamasca 1943-45"

Baggio L., "Rapporti tra protezione civile e difesa popolare nonviolenta"

Schmid A., "Possibilita' e limiti della difesa popolare nonviolenta"

 

 

CONSULENZA PER GLI OBIETTORI

Chi informa sull'obiezione di coscienza

 

Indirizzi utili per chi voglia fare l'obiettore sono:

 

AON Associazione Obiettori Nonviolenti

via Scuri 1/c

24128 Bergamo

tel.035/260073

fax 035/403220

e-mail: aon.mazionale@aon.org

web: http://www.aon.org

Rivista mensile: "Fogli di Collegamento"

 

ARCI - Nuova Associazione

via dei Monti di Pietralata 16

00157 Roma

tel.06/41609267

 

Associazione Signorno'

via della Guglia 69/a

00186 Roma

tel.06/4740981

 

CESC - Coordinamento Enti Servizio Civile

via degli Adelardi, 4

41100 Modena

tel: 059/211466

fax: 059/226133

e-mail: movi@comune.modena.it (Massimo Giorgi)

web: http://www.comune.modena.it/cesc

 

 

Coordinamento romano obiettori di coscienza

via Tormaranca 115

00147 Roma

tel.06/5137668

fax 06/5181048

apertura martedi' ore 17-19

 

GAVCI Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia

via della Selva Pescarola 26

40131 Bologna

tel.051/6344671

e-mail: gavci@iperbole.bologna.it

Fontatore: padre Angelo Cavagna.

 

LOC Lega Obiettori di Coscienza

via Pichi 1

20100 Milano

tel.02/58101226

e-mail: locosm@tin.it

 

Consulta Enti Servizio Civile

c/o Caritas Italiana

via Baldelli 41

00146 Roma

tel.06/54192265 (responsabile: Diego Cipriani)

 

Sentenze della Corte Costituzionale:

164/85: la "difesa della patria" definita "sacro dovere" nell'art.52 della Costituzione Italiana puo' essere realizzata attraverso attivita' "non armate" e dunque per difesa della patria vanno intesi sia il servizio militare armato dei "soldati" sia il servizio civile disarmato degli obiettori di coscienza;

113/85: l'obiettore non e' assoggettabile a giurisdizione militare;

470/89: il servizio civile non puo' durare di piu' rispetto al servizio militare.

 

Il primo obiettore di coscienza in Italia fu Pietro Pinna (1948).

Il primo disegno di legge per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza fu del socialista Calossi (1949); continuo' poi Lelio Basso (socialista anche lui) nel 1957 e 1962.

Il primo cattolico che baso' il suo rifiuto su motivi di fede fu Gozzini (1963) che fu attaccato dalla Chiesa ufficiale e difeso da padre Balducci e don Milani. Nel 1968 mons.Bettazzi fu designato dalla Cei presidente di Pax Christi e questo movimento divento' promotore della cultura dell'obiezione di coscienza (in un'epoca in cui veniva processato chi difendeva la scelta degli obiettori di coscienza perche' "illegale").

Il 15 dicembre 1972 viene approvata la legge sull'obiezione di coscienza, riformata dalla legge 230 del 1998 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 15/7/98).

 

SCHEMA DI DELIBERA COMUNALE

Obiettori negli enti locali

 

Proponi il servizio civile negli enti locali. Come si fa? Lo schema di delibera si puo' richiedere gratuitamente al Centro di ricerca per la pace (c/o Peppe Sini, Str. S.Barbara 9/e, 01100 Viterbo, tel. e fax 0761/353532) ed e' contenuta nell'opuscolo: "Obiezione: un diritto".

 

 

ALTRE OBIEZIONI DI COSCIENZA

Dall'obiezione fiscale a quella professionale

 

Obiezione fiscale. L'obiezione di coscienza alle spese militari (OSM) e' detta anche "obiezione fiscale" ma non ha nulla anche vedere con quella propugnata da Bossi.

Per fare obiezione di coscienza alle spese militari occorre:

- fare una dichiarazione dei redditi esatta e veritiera;

- dedurre dall'imposta dovuta (al netto di tutte le detrazioni previste dalla legge) una percentuale ("somma obiettata") che corrisponde alle spese militari (il 5,5% ma si puo' obiettare anche meno);

- la somma obiettata viene inviata tramite conto corrente postale in un apposito fondo nazionale e messa a disposizione del Presidente della Repubblica per opere di pace;

- viene allegata alla dichiarazione dei redditi la ricevuta di tale versamento per opere di pace e si allega una lettera che spiega il senso morale e civile del gesto; una copia la si invia al Presidente della Repubblica.

Va notato che in tal modo l'obiettore non si comporta come un evasore fiscale perche':

- non nasconde il suo reale reddito al fisco e dichiara lo interamente;

- non risparmia nulla ma versa la "somma obiettata" per uno scopo alternativo rispetto alle spese militari;

- non mira ad alcun vantaggio personale;

- e' disposto a subire tutte le sanzioni previste (che sono pecuniarie e non penali).

Il riferimento della campagna OSM e':

Coordinamento Campagna Nazionale Obiezione alle Spese Militari

via Milano 65

25126 Brescia

tel.030/317474

fax 030/318558

bollettino di informazione: "Formiche di pace"

Per saperne di piu' puoi consultare l'opuscolo della Campagna OSM "Paghiamo per la pace anziche' per la guerra" (Quaderno di Azione Nonviolenta, L.4.000, richiedibile ad azionenonviolenta@sis.it oppure telefonando allo 045/8009803))

 

Obiezione professionale. In Italia esiste un'unica forma di obiezione di coscienza professionale riconosciuta per legge: quella che consente ai medici e al personale ospedaliero contrari all'aborto di non praticarlo (art.9 della legge 194/87). Non e' invece previsto per i lavoratori di aziende impegnate nel campo bellico: il caso Saggioro, un operaio che si rifiuto' di costruire mine, si conclude con il suo licenziamento (egli chiedeva di essere destinato a lavorazioni civili). Papa Giovanni Paolo II ha sostenuto l'obiezione di coscienza degli scienziati parlato di "rifiuto" li' dove la scienza sia "destinata a scopi di morte": "Gli scienziati di tutto il mondo - ha affermato - dovrebbero trovarsi uniti in una volonta' comune di disarmare la scienza e di formare una provvidenziale forza di pace".

Oggi il simbolo dell'obiezione professionale e' Vanunu, il tecnico nucleare israeliano incarcerato per aver rivelato al mondo l'esistenza dell'arsenale nucleare israeliano (Israele nega nelle sedi ufficiali di possedere bombe atomiche); Vanunu sconta una condanna a 18 anni di carcere.

 

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