Scrivi a PeaceLink |
Homepage | Chi siamo | Come contattarci | Mappa del sito | Come navigare nel sito | Aiuta PeaceLink |
Editoriale | News | Database | Dossier | Libri | Appelli | Appuntamenti |
Mailing-list Rischio nucleare Uranio impoverito Spese militari Eserciti e basi Armamenti Legislazione Documenti Contattaci Sezione gestita da Francesco Iannuzzelli Tutte le informazioni presenti su questo sito sono di origine pubblica e ne e' incoraggiata la diffusione. In nessun caso sono state violate norme di sicurezza o segreti militari. |
Spese militari
GMES - Una via europea alla militarizzazione della ricerca ambientale? Tempo fa avevamo segnalato un documento dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) che proponeva una preoccupante trasformazione della ricerca in ambito spaziale verso tecnologie a doppio uso, non solo civile ma anche e soprattutto militare. Questa trasformazione sembra essere gia' in atto con la realizzazione del progetto GMES, e non riguarda solo la ricerca spaziale ma anche quella ambientale, come viene evidenziato nel messaggio di Riccardo Liburdi che riporto qui sotto. ------- Forwarded message follows ------- ----------------------------------------------------------
GMES - Una via europea alla militarizzazione della ricerca
ambientale?
Da: "Joint Working Document by the Staff of the European
Commission and ESA Executive" DRAFT - Brussels, 1.V.2001,
vers.1.2. (http://gmes.jrc.it/download/working%20doc%20v1.1.pdf)
"GMES - Global Monitoring for Environment and Security
(http://gmes.jrc.it ) costituisce un progetto di integrazione delle
strutture informative e agenziali in campo ambientale con quelle di
Earth Observation: dal livello delle infrastrutture spaziali e dei
relativi segmenti di terra, al coinvolgimento di importanti settori
industriali, non solo le aziende aerospaziali, ma anche quelle di
sistemi telematici e servizi avanzati di gestione dell'informazione,
proprio per rafforzare lo sviluppo per esse di un consistente mercato.
L'idea - lanciata nel 1998 dalla Commissione Europea e da un gruppo di
Agenzie Spaziali ("The GMES partners: the Baveno manifesto", ottobre 1998)
è quella di integrare le strutture istituzionali, scientifiche e
industriali per rendere coerente l'informazione e rispondere alla
crescente domanda dei policy makers in modo indipendente e affidabile di
fronte alle nuove sfide internazionali che vanno dal monitoraggio
ambientale alla gestione di crisi, operazioni di peace-keeping e fornitura
di aiuti umanitari e per lo sviluppo. Attualmente - per quel che riguarda
il segmento spaziale - sono già attivi diversi progetti o sistemi su base
nazionale o bilaterale, come, per esempio, il programma Anglo-Tedesco
"Infoterra/TerraSar" per sviluppare la prossima generazione di sistemi di
osservazione radar, il programma francese di osservazione Pleiades e il
sistema satellitare di osservazione militare Helios II, l'iniziativa
italiana Cosmos-Skymed, il programma spagnolo Ishtar. Molte di queste
iniziative sono state proposte per essere implementate come elementi del
programma Earth Watch. La Commissione Europea e l'ESA, insieme con gli
Stati membri, cominciano a delineare obiettivi e struttura del GMES con la
risoluzione del novembre 2000 della conferenza di Lille che deriva dal
documento "Space - Turning to a new chapter" COM(2000)597, sulla
Strategia spaziale europea, con l'idea che dotare la comunità europea di
proprie capacità informative su ambiente e risorse mondiali di "prima
mano" ("see first hand") sia comunque un vantaggio anche per i rapporti
con gli altri partner (anche se per ora soloCanada e Federazione Russa
hanno mostrato un certo interesse). Questo senza venir meno agli impegni
di cooperazione internazionale (come il Global Observing System). Il 3
Maggio 2001 a Baveno (Lago Maggiore) si è tenuto un meeting di
consultazione tra i partner, dove è stata presentata l'ultima versione del
Masterplan dell'iniziativa: il documento di presentazione del GMES
realizzato in collaborazione dallo staff della commissione europea e
dall'ESA, con l'obiettivo di elaborare piani dettagliati e in particolare
strutturare la domanda e l'offerta di informazione e promuovere lo
sviluppo di key pre-operational services. Le organizzazioni che
giocherebbero un ruolo principale nell'iniziativa sono: Eumetsat, European
Environment Agency, European Space Agency e agenzie spaziali nazionali,
WEU Satellite centre, Ministeri e Agenzie ambientali degli Stati membri,
Eurostat, organizzazioni della ricerca, industrie delle telecomunicazioni,
dello spazio (EUROSPACE) e dei settori a valore aggiunto (EARSC), nonché
della Società Civile, rappresentata da varie ONG, infine rappresentanti
dei partner di altre regioni del mondo."
----------------------------------------------------------------------------
"Il termine "security" che compare nell'acronimo GMES sarebbe
giustificato dal fatto che il degrado ambientale e la diminuzione di
risorse vitali porterebbe a potenziali situazioni di conflitto. GMES si
presterebbe a divenire uno degli strumenti per raccogliere informazione
per la prevenzione del conflitto ("Conflict prevention" COM(2001)211) e in
linea con le cosiddette "Petersberg missions", delineate nella "Politica
Comune Europea di Sicurezza e Difesa". La necessità di dotarsi di mezzi
autonomi di osservazione per l'analisi e la valutazione degli sviluppi
internazionali di crisi potenziali è stata anche stabilita nel trattato di
Amsterdam. A questo stadio la rilevanza politica è ancora sulla capacità
di far partire l'intervento militare supportato da tempestivo avviso
(early warning). Recentemente era stata avanzata una "...seria richiesta
... al fine di avere per l'Unione una conoscenza (intelligence) più
strategica a sua disposizione nel futuro" (Dichiarazione al Consiglio
degli Affari Generali dell'Unione Europea, 20.XI.2000). L'integrazione
nell'Unione dell'ex WEU Satellite Centre è un elemento da prendere in
considerazione per questi sviluppi dell'inziativa GMES."
----------------------------------------------------------------------------
Il rischio concreto ritengo sia quello di un graduale coinvolgimento
stratificato e compartimentato di strutture di ricerca e settori civili a
vari livelli dell'amministrazione degli stati membri (per quanto mi
riguarda Agenzia Nazionale Protezione Ambiente), in attività di
"intelligence" con una conseguente militarizzazione dei programmi di
ricerca e di monitoraggio ambientale o almeno dei singoli ricercatori: se,
per i tuoi studi, magari "indipendenti", vuoi avere accesso a data set
aggiornati o indicatori integrati elaborati con criteri avanzati, devi far
parte dei giochi (G_MES, appunto).
Se alla base ci può essere anche un condividibile - in astratto -
bisogno della eurocomunità tecnoburocratica, di svincolarsi dalla
main source statunitense, soprattutto ora che tende al massimo
l'elongazione dalla politica ambientale Usa, la ricerca da parte della CE,
di un ruolo regionale - e non solo - in campo militare, potrebbe realmente
accentuare la necessità di informazione e di elaborazione finalizzata al
supporto della catena di comunicazione, comando e controllo, unitamente al
più volte dichiarato obiettivo di creare domanda per le aziende di
information technology su base continentale e integrata, per far fronte al
gap con il complesso militare industriale statunitense, che aveva sempre
beneficiato di un 70% di ricerca finanziata dallo Stato.
Testualmente da pag. 12 del documento citato in testa:
"To serve that vision, GMES will focus on the provision of
information contributing to the sustainable management and the
security of the European territory as well as globally. It will lead to
the development of operational systems and networks dealing with the
acquisition, exchange, processing, access and use of data and knowledge
from a variety of sources. The aim is to achieve a significant leap
forward in the quality of information and service delivered."
Forse non riceveremo la cartolina di arruolamento, ma potremmo
trovarci a dover richiedere un Nulla Osta di Sicurezza per poter
acquisire un data set di copertura forestale o l'andamento delle
concentrazioni di O3 troposferico sulle principali aree urbane
Europee, a quel punto sarà forse un po' tardi per una battaglia per il
diritto all'uso indipendente dell'informazione scientifica di base o per
l'accesso ai risultati della ricerca realizzata con finanziamento
pubblico.
Saluti a tutti
Riccardo Liburdi
|