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  Uranio impoverito
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Roma, 28 settembre 2000
On.le Giuliano Amato
Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi
Roma

Caro Amato,
negli ultimi giorni si è molto parlato di una questione di rilievo politico, militare e internazionale, le armi ad uranio impoverito.

In particolare, anche in Parlamento, è stata chiesta al governo un’informativa sugli effetti prodotti dalle armi ad uranio impoverito utilizzate durante la crisi del Kosovo.

Le armi ad uranio impoverito non sono solo mortali per i propri obiettivi, ma sono anche pericolose per le persone che le maneggiano e per l’ambiente attuale e futuro del nostro pianeta.

La questione non è tanto “nazionale”. E’ necessaria un’azione tempestiva con l’autorizzazione, il mandato o il coordinamento di un organismo internazionale, alla quale dovrebbero partecipare il Ministero dell’Ambiente, il Ministero della Difesa e il Ministero degli Affari Esteri.

In seguito ad una specifica risoluzione della Commissione Esteri dell’11 novembre 1999 ho insediato un gruppo di lavoro, costituito da ANPA, CNR, ENEA e altri istituti pubblici di ricerca, anche in vista di una commissione tecnico scientifica prevista dalla legge in via di approvazione sulla ricostruzione e sviluppo di Paesi dell’area balcanica.

Gli effetti che producono le armi ad uranio impoverito utilizzate durante la crisi del Kosovo sono studiati in più sedi, nazionali ed internazionali.

Il gruppo di lavoro ha, quindi, prodotto lo studio “Utilizzo di armamenti ad uranio impoverito nel conflitto del Balcani (Serbia-Kosovo). Rischi di radioprotezione. Stime preliminari” di cui ti invio una copia.

La Nato ha reso disponibili, nel marzo scorso, alcuni dati sui siti colpiti con proiettili ad uranio impoverito e in questi giorni una mappa più dettagliata delle aree interessate. Nei prossimi giorni dovrei essere in grado di disporre di questa carta e delle coordinate dei 112 siti.

Si renderà necessario che vengano compiuti ulteriori studi e ricerche sulle conseguenze cliniche e ambientali a seguito di bombardamenti con proiettili ad uranio depleto per i pericoli legati all’esplosione di armi a uranio e al deterioramento dei proiettili inesplosi.

Ti propongo di organizzare nei prossimi giorni un incontro con la stampa, congiuntamente al Ministero della Difesa e al ministero degli Affari Esteri, per presentare un programma comune di lavoro che potrebbe essere coordinato dalla Presidenza del consiglio e annunciare una specifica missione nelle aree interessate.

Cordiali saluti
Valerio Calzolaio