ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI GIURISTI

CONTRO LE ARMI NUCLEARI

MEMBRO : INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LAWYERS AGAINST NUCLEAR ARMS

 

vedi anche: >> LETTERA APERTA alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone

portavoce: Prof. G. Nebbia Roma

Dr. J. Lau Firenze

contatto: c/o

stud. legale Lau, - 50122 Firenze

Via delle Farine 2 - Tel.055-2398546 - Fax.0575-592243 - email: lau@elledi.it

consulenti: Avv. Romeo Ferruci - Avv. F. Trippanera - Dott.G.Nifosi

 

 

 

 

LE ARMI NUCLEARI E LA NATO: E’ GIUNTA L’ORA DI MODIFICARE IL PROGRAMMA

di Giovanni Nifosi

Nonostante la fine della "guerra fredda", gli Stati Unitie la NATO continuano a contare sulle armi nucleari in Europa, perseguendo la politica della deterrenza nucleare inclusa l’opzione del "first use" o "primo ad utilizzare".

E’ giunta l’ora di mettere in atto un nuovo programma di disarmo che rifiuti il concetto del "primo ad utilizzare" le armi nucleari e che richieda inoltre di rinegoziare il completo disarmo nucleare. Tale nuovo programma è stato proposto da "The New Agenda Coalition" "Coalizione per una Nuova Agenda" l’8 di giugno del 1998, in una dichiarazione resa dai Ministri degli Esteri di Irlanda, Svezia, Nuova Zelanda, Sud Africa, Messico, Brasile ed Egitto.

Il 4 dicembre 1998, la dichiarazione è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con 114 voti a favore, 18 contrari e 38 astensioni.

Per la prima volta, tutti gli Stati non dotati di armi nucleari ed appartenenti alla NATO, con l’esclusione della Turchia, si sono opposti alle pressioni degli Stati Uniti (affiancati da Francia ed Inghilterra) e si sono astenuti su una decisione che rigetta il concetto della politica nucleare della NATO.

Nel raggiungimento dell’obiettivo finale di un completo disarmo nucleare, lo Stato della Malesia, nell’ottobre del 1996, ha presentato una mozione all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dove viene suggerito l’inizio di negoziati multilaterali con il fine di elaborare una Convenzione sulle Armi Nucleari, ponendo al bando lo sviluppo, la produzione, lo spiegamento, lo stoccaggio, il trasferimento, la minaccia o l’uso delle armi nucleari e disponendone la loro eliminazione. Tale mozione sottolineava il parere della Corte Internazionale di Giustizia dell’8 luglio 1996 che "esiste un’obbligo di condurre e concludere in buona fede dei negoziati che portino al disarmo nucleare in tutti i suoi aspetti sotto stretto ed effettivo controllo internazionale".

La pressione ad opera di organizzazzioni non governative e comuni cittadini, ha portato ad un susseguirsi di rapporti e dichiarazioni autorevoli che raccomandano il disarmo nucleare globale.

A questo proposito, una delegazione della M.P.I. (Middle Power Initiative) ha iniziato una serie di incontri ai massimi livelli nella maggior parte delle capitali europee con il fine di sensibilizzare I governi sui temi del disarmo e più precisamente anche con il fine di ottenere sostegno da quest’ultimi anche presso le Nazioni Unite dove nelle prossime settimane sarà votata una risoluzione nella quale si richiamano gli Stati ad iniziare immediatamente negoziati improntati al disarmo nucleare. La M.P.I. è formata da un Network di organizzazzioni internazionali sorto per incoraggiare gli stati dotati di armi nucleari a liberarsi delle stesse e per incoraggiare I governi degli stati non nucleari ad appoggiare una nuova politica di disarmo globale.

La delegazione dell' M.P.I. si è recata anche a Roma dove si è incontrata con i rappresentanti della politica estera , delle istituzioni italiane e del movimento pacifista, domandando al governo italiano di appoggiare la risoluzione di cui si allega la traduzione, che sarà votata il giorno 9 novembre presso le Nazioni Unite a New York.

Invitiamo quindi tutte quelle persone sensibili a queste problematiche, di far sentire la loro opinione scrivendo o inviando un fax, al nostro Presidente del Consiglio On. Massimo D'Alema e al Ministro degli Affari Esteri On. Lamberto Dini, domandando che l'Italia voti favorevolmente questa risoluzione.

Presidenza del Consiglio Fax: 06.6783838 - DALEMA_M@camera.it
Ministro degli Affari Esteri Fax: 06.36912006 - relazioni.pubblico@esteri.it

BOZZA RISOLUZIONE

Presentata da

Brasile, Egitto, Irlanda, Messico, Nuova Zelanda, Sud Africa e Svezia

Sul tema 76 (R)

DAL TITOLO

VERSO UN MONDO PRIVO DI ARMI NUCLEARI: IL BISOGNO DI UN NUOVO PROGRAMMA

 

 

Convinti che l'esistenza delle armi nucleari rappresenta una minaccia per la sopravvivenza dell'umanità,

Preoccupati dall'idea di un indefinito possesso delle armi nucleari, credendo che la contesa che le armi nucleari possano essere detenute all'infinito senza essere mai usate, non è suffragata dalla storia dell'esperienza umana, e convinti che l'unica difesa completa sia l'eliminazione delle armi nucleari e l'assicurazione che non saranno mai prodotte ancora,

Preoccupati inoltre dalla continua detenzione della scelta all'uso degli ordigni nucleari da parte di quei tre Stati in grado di possedere ordigni nucleari i quali non sono parti del Trattato di Non - Proliferazione, e preoccupati che essi potrebbero non rinunciare a quello scelta,

Preoccupati riguardo al corrente stallo dei negoziati sulla riduzione delle armi nucleari,

Rilevando che la stragrande maggioranza degli Stati si sono legalmente vincolati a non ricevere, fabbricare o in qualsiasi modo acquistare ordigni nucleari o qualsiasi altro congegno nucleare, e ricordando che queste promesse sono state fatte nel contesto di reciproche vincolanti dichiarazioni da parte degli Stati Nucleari per arrivare ad un disarmo nucleare,

Richiamando le unanime conclusioni della Corte Internazionale di Giustizia nella sua Opinione Consultiva del 1996, secondo cui esiste l'obbligazione di condurre in buona fede e concludere negoziati per un disarmo nucleare in tutti i suoi aspetti sotto uno stretto ed effettivo controllo internazionale.

Enfatizzando che la comunità internazionale non deve entrare nel nuovo millennio con la prospettiva che il possesso delle armi nucleari sia considerato legittimo per un indefinito futuro, a convinti dell'importanza di procedere con determinazione alla loro proibizione,

Riconoscendo che la totale eliminazione degli ordigni nucleari richiederà misure che devono in primo luogo essere prese da quegli Stati Nucleari che possiedono i più grandi arsenali, e sottolineando che questi Stati devono essere accompagnati in un simile processo da quegli Stati che possiedono arsenali più ridotti.

Accogliendo i risultati e la futura promessa dei Colloqui sulla Riduzione Strategica degli Armamenti e la possibilità che questi offrono per lo sviluppo di meccanismi plurilaterali che includano tutti gli Stati Nucleari, per lo smantellamento a distruzione degli armamenti nucleari,

Accogliendo l'Iniziativa Trilaterale tra gli Stati Uniti, la Federazione Russa e l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica di assicurare un'irreversibile rimozione di materiale fissile dai programmi d'armamenti.

Ritenendo che ci siano alcune fasi che gli Stati Nucleari possono e dovrebbero iniziare immediatamente prima dell'eliminazione degli arsenali nucleari e prima che si attui la creazione di un regime di verificazione,

Sottolineando che il Trattato ABM rimane una pietra miliare della stabilità strategica,

Enfatizzando che ogni articolo del NPT è vincolante per gli Stati parte in tutti i tempi ed in tutte le circostanze,

Enfatizzando l'importanza di condurre negoziati nella Conferenza sul Disarmo nell'apposito Comitato stabilito dal punto uno della sua agenda intitolato "Cessazione della corsa agli Armamenti nucleari e disarmo nucleare", sulla base del rapporto del Coordinatore Speciale e del mandato in esso contenuto, riguardo ad un non discriminatorio, multilaterale ed internazionale e effettivamente verificabile trattato che bandisca la produzione di materiale fissile per gli ordigni nucleari o altri dispositivi nucleari esplosivi, e considerando che questo trattato deve maggiormente incalzare il processo verso il processo per una totale eliminazione degli ordigni nucleari,

Sottolineando che per il raggiungimento della totale eliminazione degli ordigni nucleari, è vitale un'effettiva cooperazione internazionale per prevenire la proliferazione di ordigni nucleari e deve essere valorizzata attraverso l'estensione di controlli internazionali sul materiale fissile per gli ordigni nucleari o altri congegni esplosivi nucleari,

Sottolineando l'importanza degli esistenti trattati sulle zone denuclearizzate e delle firme e ratificazioni dei rilevanti protocolli di questi trattati

Osservando la comune Dichiarazione Ministeriale del 9 giugno 1998 ed il suo richiamo ad un nuovo programma internazionale verso un mondo denuclearizzato, attraverso la contemporanea conduzione di una serie di reciproche rinforzanti misure a livello bilaterale, plurilaterale e multilaterale,

Facendo riferimento al Rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite sull'implementazione della Risoluzione 53/77Y,

Prendendo nota del primo Rapporto del Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica sulla verificazione di disposizioni che saranno necessarie per il mantenimento di un mondo denuclearizzato,

  1. Richiamare gli Stati Nucleari ad un'inequivocabile promessa ad acconsentire ad una totale e veloce eliminazione dei loro arsenali nucleari e di incominciare senza ritardo un processo accelerato di negoziati, conseguendo il disarmo nucleare al quale sono obbligati ai sensi dell'Articolo VI dell'NPT;
  2. Richiamare gli Stati Uniti d'America e la Federazione Russa ad approvare senza ulteriore ritardo, il Trattato per una maggiore Riduzione e Limitazione delle Armi Strategiche Offensive (START II) e ad iniziare negoziati per lo START III con un programma per una sua rapida conclusione;
  3. Richiamare gli Stati Nucleari ad intraprendere i necessari provvedimenti verso un'integrazione di tutti e cinque gli Stati Nucleari in un processo che tenda alla totale eliminazione delle armi nucleari;
  4. Richiamare l'attenzione con il fine di esaminare le vie ed i modi per diminuire il ruolo delle armi nucleari nelle politiche di sicurezza valorizzando la stabilità strategica, per facilitare il processo di eliminazione di questi ordigni e contribuire alla sicurezza internazionale;
  5. Richiamare gli Stati Nucleari, in questo contesto, a prendere le necessarie misure:
  • per ridurre le armi nucleari tattiche prevedendo la loro eliminazione come parte integrante della riduzione degli armamenti nucleari;
  • per esaminare le possibilità di procedere allo stato di pre allerta e rimozione delle testate nucleari dai veicoli mobili;
  • ad esaminare ulteriori politiche di armi nucleari;
  • a dimostrare trasparenza su i loro arsenali nucleari e luoghi di materiale fissile; e, a depositare tutto il materiale fissile per ordigni nucleari in eccesso, sotto la custodia della Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica nella cornice degli attuali accordi di salvaguardia;
  1. Richiamare quei tre Stati in grado di armarsi nuclearmente e che non fanno ancora parte del Trattato di Non Proliferazione delle Armi Nucleari, a cambiare chiaramente ed urgentemente la conduzione ed il deposito degli armamenti nucleari e ad astenersi da ogni azione che possa minare la pace a livello regionale o internazionale e la sicurezza e gli sforzi della comunità internazionale verso il traguardo del disarmo nucleare e la prevenzione della proliferazione delle armi nucleari;
  2. Richiamare gli Stati che ancora non lo hanno fatto a aderire incondizionatamente e senza ritardo al Trattato di Non Proliferazione della Armi Nucleari e a prendere tutte le necessarie misure che derivano dall'appartenenza a questo Trattato, per gli Stati non nucleari;
  3. Richiamare quegli Stati che ancora non lo hanno fatto a concludere accordi di salvaguardia con l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica e per concludere addizionali protocolli agli accordi di salvaguardia sulla base del Protocollo approvato dai Membri di Governo dell'Agenzia il 15 maggio 1997;
  4. Richiamare ulteriormente quegli Stati che non lo hanno ancora fatto a firmare e Ratificare, incondizionatamente e senza ritardo, il Trattato di Abolizione dei Test Nucleari (CTBT) e, in pendenza dell'entrata in vigore del Trattato ad osservare una moratoria sui test nucleari;
  5. Richiamare quegli Stati che ancora non lo hanno fatto a aderire alla Convenzione sulla Protezione Fisica del Materiale Nucleare;
  6. Esortare lo sviluppo dell'Iniziativa Trilaterale tra gli Stati Uniti, la Federazione Russa e l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica ed esortare simili iniziative tra gli altri Stati Nucleari;
  7. Richiamare la Conferenza sul Disarmo a perseguire i suoi negoziati in un Comitato Ad Hoc creato ai sensi del punto uno della sua agenda intitolato "Cessazione della corsa agli armamenti e disarmo nucleare", sulle basi del Rapporto del Coordinatore Speciale e del mandato in esso contenuto, di un Trattato non discriminatorio, multilaterale ed in campo internazionale ed Effettivamente verificabile che bandisca la produzione di materiale fissile per gli Ordigni nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, prendendo in considerazione entrambi gli obiettivi della non proliferazione nucleare e del disarmo nucleare, e a concludere questi negoziati senza ritardo e, pendendo l'entrata in vigore del Trattato, esorta gli Stati ad osservare una moratoria sulla produzione di materiale fissile per ordigni nucleari o altri dispositivi nucleari esplosivi;
  8. Richiama anche la Conferenza sul Disarmo a stabilire una struttura sussidiaria che tratti il disarmo nucleare e, per questo fine, conduca con priorità intensive consultazioni sui metodi più adatti per giungere ad una tale decisione senza ritardo;
  9. Considera che una Conferenza Internazionale sul disarmo nucleare e sulla non proliferazione, che abbia effettivamente influenza anche in altre sedi, possa facilitare la consolidazione per un nuovo programma di denuclearizzazzione mondiale.
  10. Nota, in questo contesto, che l'Assemblea del Millennio nel 2000, considererà pace, sicurezza e disarmo;
  11. Richiama l'importanza delle decisioni e risoluzioni adottate alla Conferenza di Revisione ed Estensione delle parti al Trattato di Non Proliferazione delle Armi Nucleari del 1995 e sottolinea l'importanza di attuare pienamente la decisione sulla revisione del procedimento per il Trattato, ed in questa connessione, sottolinea il significato della prossima Conferenza di Revisione degli Stati Parte all'NPT dell'aprile/maggio 2000;
  12. Afferma che lo sviluppo di metodi di verificazione sarà necessario per il mantenimento di un mondo denuclearizzato e richiede che l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, insieme ad ogni altra organizzazione internazionale, continui ad esplorare gli elementi di questo sistema;
  13. Richiama per la conclusione di uno strumento internazionale che obblighi legalmente ad assicurare effettivamente gli Stati Non Nucleari parti del Trattato di Non Proliferazione, contro l'uso e la minaccia dell'uso delle armi nucleari;
  14. Sottolinea che il perseguimento, l'estensione e la creazione di zone denuclearizzate soprattutto in aree ad alta tensione come il Medio Oriente o l'Asia del Sud, rappresenti un significativo contributo al raggiungimento di un mondo denuclearizzato;
  15. Afferma che un mondo denuclearizzato, richiederà la sollecitazione di uno strumento universale e multilaterale legalmente vincolante.
  16. Richiede al Segretario Generale, nel contesto dei mezzi esistenti, di compilare un rapporto sulla possibilità di attuazione di questa risoluzione;
  17. Decide di includere nel programma provvisorio della sua 55 sessione un argomento intitolato "Verso un mondo denuclearizzato: l'esigenza di un nuovo programma" e di rivedere l'attuazione della presente risoluzione.