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INFORMAZIONE E DIRITTI UMANI
Su Internet: sfida ai dittatori
Un governo dittatoriale censura o sopprime un giornale? Si può riaprirlo su Internet, in barba ai divieti dei regimi totalitari: oltrepasserà le frontiere di tutti gli stati. Un'ingerenza umanitaria e una fonte di libertà un tempo impensabile
Importantissimo: Internet è un mezzo che oltrepassa le frontiere. Non stiamo parlando dell'Internet pubblicizzata per fare soldi o stupire con effetti speciali ma di una tecnologia che può diventare strumento di difesa dei diritti umani. Se infatti un regime dittatoriale chiude un giornale d'autorità, quello stesso giornale può riaprire le proprie pubblicazioni all'estero e farle giungere via computer nella nazione dove è stato vietato. La rete Internet azzera le distanze. Tecnicamente è indifferente su Internet consultare un sito a dieci chilometri da casa o a diecimila chilometri di distanza: la connessione ad un sito informativo internazionale ha lo stesso costo della connessione ad un sito nazionale (in genere si paga solo lo scatto telefonico urbano). Se un cinese di Pechino vuole consultare via Internet informazioni americane paga lo stesso costo necessario a consultare un sito della sua città. Per questo in Cina limitano conoscenza dell'inglese ai soli quadri aziendali e controllano chi accede ad Internet. Chi ha intuito questa straordinaria innovazione avrà anche capito perché abbiamo incominciato dicendo: importantissimo. I dittatori lo hanno già capito, e noi? Continuiamo a perdere tempo a "giocherellare" su Internet o stiamo maturando una consapevolezza? Siamo infatti di fronte ad una potenziale rivoluzione. Se le nazioni dove c'è libertà di espressione del pensiero ospitassero nei loro siti Internet quelle informazioni censurate nelle nazioni a regime totalitario, ci sarebbe una pressione informativa non più contenibile con i tradizionali mezzi repressivi. E finalmente si disporrebbe di un mezzo internazionale su cui la singola nazione non potrebbe esercitare pressioni, inibizioni o intimidazioni: se io invio in Cina informazioni su Tien An Men o gli appelli dei dissidenti politici cinesi all'estero non mi possono fermare (terrorismo a parte).
Eppure gli esperti telematici dei dittatori stanno lavorando per "oscurare" i siti dei dissidenti. Ci riusciranno?
Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink
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