Educhiamo ai diritti umani! Diffondiamo nelle scuola, dalle elementari alle superiori, Giacomo di Cristallo, una favola di Gianni Rodari. E leggiamo la storia vera di Valdes (tratta da una pubblicazione di Amnesty International), che riporto dopo la favola. Stampa questa pagina e diffondila. Grazie! Giacomo di cristallo Una volta, in una citta' lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l'aria e l'acqua. Era di carne e d'ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi, ma al piu' si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente. Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca. Una volta, per isbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente pote' vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verita' e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse piu' bugie. Un'altra volta un amico gli confido' un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu piu' tale. Il bambino crebbe, divento' un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli facevano una domanda, prima che aprisse bocca. Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava "Giacomo di cristallo", e gli voleva bene per la sua lealta', e vicino a lui tutti diventavano gentili. Purtroppo, in quel paese, sali' al governo un feroce dittatore, e comincio' un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi. La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze. Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza. Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordino' di gettarlo nella piu' buia prigione. Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri. Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire. Giacomo di cristallo, anche in catene, era piu' forte di lui, perche' la verita' e' piu' forte di qualsiasi cosa, piu' luminosa del giorno, piu' terribile di un uragano. Gianni Rodari (da "Il gatto viaggiatore", Editori Riuniti) "E le lettere continuavano ad arrivare" Lettera spedita ad Amnesty International dal dominicano Pena Valdez dopo la sua liberazione. Pena Valdez, al momento del suo arresto, era Segretario Generale della Confederazione Naturale dei Lavoratori della Repubblica Dominicana. "Ero nudo in una cella sotterranea. Quando arrivarono le prime 200 lettere le guardie mi restituirono i vestiti. Poi arrivarono altre 200 lettere, ed il direttore del carcere venne a farmi visita. Quando giunse un'altra pila di lettere, il direttore si mise in contatto con i suoi superiori. Le lettere continuavano ad arrivare e ad arrivare: ne giunsero 3.000. Il Presidente venne informato. Le lettere arrivavano ancora, ed il Presidente telefono' al carcere dicendo di lasciarmi andare. Dopo la mia liberazione, il Presidente mi ha chiamato nel suo ufficio per una chiacchierata "da uomo a uomo". Mi chiese: "Come mai un sindacalista ha tanti amici in tutto il mondo?" E mi mostro' un'enorme scatola piena di tutte le lettere che aveva ricevuto. Quando ci salutammo me le diede. Le conservo ancora..." Fine della storia... Allora noi cosa possiamo fare per difendere i diritti umani? Più della meta' dei prigionieri "adottati" da Amnesty International vengono liberati o ottengono una riduzione della pena. L'importante e' sapere (e ricordare) che anche una sola lettera al mese, se sommata a tante altre analoghe azioni, puo' servire a proteggere e promuovere efficacemente i diritti dell'uomo. Per partecipare basta iscriversi ad Amnesty International. Mensilmente Amnesty International pubblica un bollettino che informa i soci sulle attivita' del movimento e fornisce gli strumenti per partecipare alle campagne di lettere. ARMATI DI PENNA: CON AMNESTY INTERNATIONAL Scrivere e' importante Scrivere e' un primo possibile intervento, di immediata attuazione, a tutela dei diritti dell'uomo. Si sente spesso dire che e' inutile indirizzare lettere al governi repressivi, perche' le buttano via. E' un grave errore. Certo, un'unica lettera può servire poco. Quando pero' si scrive in risposta ad un appello di Amnesty, si e' in numerosa compagnia. Ed e' ormai ampiamente dimostrato che un fiume di lettere, provenienti da tutto il mondo, porta a risultati concreti. Vi sono molti esempi di persone rilasciate, salvate dalla tortura o dalla pena di morte, grazie a questo sistema di pressione internazionale. Nessuno stato ammette di torturare i prigionieri. Anche il governo piu' repressivo vuole apparire agli occhi del mondo come equo e ragionevole. L'attenzione dell'opinione pubblica internazionale verso le vittime dei regimi repressivi aiuta effettivamente queste ultime. Per ulteriori informazioni contattare il sito Internet di Amnesty International: http://www.amnesty.it o spedire una e-mail a: info@amnesty.it Alessandro Marescotti presidente di PeaceLink telematica per la pace Per invio posta convenzionale: PeaceLink, c.p.2009, 74100 Taranto (Italy) Per comunicazioni telematiche: http://www.peacelink.it e-mail permamente: a.marescotti@peacelink.it (no attach file) e-mail fino al 30/10/99: kfqma@tin.it Per sostenere PeaceLink: ccp 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, via Galuppi 15, 74010 Statte