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Eserciti e basi militari
La presenza militare italiana nei Balcani
Personale impiegato in attività all’estero: 8.900 uomini
BOSNIA - ERZEGOVINA 1. Operazione NATO “SFOR - JOINT FORCE” Totale circa 1.450 uomini - attualmente circa 1.100 uomini (Italian Battle Group) del 2° Reggimento Alpini della Brigata Alpina “Taurinense” . Comandante: Col. Celeste Rossi. Sede del Comando: Sarajevo. Altre sedi del contingente: Sarajevo e Ploce (reparto logistico). Il Reggimento italiano, come le precedenti Brigate italiane, denominate Brigata Multinazionale Nord (BMN-N), è inserito nella Divisione Multinazionale Sud Est (DMNSE) a comando francese. Il Vice Comandante della Divisione è un Generale italiano. Compito di SFOR: dare attuazione agli accordi di Dayton. - Il contingente è presente fin dal dicembre 1995. - Circa 350 uomini della MSU (Multinational Specialized Unit), reparto di polizia militare a guida italiana, costituito nell’agosto 1998, e composto in maggioranza da personale italiano dell’Arma dei C.C.. L’unità, cui partecipano anche contingenti di altri Paesi (120 u.), è dedicata alla gestione dei problemi connessi con l’ordine pubblico e ha un campo di intervento esteso a tutto il teatro operativo. - Alle attività terrestri si affiancano le componenti navale (la NATO STANAVFORMED alla quale partecipa una fregata italiana) ed aerea, alla quale l’Italia partecipa con propri velivoli e con la disponibilità di aeroporti per il rischieramento dei reparti aerei alleati. Sono inoltre disponibili, con brevi tempi di preavviso, altri assetti navali. Attività svolta: - monitoraggi dei movimenti delle Forze Armate delle fazioni; - monitoraggi delle esercitazioni delle Forze Armate delle fazioni; - sminamenti; - pattugliamento per garantire la libertà di movimento; - vigilanza di aree abitative;. sicurezza ed assistenza in favore delle Agenzie civili operanti nel settore di responsabilità; - partecipazione alla campagna “Harvest” di SFOR volta ad incentivare la consegna spontanea delle armi detenute dalla popolazione; - sicurezza durante le riunioni dei Presidenti delle diverse etnie; - sicurezza durante le visite delle personalità; - nei giorni 21 e 22.04.2000 il personale BOE ha distrutto 30.000 ordigni esplosivi rinvenuti nel tempo da SFOR. 2. Missione ONU IPTF (International Police Task Force) 23 uomini dell’Arma dei Carabinieri - il contingente è presente da maggio 1997; - compiti dell’IPTF: assistenza e riorganizzazione delle Forze di Polizia della Bosnia-Herzegovina. KOSOVO/FYROM ALBANIA 1. Operazione NATO “KFOR COMMUNICATION ZONE WEST (COMMZ W)” Totale circa 1.100 uomini. Circa 1.100 uomini del Raggruppamento “Aquila” . Dal Comando del Raggruppamento dipendono anche circa 140 uomini di altre nazionalità, inseriti in reparti organici o nello staff del Comando di COMMZ W; Il Raggruppamento è stato costituito dal 2° Comando delle Forze di Difesa (2° FOD) con reparti forniti dalle Brigate meccanizzate “Granatieri di Sardegna”, “Aosta” e “Pinerolo” e con il concorso di altri reparti, tra cui una componente elicotteristica dell’Esercito su velivoli AB-205. Sono inoltre inseriti nel reparto una compagnia Carabinieri e 30 uomini del 72° Stormo dell’Aeronautica Militare dotati di elicotteri NH-500. Gli elicotteri sono idonei anche per soddisfare esigenze sanitarie. Il contingente nazionale comprende anche un ospedale da campo, la prima struttura militare giunta in Albania al momento dell’avvio dell’operazione “Arcobaleno”. Comandante: Brig. Gen. Amilcare Casalotto, che dipende dal Comandante di KFOR Rear, Comando subordinato al Comandante di KFOR e responsabile della componente logistica di KFOR in Albania, FYROM e Grecia. Sedi: Durazzo (Comando), Tirana, Ure, Puke.Reparti: (Enti ed Unità dell'Esercito) Comandante Periodo Brigata Alpina “Taurinense” (1) Brig.Gen. Pietro Frisone 01.09.1999 - 15.10.1999 Brigata Meccanizzata “Friuli” Brig.Gen. Stefano Chiavarelli 15.10.1999 - 12.04.2000 Il contingente italiano è stato il primo a giungere in Albania (9 aprile: advance party; dal 13 al 20 aprile: main body; 4 maggio: completamento dello schieramento). Ha operato fino al 28 aprile in un contesto nazionale (in appoggio principalmente alla missione umanitaria italiana “ARCOBALENO”), passando poi alle dipendenze del Comando NATO di AFOR. Compiti: - mantenere la capacità di far affluire rifornimenti e rinforzi a KFOR, sia per via aerea (Aeroporto di Tirana-Rinas), sia via mare (porto di Durazzo); - controllo delle vie di comunicazione con il Kosovo, in particolare la rotabile che collega Durazzo con il valico di confine di Morini (265 Km); - in relazione agli aspetti umanitari, mantenere, tramite la propria cellula CIMIC (Cooperazione Civile Militare), i necessari contatti con le Autorità albanesi e con le organizzazioni internazionali e non governative presenti; Attività svolta: - sostegno in favore delle attività umanitarie nazionali e delle organizzazioni internazionali e non governative presenti; - mantenimento della capacità ricettiva delle strutture portuali di Durazzo; - prosecuzione dei lavori per il miglioramento ed il mantenimento della viabilità lungo le principali vie di comunicazione; - mantenimento della sicurezza lungo le linee di comunicazione, tramite sia pattugliamenti stradali sia con missioni giornaliere di ricognizione da parte degli elicotteri; - periodiche lezioni alla popolazione sul pericolo delle mine e collaborazione con le strutture impegnate nelle attività di sminamento; - lezioni di educazione sanitaria a favore di alunni di varie scuole. 2. Delegazione Italiana di Esperti (DIE) 25 uomini, comandati dal Brig. Gen. Cantone, in loco dal 1997 per esigenze di ricostituzione delle Forze Armate albanesi in relazione al processo di trasformazione ed adeguamento al modello NATO; - le attività curate dalla DIE, sviluppate direttamente o con il concorso delle FF.AA. italiane, riguardano una serie di progetti e di realizzazioni che interessano le tre FF.AA. albanesi. Principali attività finora svolte: -corsi di addestramento in Italia e in Albania per qualificare ufficiali e sottufficiali nell’impiego di mezzi e materiali standardizzati NATO; - seminari e conferenze per esaminare e risolvere problemi strutturali, tra cui un nuovo Modello di difesa, il riordino della Giustizia Militare, l’elaborazione di una nuova normativa finanziaria, logistica ed amministrativa; - visite presso infrastrutture ed enti italiani della Difesa; - ricognizioni da parte del personale della DIE per esaminare necessità di intervento su strade, apprestamenti militari, zone di confine, aree addestrative, fabbricati e zone rese pericolose dalla presenza di ordigni esplosivi; - consulenza per la legislazione in materia di soccorso marittimo ed aereo, polizia militare e guardia costiera; - in supporto all’attività concettuale ed addestrativa, sono stati ceduti alle FF.AA. albanesi mezzi e materiali, tra cui dotazioni per la bonifica di zone minate, materiale sanitario, automezzi e parti di ricambio. Il supporto fin qui fornito ha consentito alle F.A. albanesi di costituire un battaglione di fanteria, uno del genio ed uno logistico, le cui capacità di mobilità sono state incrementate con automezzi e motocicli forniti dall’Italia. La stessa ha fornito equipaggiamento individuale per 5.000 uomini. 3. Operazione ALBANIA 2 Attività aeronavale in corso dal 1997 per prevenire l’emigrazione clandestina dall’Albania (Sorveglianza M.M. anti immigrazione clandestina). - 28° Gruppo navale (GN28): - 290 uomini con sede del Comando a Durazzo; - opera nelle acque territoriali albanesi; - dispone di mezzi navali della Marina Militare e di motovedette della Guardia Costiera; - dispositivo aeronavale d’altura anti-immigrazione, composto da una unità in navigazione in Adriatico Meridionale e da una seconda unità pronta a muovere da Taranto o Brindisi, per una media di 350 uomini impegnati. A tali dispositivi è collegato il dispositivo costiero nazionale anti-immigrazione, che opera nelle acque territoriali con mezzi aeronavali delle Forze di Polizia (motovedette CC, G. di F. e della Guardia Costiera).Per la M.M. partecipa n.1 aliscafo pronto in 1 h. su base giornaliera a Brindisi. 4 - Multinational Advisory Police Element (MAPE) A ttività UEO cui l’Italia partecipa dal 1998 con un contingente interforze (Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato) di cui 8 uomini dell’Arma dei Carabinieri; - la MAPE è finalizzata alla ricostruzione della Polizia albanese attraverso un’opera di modernizzazione e di addestramento della stessa. 5. Operazione “ALBIT” Attività svolta dall’A.M.I. nell’ambito degli accordi bilaterali sottoscritti da Italia e Albania nell’agosto 1997 (accordi che originarono la DIE); - circa 120 uomini a Valona inquadrati in un Gruppo Autonomo; - un primo nucleo di 26 uomini aveva raggiunto Valona il 17.03.2000 con il compito di predisporre gli apprestamenti logististici necessari. Il rischieramento è stato completato il 06.04.2000. Compito: il Gruppo Autonomo è incaricato di curare la ristrutturazione della Scuola di Volo di Valona e della vicina pista di volo di Pishporo. In tali attività, che saranno realizzate con manodopera locale, il personale italiano assicurerà la supervisione dei lavori, l’assistenza tecnica e, se necessario, l’esecuzione di talune opere a scopo dimostrativo ed addestrativo. ALBANIA - BOSNIA-ERZEGOVINA - CROAZIA - FYROM - FRY 28 uomini nella ECMM (European Community Monitor Mission), missione della Comunità (ora Unione) Europea volta a monitorizzare nei citati Paesi gli sviluppi politici, economici ed umanitari. La missione è in corso da luglio 1991 e l’Italia vi partecipa dalla stessa data. Bonifica delle “Jettison Areas” in Adriatico L’attività si è resa necessaria per bonificare le aree di mare (“Jettison Ares” - JA) nelle quali i velivoli alleati, durante l’operazione “Allied Force”, erano autorizzati a sganciare i carichi esterni, le bombe in particolare, qualora si fossero trovati in condizioni di avaria o di emergenza. Per la bonifica dell'alto Adriatico, la Marina Militare tiene attualmente disponibili in Adriatico due cacciamine. L'opera di bonifica viene compiuta con l'ausilio di un team subacqueo costituito da specialisti nella distruzione di ordigni esplosivi (appartenenti al Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare) supportato, quando necessario, da altro naviglio e con l'impiego di sonar a profondità variabile e di due veicoli subacquei filoguidati ("Pluto" e "Min"), dotati di telecamere per l'identificazione degli oggetti sul fondo e di un sistema meccanico per il posizionamento di oggetti.
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