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Contro le nuove guerre CONTRO LE NUOVE GUERRE (Odradek, 2000)

A distanza di un anno dal seminario tenutosi a Roma (21 giugno 1999) da cui ha avuto luce "Imbrogli di guerra" (Odradek, 1999), il Comitato "scienziate e scienziati contro la guerra" ha promosso presso il Politecnico di Torino un convegno scientifico sul tema: "CULTURA, SCIENZA E INFORMAZIONE DI FRONTE ALLE NUOVE GUERRE" (22 e 23 giugno 2000). Informazioni sul convegno si trovano al sito web.

L' iniziativa ha da un lato ripreso ed aggiornato alcune delle analisi gia' presentate durante l'incontro tenutosi a Roma, circa i rischi per la salute umana e per l'ambiente dovuti all'uso di uranio impoverito e all'inquinamento chimico causato dai bombardamenti della recente guerra di aggressione della NATO contro la Repubblica Federale Jugoslava, e dall altro e' tornata sulle connessioni fra la guerra nei Balcani e gli scenari delle crisi ambientali globali.
L' evoluzione dello scenario internazionale ha reso pero' necessario un contributo piu' ampio al dibattito sulle implicazioni di pace e di guerra insite nei modi di produrre informazione, di costruire rappresentazioni storiche, di definire norme e valori.
Non ci si e' quindi soltanto soffermati sullo specifico caso jugoslavo (che peraltro e' stato approfondito grazie anche al contributo di colleghe e colleghi jugoslavi presenti al convegno), ma si e' cercato di continuare un ragionamento piu' ampio circa le responsabilita' degli operatori della cultura, della scienza e della tecnologia nel rendere possibili le guerre: per poterle fare, occorre prima di tutto attrezzarsi e predisporre la societa' mentalmente e materialmente a volerle fare.

I responsabili della cultura di guerra risiedono in tutti i campi del sapere, da quelli umanistici - dove concorrono a costruire i pregiudizi, rafforzando sensi di identita' in conflitto ed etiche intrinsecamente discriminanti -, a quelli scientifico-tecnologici che forniscono anche in concreto non solo le armi ma i sistemi essenziali all'organizzazione e al funzionamento degli apparati militari.

Il convegno ha permesso di allargare lo scambio tra esperte ed esperti di discipline diverse intorno ai temi della guerra, nella consapevolezza che, nonostante taluni scienziati abbiano spesso collaborato in modo determinante alla realizzazione di strumenti di distruzione e di morte, l'impegno di chi opera nei campi della ricerca e dell'informazione puo' contribuire a prevenire l'insorgere di nuove guerre. Tale assunzione di responsabilita' appare tanto piu' urgente per chi intreccia ai compiti di ricerca anche funzioni didattiche e di formazione, perche' con il proprio lavoro puo' aprire spazi orientati a relazioni di pace anziche' di scontro violento.
E' stato quindi un secondo tentativo di attrezzarsi piu' adeguatamente per operare alla ricerca del dialogo, della tolleranza e dell' accettazione del diverso da se'.

Durante questo incontro le differenze su modi, strumenti di analisi e paradigmi di riferimento sono emersi anche fra i partecipanti: il confronto tra diversi approcci sia al sapere scientifico che alle tematiche della guerra e della pace sono stati elementi molto importanti dell'incontro di Torino.
I partecipanti hanno riscoperto che cosa li accomuna: l'insoddisfazione per la certezza assoluta del sapere e, all'opposto, il piacere del dubbio sistematico, dell'accettare la sfida del confronto, del dibattito anche polemico ma finalizzato ad ampliare costantemente le capacita' di comprensione di quanto ci circonda, dei problemi che esaminiamo e che decidiamo di affrontare; infine, il rifiuto di aderire alle schiere dei dominatori, di coloro, cioe', che usano le scienze e le tecnologie per proiettare sul nostro pianeta inquietanti scenari di guerra.

E' stato, insomma, un ulteriore segno della vivacita' del Comitato scienziate e scienziati contro la guerra che da oltre un anno affronta appassionate discussioni in rete (scienzaepace@iac.rm.cnr.it) sui temi della pace, degli armamenti, delle crisi ambientali, come pure delle biotecnologie, della genetica, delle vittime della guerra e degli ultimi scenari, come la Palestina .

Si spera ovviamente che quanto viene qui presentato sia nuovamente uno strumento per promuovere dibattiti anche oltre i confini del mondo scientifico dando, a noi come ad altre/i, occasioni di confronto, riflessione ed elaborazione culturale e scientifica per la costruzione della pace e di modalita' diverse di comunicazione tra i saperi e di risoluzione dei conflitti.

Gli atti del Convegno si trovano dunque nel libro "Contro le Nuove Guerre", a cura di Massimo Zucchetti , edito da Odradek, pagine 282, lire 24000.

Vi si trovano i contributi degli autori: Angelo D'Orsi, Giovanni Salio, Ivan Grzetic, Mica Saric Tanaskovic, Carlo Pona, Alberto Di Fazio, Angelo Baracca, Francesco Polcaro, Giulia Barone, Franco Marenco, Andrea Martocchia, Adriana Valente, Enrico Peyretti, Antonino Drago, Cristina Giannardi, Daniele Dominici, Mauro Cristaldi, Associazione "Medici contro la Tortura", Natasa Lazovic, Luciano Vasapollo, Francesco Iannuzzelli, Lucas Gualdron, Marcella Delle Donne.

Il prezzo d'acquisto del volume e' destinato a coprire in parte le spese di pubblicazione, nonche' a finanziare le future attivita' del Comitato "Scienziate e Scienziati contro la guerra", che sono ampie e, purtroppo, sempre piu' attuali e necessarie.

Comitato "Scienziate e Scienziati contro la guerra"

Per informazioni e per ordinare il libro:
Massimo Zucchetti
DENER - Politecnico di Torino
Corso Duca degli Abruzzi, 24
10129 Torino
Tel: +39.011.564.4464
Email: zucchetti@polito.it

Per informazioni sul Comitato:
Sito web: http://www.scienzaepace.it