Scrivi a PeaceLink |
Homepage | Chi siamo | Come contattarci | Mappa del sito | Come navigare nel sito | Aiuta PeaceLink |
Editoriale | News | Database | Dossier | Libri | Appelli | Appuntamenti |
Mailing-list Rischio nucleare Uranio impoverito Spese militari Eserciti e basi Armamenti Legislazione Documenti Contattaci Sezione gestita da Francesco Iannuzzelli Tutte le informazioni presenti su questo sito sono di origine pubblica e ne e' incoraggiata la diffusione. In nessun caso sono state violate norme di sicurezza o segreti militari. |
Documenti
- oscar report Oscar report n. 18 Oscillano le "quotazioni" del mercato delle armi Il commercio mondiale delle armi è diminuito nel 1998 rispetto al ’97. Ma "non quanto ci si aspettava" tenuto conto della crisi asiatica e della caduta del prezzo del petrolio, tradizionale mezzo di scambio per l’acquisto di armamenti. Secondo l’Istituto di Ricerche sulla Pace di Stoccolma, che però considera solo i "maggiori sistemi d’arma" e valuta i trasferimenti sulla base di un sistema di prezzi in dollari 1990, le esportazioni/importazioni totali nel ’98 si sono attestate poco sotto i 22 miliardi di dollari, ben il 20% in meno del ’97 (27,4 miliardi di dollari), ma in linea con i valori degli anni ’90. La diminuzione è dovuta ai paesi in via di sviluppo, i cui acquisti sono passati da oltre 20 miliardi nel ’97 a poco più di 14 miliardi nel ’98. In questa contrazione del mercato hanno giocato un ruolo la crisi economico-finanziaria in Estremo Oriente, allargatasi poi a Russia e America Latina, e la conseguente caduta del prezzo del petrolio, che durante il ’98 è precipitato a 10 dollari al barile, anche se poi, nel ’99, ha visto un netto rialzo, arrivando a oltre 20 dollari. Sempre secondo il Sipri, le importazioni di armi del mondo industrializzato sarebbero invece aumentate da 7,3 a 7,8 miliardi di dollari. Un’altra fonte che considera tutti i sistemi d’arma convenzionali, e cioè l’annuale rapporto del Servizio Ricerche del Congresso di Washington, conferma la tendenza: le consegne complessive scendono di circa un quinto, da 37,7 miliardi nel ’97 a 29,8 miliardi nel ’98. Ma il rapporto curato da Richard Grimmett offre anche un dato in controtendenza: crescono i nuovi ordini di sistemi d’arma, da 21 miliardi e mezzo a 23 miliardi di dollari, di cui 13,2 miliardi (il 57% circa) da parte dei paesi del Sud del mondo. E decisamente in controtendenza è la valutazione dell’Istituto di Studi Strategici di Londra: il valore del mercato mondiale degli armamenti si aggirerebbe sui 56 miliardi di dollari, e il ’98 avrebbe praticamente confermato il livello dell’anno precedente. È proprio dell’Istituto londinese il commento secondo cui è significativa la "tenuta" del mercato in un anno in cui ci si sarebbe aspettati un crollo. Naturalmente alcune di queste differenze dipendono da diversità metodologiche nell’elaborazione dei dati tra i diversi istituti. Ma almeno in parte le cifre e le tendenze contrastanti dipendono dalla nuova complessità del commercio mondiale delle armi, dalla controversa valutazione di alcune sue componenti, come il "mercato dell’usato", soprattutto dell’Est ex comunista, e le armi leggere. Il mercato degli armamenti, nonostante qualche passo in avanti a livello internazionale verso la trasparenza - dal Registro delle armi convenzionali delle Nazioni Unite alla Convenzione contro le mine antipersona - si sta rivelando un’area dai contorni incerti. Il mercato mondiale delle armi Stime dei principali istituti di ricerca Valori in miliardi di dollari
*Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), SIPRI Yearbook 1999, Armament, Disarmament and International Security, New York-Oxford, Oxford University Press, 1999. Valore dei trasferimenti di "maggiori sistemi d’arma convenzionali" a prezzi 1990. **Congressional Research Service (Crs), a cura di Richard F. Grimmett, Conventional Arms Transfers to Developing Nations 1991-1998, Washington, agosto 1999. Valore delle consegne e degli ordini di tutti i tipi di armi convenzionali a prezzi 1998. ***International Institute of Strategic Studies (Iiss), The Military Balance 1999/2000, New York-Oxford, Oxford University Press, 1999. Valore delle consegne di tutti i tipi di armi convenzionali a prezzi 1997.
Il primato Usa Su una cosa tutti gli istituti di ricerca concordano: il mercato delle armi è oggi dominato da un solo paese, gli Stati Uniti. La supremazia Usa è più netta nelle stime Sipri, secondo cui le esportazioni statunitensi costituiscono oltre la metà dell’export totale, e in quelle Iiss, che le valutano pari a quasi il 48% del mercato. È più contenuta nelle cifre del Congresso di Washington, che stima il proprio export pari ad un terzo circa del totale. La prevalenza degli Stati Uniti non è tuttavia insidiata da nessuno, come accadeva ai tempi della guerra fredda con l’Unione Sovietica. Dietro gli Usa, ma a debita distanza, il ’98 ha visto un exploit della Francia, un certo successo della Germania, un po’ di affanno della Gran Bretagna e un netto calo delle esportazioni militari di Russia e Cina. L’Italia, che il Sipri stima a 300 milioni di dollari di export, mentre la valutazione basata sui dati dell’annuale Relazione governativa la collocherebbe a circa 1 miliardo di dollari, è tra i primi dieci esportatori del mondo, al settimo-ottavo posto. Principali esportatori di armi 1998 (Sipri) Valori in miliardi di dollari
Valori in miliardi di dollari
(*) Foreign Military Sales: si tratta delle vendite da governo a governo. Per gli Stati Uniti questo tipo di vendite è coordinato dalla Defense Security Cooperation Agency del Dipartimento (Ministero) della Difesa, comunemente noto come il Pentagono, che è anche la fonte di queste cifre. I dati coprono "articoli per la difesa (comprese eccedenze) e servizi (compreso addestramento) forniti a paesi esteri". Le esportazioni statunitensi di armi comprendono anche le "vendite commerciali dirette" (Direct Commercial Sales), di cui non si hanno dati sulle consegne, ma solo sulle autorizzazioni. Fonte: Section 655 Report, rapporto annuale del Dipartimento di Stato e del Dipartimento della Difesa Usa al Congresso sulle esportazioni di armi e le licenze, disponibile sul sito della Federation of American Scientist www.fas.org/asmp Vendite commerciali dirette di armi degli Stati Uniti: licenze autorizzate 1996-98 (*) Valori in milioni di dollari
(*) Direct Commercial Sales: si tratta delle vendite di imprese Usa ad acquirenti esteri senza il coinvolgimento del Pentagono. Le licenze di esportazione sono autorizzate dall’Office of Defense Trade Controls del Dipartimento di Stato (Ministero degli Esteri) e sono valide quattro anni. Non ci sono dati sulle effettive consegne annuali. Al totale va aggiunto la destinazione "vari": nel ’98 era pari a 3 miliardi 216 milioni di dollari. Le licenze a India e Pakistan sono state revocate nel maggio ’98 a seguito dei test nucleari svolti dai due paesi. Le sanzioni sono terminate nel novembre ’98. Fonte: Section 655 Report, rapporto annuale del Dipartimento di Stato e del Dipartimento della Difesa Usa al Congresso sulle esportazioni di armi e le licenze, disponibile sul sito della Federation of American Scientist www.fas.org/asmp; vedi anche Arms Trade News, luglio 1999, e Panorama Difesa, n. 161, gennaio 1999, p. 19.
|