Torna alla homepage
    
Cerca nel sito con FreeFind
Clicca per mandare un email Scrivi a PeaceLink
Homepage  |  Chi siamo  |  Come contattarci  |  Mappa del sito  |  Come navigare nel sito  |  Aiuta PeaceLink
Editoriale  |  News  |  Database  |  Dossier  |  Libri  |  Appelli  |  Appuntamenti
Disarmo

Mailing-list
Rischio nucleare
Uranio impoverito
Spese militari
Eserciti e basi
Armamenti
Legislazione
Documenti
Contattaci

Sezione gestita da
Francesco Iannuzzelli

Tutte le informazioni presenti su questo sito sono di origine pubblica e ne e' incoraggiata la diffusione. In nessun caso sono state violate norme di sicurezza o segreti militari.
  Legislazione
Gli accordi internazionali

17 gennaio 2001

Moratoria sull'impiego di munizioni all'uranio impoverito

Risoluzione comune sulle conseguenze dell'impiego di munizioni all'uranio impoverito
Doc.: B5-0047/2001/riv.1
Procedura: Risoluzione comune
Dibattito: 17.01.2001
Votazione: 17.01.2001

In applicazione del principio di precauzione, il Parlamento ha approvato con 394 voti favorevoli, 60 contrari e 106 astenuti una risoluzione comune nella quale si chiede agli Stati membri che fanno parte della NATO di proporre una moratoria sull'uso delle armi all'uranio impoverito. L'Assemblea sollecita inoltre l'Alleanza a prendere in considerazione altri tipi di munizioni finchè non saranno noti i risultati degli studi sull'uranio impoverito.

Al momento non vi sono prove scientifiche sull'esistenza di un nesso tra l'utilizzo di questa sostanza e l'insorgenza di leucemia e di altre forme di cancro tra i soldati che hanno partecipato alle operazioni militari in Bosnia nel 1995 e in Kosovo nel 1999. Nel caso fosse confermato il rapporto causa-effetto, vi sarebbero gravi preoccupazioni anche per le popolazioni civili delle zone interessate. L'Assemblea chiede quindi che vengano valutati gli eventuali effetti a lungo termine sui siti bombardati e sulla popolazione civile, considerando tali priorità nei programmi di aiuto e di ricostruzione destinati ai Balcani.

Il Parlamento ha anche chiesto al Consiglio e agli Stati membri di promuovere un dibattito chiaro e trasparente nel quadro delle iniziative legate alla messa in atto della nuova politica di sicurezza e difesa dell'Unione e di valutare tutte le misure che potrebbero rivelarsi necessarie per proteggere la salute pubblica e l'ambiente.

L'Assemblea ha infine invitato il Consiglio e la Commissione a garantire un adeguato coordinamento dei risultati delle varie inchieste in corso e ha sollecitato la Presidenza del Consiglio e l'Alto rappresentante per la PESC a fornire informazioni regolari in merito alla 'sindrome dei Balcani'.