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Armamenti
Genetica e militari
La guerra genetica e' la nuova frontiera della corsa agli armamenti?
Ricordo un servizio di qualche tempo fa su Raitre (ad orario impossibile)
che dopo un'interessante analisi delle nuove frontiere tecnologiche nello
sviluppo delle armi moderne, lanciava questa ipotesi e forniva varie
testimonianze e dati a riguardo, purtroppo non lo registrai, pero' ho
recuperato lo stesso un po' di notizie in giro.
L'accordo di non proliferazione delle armi batteriologiche fu firmato nel
1972 da USA, URSS e Gran Bretagna, ora aderiscono 142 paesi ma non
sono previsti meccanismi di controllo e ispezione (come invece per le
armi chimiche).
Ora nuovi scenari si aprono con la possibile modifica genetica dei batteri
in modo da colpire solo alcune popolazioni e/o razze, ed evitare quindi gli
"effetti collaterali" tipici delle armi batteriologiche.
La tecnologia genetica che permette di concepire una simile arma e' gia' in
parte sviluppata e lo sara' sicuramente nei prossimi anni, con la
conclusione del progetto Genoma e con la mappatura completa del DNA
umano prevista per il 2003.
Si tratta di un bel connubio di razzismo, militarismo e perversione estrema, ma non e' pura fantasia, soprattutto dopo l'ultimo rapporto della BMA (British Medical Association) che non solo ha paventato la possibilita' che questo tipo di armi siano presto costruibili, ma ha anche denunciato la loro possibile esistenza. Infatti sembra che molti paesi abbiano avviato da anni progetti di ricerca in questo ambito, ad esempio gia' il Sud Africa ai tempi dell'apartheid stava lavorando su virus in grado di colpire solo la popolazione di colore, mentre recentemente un parlamentare israeliano ha denunciato che ricerche simili si stanno svolgendo in Israele su armi genetiche in grado di colpire gli arabi. Di fronte a questo scenario terrificante, e anche dopo i recenti avvenimenti di brevetti, cloni e manipolazioni genetiche varie, viene da chiedersi dove stia andando la ricerca genetica, e soprattutto chi ci stia dietro a finanziarla in maniera cosi' determinata. Il progetto Genoma e' sicuramente una delle sfide piu' audaci della ricerca scientifica, ma tutti i miliardi investiti vengono anche da multinazionali farmaceutiche e enti legati piu' o meno esplicitamente a strutture di potere economiche e militari, che notoriamente perseguono interessi ben diversi dalle pure applicazioni mediche. Per quello che intuisco, rifacendomi anche ad altre discipine scientifiche, mi sembra poi che la genetica sia, in quanto scienza "giovane", in pieno delirio positivista, alla ricerca di un'analisi omnicomprensiva di un fenomeno (la vita...) che dovrebbe prima o poi sfuggirle vista la sua complessita'; eppure ci tocca subire il bombardamento mediatico quasi giornaliero sui geni che determinano il nostro comportamento, in un'ottica che riconduce l'essere umano a una macchina biologica priva di intenzionalita' e capacita' di scelta, e sappiamo bene che interessi ci possono essere dietro questo gioco subliminale. E se per l'aspetto politico/sociale/personale tocca a noi mobilitarci, per quello scientifico non mi resta che sperare in un Heisenberg biologico che smonti tutto questo e che, cosi' come altre discipline (piu' vecchie e forse piu' sagge...) hanno affrontato cambiamenti rivoluzionari in questi ultimi anni, venga anche per la genetica il tempo di una "nuova alleanza"...
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