1.Emissioni della combustione in atmosfera (anidride carbonica, ossidi di carbonio, anidride solforosa, polveri)
Incenerimento In misura proporzionale alla quantità dei rifiuti bruciati
Termodistruzione dell'RDF il 70 per cento in meno
Come tutti i processi di combustione, la termodistruzione dei rifiuti immette nell'atmosfera, in quantità direttamente proporzionali alla massa di materiale che brucia, anidride carbonica (la principale responsabile dell'effetto serra) e molte sostanze inquinanti, tra cui: ossido di carbonio, anidride solforosa e polveri. Già oggi, in inverno, a causa delle emissioni degli impianti di riscaldamento e della circolazione automobilistica, le concentrazioni di queste sostanze nell'aria delle citt 24; superano sistematicamente le soglie di allarme e impongono misure di restrizione del traffico e di riduzione del riscaldamento.
2. Emissioni inquinanti specifiche
Incenerimento Emissioni specifiche di sostanze cloro-fluororate conseguenti alla combustione delle plastiche contenenti cloro (pvc) e del sale da cucina contenuto nei residui dei cibi. Se bruciano ad una temperatura inferiore ai 1.050 gradi, tali sostanze possono dare origine alle diossine. Inoltre, dal momento che non si sa esattamente cosa si brucia, all'interno del forno avvengono reazioni chimiche incontrollate, che possono dare origine ad emissioni di altre sostanze tossico-nocive imprevedibili (oltre ad ossidi di azoto, gas acidi e metalli pesanti come piombo, cadmio e mercurio)
Termodistruzione dell'RDF La raccolta differenziata dei rifiuti urbani pericolosi, la separazione delle plastiche contenenti cloro e degli scarti alimentari cucinati, la selezione e conoscenza dei materiali da avviare alla combustione rendono trascurabili i rischi di emissioni inquinanti pericolose
3. Regolazione della temperatura di combustione
Incenerimento Dal momento che la composizione percentuale dei rifiuti varia in percentuale dei rifiuti varia in modo imprevedibile, una forte concentrazione di sostanze organiche di origine vegetale, che temperatura che, per ragioni di sicurezza, è bene contengono fino al 90% di acqua, potrebbe far scendere la temperatura di combustione sotto la soglia dei 1.050 gradi, necessaria per evitare la termodistruzione di sostanze contenenti cloro, generi diossina. Comunque è praticamente impossibile garantire l'omogeneità della temperatura in tutte le zone del forno. Né, per evitare questo rischio, si può lavorare con una temperatura più alta, perché altrimenti le ceneri si fonderebbero ostruendo il forno.
Termodistruzione dell'RDF
Poiché il materiale selezionato è secco e omogeneo, non si pongono problemi di regolazione della sia mantenuta agli stessi valori di 1.050 gradi
Incenerimento
La quantità delle ceneri che rimangono al termine del processo d'incenerimento è pari a circa il 30 % in peso del rifiuto iniziale. Dal momento che non vi è stata alcuna selezione del rifiuto, una parte delle sostanze bruciate ha caratteristiche tossiche, per cui questo residuo è un concentrato di sostanze nocive, che non può essere smaltito nelle discariche per rifiuti solidi urbani, ma va conferito in discariche per rifiuti speciali. L'incenerimento riduce quindi la dime nsione quantitativa del problema, ma lo aggrava qualitativamente.
Termodistruzione dell'RDF
La quantità inferiore e la selezione qualitativa del materiale bruciato consentono di ottenere ceneri con caratteristiche non inquinanti in una percentuale pari a circa il 2 per cento del rifiuto in origine.
Incenerimento La costruzione di un forno inceneritore di rifiuti solidi urbani, per un bacino di utenza di 200/300 mila abitanti, costa tra i 20 e i 50 miliardi di lire.
Termodistruzione dell'RDF
La costruzione di un forno per la combustione dell'RDF ricavabile dai rifiuti prodotti da 200/300 mila abitanti Costa tra i 15 i 20 miliardi di lire. A questa cifra vanno aggiunti i costi per la costruzione di un impianto di separazione dei rifiuti (da cui si ricavano anche i metalli da riciclare e il compost derivante dalla frazione organica) che ammontano tra i 10 e 12 miliardi.
Incenerimento La presenza di sostanze clorurate e di grandi quantità di acqua dà luogo alla formazione di acidi molto corrosivi che intaccano le pareti interne del forno e del sistema di trattamento fumi, richiedendo una manutenzione costante e costosa.
Termodistruzione dell'RDF Normali manutenzioni ordinarie periodiche
Incenerimento I rifiuti talquali hanno un potere calorifico di 1800/2000 Kcal/Kg. Una parte di questo potere contenuto nelle frazioni combustibili (circa 400 Kcal) viene assorbito dalla combustione delle frazioni non combustibili (evaporazione dell'acqua contenuta negli scarti organici e vegetali)
Termodistruzione dell'RDF L'RDF ha potere calorifero di 4000/4500Kcal/K
Incenerimento Recupero della sola energia eccedente il fabbisogno interno di combustione dei materiali non combustibili.
Termodistruzione dell'RDF Recupero del potere energetico totale della frazione combustibile e, a seguito dei processi di separazione necessari ad ottenere l'RDF: recupero di compost dalla frazione organica, recupero di ferro, rame alluminio ...
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