20 gennaio 2001
Bracone: "Politici, immedesimatevi!"
DIRE che il problema riguarda tutti noi può sembrare banale, ma é così. La politica potrebbe avere la tentazione di cavalcare e strumentalizzare quelle morti e sarebbe la cosa più vigliacca e squallida. Ed allora é necessario rivolgersi alle coscienze. Porsi, per quanto possibile, perché nessuno può comprendere fino in fondo la tragedia specie di un padre e di una madre, le domande delle persone che hanno perso un loro caro per quel male sfuggente e traditore. Questo é l'invito che rivolgo ai politici: un attimo di immedesimazione. Che dal male possa scaturire il bene é concetto non solo cristiano, ma laicamente sperimentabile attraverso la ragione e la razionalità come approccio alla risoluzione del problema. La frequenza e le statistiche hanno evidenziato per il Basso Molise una serie di morti che vanno oltre il prevedibile. Le ragioni possono essere e devono essere ricercate ad ampio spettro senza pre-concetti o pre-giudizi. E mi soffermo su - pre - . Perché senza un approccio razionale o dando a questa o a quella concausa un valore già in partenza determinante o esclusiva, si corre il rischio di criminalizzare alcuni e poi di non comprendere alcunché. Che noi si viva in ambienti connotati da forti fattori di rischio é un dato ineludibile, ma che noi si possa e si debba operare per limitare questi fattori é doveroso. Il Molise é stato carente di una politica di prevenzione e di informazione sui fattori di rischio. Penso alla spesso cattiva questione dei prodotti anticrittogamici in agricoltura e, per quanto mi é dato conoscere, dell'alta incidenza in agricoltura di tumori a carico del fegato. Oggi si pone il problema di capire e prevenire, e ciò non sarà possibile senza un discorso di trasparenza che deve riguardare innanzi tutto i settori produttivi, ai quali mi rivolgo perché comprendano il vantaggio di una politica aziendale rivolta alla salute. E' un valore aggiunto che acquisterà nel tempo sempre maggiore spessore. Sta alla sensibilità del politico e della classe dirigente comprendere come il bene ambiente e il bene salute siano fattori primari, oserei dire, di produzione dello sviluppo della nostra collettività. A noi tutti, cittadini semplici, il coraggio di pretendere che nessuno intacchi o attenti al nostro diritto alla salute. A. Cianfagna Bracone
20 gennaio 2001
Leucemia, il dottor Giuseppe Brandi ritorna sul drammatico argomento "Attenti dentro le case" Bisogna assumere precauzioni non solo nei luoghi di lavoro
HA SUSCITATO molto interesse tra i lettori l'articolo sulle leucemie, apparso due giorni fa su queste colonne, e molte sono state le richieste giunte in redazione e al dott. Giuseppe Brandi, estensore dell'articolo, al quale si chiede di entrare più nello specifico per quanto riguarda i fattori di rischio ambientali che, agendo da soli o in combinazione con altri, soprattutto di tipo genetico, possono causare leucemie. "Il ruolo dei fattori genetici nel determinare leucemie linfoblastiche é evidenziato dalla frequente associazione di questo tipo di leucemia con alcune malattie genetiche (per esempio atassia telangectasia; sindrome di Bloom). Ma per difetti genetici, senza entrare nel particolare, si devono intendere anche tutte quelle alterazioni, conosciute o meno, più o meno evidenti, di tipo strutturale o funzionale, che concorrono a creare uno "stato di predisposizione". In quanto ai fattori ambientali, é ormai riconosciuto che alcuni di essi, agendo da soli o in combinazione con i primi, possono causare leucemie. Negli ultimi tempi gli studi si sono concentrati soprattutto su benzene, campi elettrici e magnetici, radiazioni gamma-terrestri naturali, esposizioni a gas tipo il radon e a sostanze chimiche come diossina e tritio. L'effetto delle radiazioni ionizzanti é già noto da tempo e purtroppo é giunto ai livelli della cronaca anche ultimamente. La genesi virale di alcune forme di leucemie e linfomi si va man mano precisando (sono già note le associazioni tra leucemia-linfoma di Burkitt e virus di Epstein Barr e l'associazione della leucemia T degli adulti con un virus della famiglia HTLV). Raramente anche alcuni farmaci sono stati chiamati in causa per spiegare l'insorgenza di leucemia. La liberazione di tritio é stata associata a clustering di leucemie. Il benzene, sostanza rilasciata con i gas di scarico degli autoveicoli e già noto per essere causa di leucemie negli adulti, sembra giocare un suo ruolo anche nell'aumento di rischio di leucemie dei bambini. Per quanto riguarda i campi elettromagnetici creati da linee elettriche non vi sono dati conclusivi in letteratura, anche se alcuni ricercatori, tra cui recentemente anche un gruppo di Varese, avrebbero dimostrato che campi elettromagnetici a bassa frequenza, possono far aumentare il rischio di insorgenza di leucemia linfoblastica. Sia chiaro però che stiamo parlando di rischio, non di causa! Un gruppo di ricercatori di Rockville (USA), nel marzo dello scorso anno, affermava che per quanto riguarda la vicinanza a linee ad alto voltaggio non vi sarebbero rischi. Anche per quanto riguarda poi le radiazioni elettromagnetiche in casa, le cose non sono state completamente chiarite così che, anche se alcuni studi epidemiologici hanno riportato un aumento di rischio associato alla quantità di tempo che i bambini trascorrono guardando la televisione e giocando con video-games connessi con la TV, uno studio analitico condotto lo scorso anno in USA non giungeva alle stesse conclusioni. Nel frattempo però che la scienza ci dia risultati certi ed inconfutabili, penso che in generale non sia saggio ignorare tutte queste possibili cause di aumento di rischio delle leucemie e che, quando possibile, debbano essere assunte tutte le dovute precauzioni sia all'interno delle abitazioni o dei luoghi di lavoro che nell'ambiente esterno". Dott. Giuseppe Brandi
19 gennaio 2001
PRECISAZIONE
IN MERITO al titolo "Quell'impianto Omnitel non é conforme alla legge" pubblicato il 17 gennaio abbiamo ricevuto una precisazione dalla Omnitel, Comunicazione Istituzionale Centro Italia, che pubblichiamo.
"L'impianto Omnitel di via Martiri della Resistenza a Termoli, come si può facilmente verificare, era ed é perfettamente conforme alle norme e alle disposizioni vigenti che regolano la materia. In particolare, sugli aspetti sanitari vale la pena sottolineare che anche il controllo effettuato dall'Istituto competente, l'ISPESL, sull'antenna Omnitel in questione, a seguito dell'entrata in vigore del Decreto 381/98 con il quale sono stati stabiliti i limiti di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, ha riscontrato valori di emissione decisamente inferiori ai limiti cautelativi previsti dalla legge. Omnitel, che naturalmente prenderà atto di eventuali nuove disposizioni qualora dovessero essere emanate, assicura anche in Molise il servizio di telecomunicazioni mobili attenendosi scrupolosamente e rigorosamente alle leggi esistenti".
19 gennaio 2001
L'intervento di Alleanza Nazionale "Risvegliamo le coscienze!"
ANCHE Alleanza Nazionale interviene sulla questione leucemie e lo fa con un comunicato a firma del Presidente del Circolo Territoriale di Termoli. "In questi giorni non si fa altro che parlare del problema della Leucemia, delle possibili cause, delle eventuali responsabilità, delle conseguenze e tutti, a vario titolo, si sono impegnati a spiegare in che cosa consista e quali devastanti effetti provochi. Nessuno, però, si preoccupa del dramma di chi ha vissuto in passato e di chi, purtroppo, oggi vive l'angoscia e il terrore di questa patologia. Ci sono, infatti, molti altri casi di cui abbiamo ascoltato testimonianze, di ragazzi che presentano gli stessi sintomi e che affrontano il calvario della speranza presso gli ospedali di Pescara, Bologna, Roma e San Giovanni Rotondo. La morte di Luca (alla cui famiglia siamo vicini nel dolore) é servita a portare il problema nelle case di ognuno di noi, a risvegliare la nostra coscienza, di uomini ed amministratori che nell'affrontare i quotidiani impegni della nostra cittadina, a volte, dimentichiamo che il valore della vita merita un'attenzione ed un rispetto che deve andare al di là dell'impegno politico. Ci uniamo al coro di chi chiede chiarezza e chiediamo, con forza, che gli Enti preposti si attivino immediatamente per ricercare le possibili cause scatenanti il male, per permettere ai cittadini di Termoli e dei centri bassomolisani di vivere in tranquillità nei luoghi di residenza". Il Presidente Salvatore Rinaldi
19 gennaio 2001
Controlli del Pmip alla Brigida La palestra si può utilizzare
E A MARGINE della problematica inerente i casi di leucemia registrati a Termoli e nell'hinterland e delle perplessità avanzate in merito allo stato di agibilità degli impianti sportivi interni alla Scuola Media Statale "Maria Brigida", il dirigente scolastico, Prof. Antonio Franzese, ha diramato un comunicato. Nello stesso si sottolinea che "in data 16 gennaio 2001, il responsabile del servizio Igiene Sanità Pubblica, dott.ssa Carmen Montanaro, ha inviato documentazione derivante dagli accertamenti tecnico - scientifici effettuati dal PMIP (Presidio Multizonale di Igiene e Prevenzione), presso la palestra dell'Istituto". Il Prof. Franzese riporta anche uno stralcio della nota : " ... il rilevamento nello spazio indoor, non ha evidenziato la presenza di fibre aereodisperse di amianto e per tanto, non sussiste allo stato attuale una situazione di reale ed immediato pericolo per la salute delle persone. Alla luce di questi elementi oggettivi di valutazione, e tenuto conto dello stato di manutenzione delle lastre, si ritiene che la struttura possa essere utilizzata per le attività sportive".
19 gennaio 2001
Leucemia, la città é ancora sotto choc in seguito alla morte di Luca, lo studente di 13 anni "Lo sviluppo va vigilato" "I politici devono tutelare la salute di chi li elegge: altrimenti possiamo non votarli"
CONTINUANO gli incontri, i dibattiti e le riflessioni per le morti sospette a Termoli ed oggi registriamo la voce di protesta degli insegnanti dell'Istituto Boccardi. "Le morti per leucemia e per altre malattie a Termoli impongono una doverosa riflessione sulla storia recente della nostra città che ha visto crescere la sua popolazione ad un ritmo vertiginoso negli ultimi 30 anni. Le ragioni di questa notevole crescita sono principalmente dovute alla presenza di una zona industriale alquanto dinamica con l'apporto della FIAT e di numerose altre industrie. Intorno a questo polo industriale si é costruita la nuova città con molte persone venute da fuori secondo la logica del "dove c'é lavoro vado". Anche le nostre scuole sono cresciute di alunni, di insegnanti provenienti da fuori. Nella città, sono presenti molti forestieri, alcuni provenienti dall'hinterland molisano, molti altri provenienti da fuori regione. Per questo motivo la città ha perduto la sua identità culturale, né ha potuto costruirsene una nuova. D'altro canto lo scarso numero di termolesi residenti non ha potuto imporre "la sua cultura" per chiari motivi legati alla trasformazione socio-economica veloce ed inevitabile. Pertanto la fisionomia, l'identità, il senso di appartenenza alla città, non esistono e la città é come se fosse senza faccia, ridotta ad un agglomerato di gente forestiera, che non vede l'ora che passi la settimana, pronta a scappare per il week-end. Quello che é mancato e che manca alla nostra città, forse, é proprio questa crescita effettiva e culturale dei suoi nuovi cittadini assolutamente necessaria a riequilibrare la crescita economica. Manca l'aggregazione dei cittadini intorno ai problemi della città, riguardanti l'ambiente, il territorio e i fattori di inquinamento. Ben venga lo sviluppo della città e del suo polo industriale, ma questo sviluppo, affinché sia sostenibile va vigilato, controllato, denunciato quando risulta dannoso alla salute dei cittadini, ne va rettificata la traiettoria, ne va evitato l'impatto funesto con la vita delle persone. E' necessario un controllo vigile e consapevole delle persone, che eleggono i propri rappresentanti politici, devono esigere che questi facciano il loro dovere: i politici debbono essere per prima cosa i delegati alla tutela della salute di chi li elegge, altrimenti possiamo morire anche da soli, senza andare a votarli. Il clima di sfiducia e di disaffezione verso la politica che in questo periodo pare si percepisca in città, ha ben fondate radici. La scelta grave di ampliare il polo chimico senza una opportuna serie di indagini, di previsioni e di misure di controllo ed il ritardo assurdo e insensato nell'avvertire la gente per la presenza dell'alluminio nell'acqua, non fanno certo onore ai nostri rappresentanti politici. Chiediamo ai nostri governanti locali che i problemi, legati al nostro condiviso modello di sviluppo, devono essere coraggiosamente affrontati nella massima trasparenza! Chiediamo ai nostri governanti locali di controllare il territorio e di far sapere alla gente di che cosa si sta morendo! Chiediamo ai nostri governanti locali di prendere immediatamente straordinarie misure di sicurezza per la salvaguardia della salute di tutti i cittadini!". Documento firmato
18 gennaio 2001
Parla il primario del reparto di Anatomia del San Timoteo, dottor Brandi Leucemie, ecco la casistica "Quelle che colpiscono i bimbi sono di tipo linfoblastico"
E' sempre ricorrente, in questi giorni, l'argomento delle leucemie e dopo l'intervento di Presidi, docenti e studenti, oggi ospitiamo il Dott. Giuseppe Brandi, primario del servizio di Anatomia e Istologia Patologica del San Timoteo. "Anche se per il passato ho studiato abbastanza la linfopatologia, avendo avuto la fortuna di studiare a Bologna con il Prof. Pileri, esperto internazionale in tale settore, é bene chiarire subito che non sono né un oncologo, né un ematologo e che quindi le mie considerazioni fanno parte soltanto del capitolo della cultura generale. Comunque per quanto riguarda le leucemie, anche se esistono evidenze, sia sperimentali che da patologia spontanea dell'intervento di fattori genetici ed ambientali, con l'esclusione di alcune forme legate a radiazioni ionizzanti (per esempio Hiroshima), da poche forme rare, presenti soprattutto in Africa, che riconoscono una etiologia virale e di pochi casi descritti in letteratura, di cui é stata ipotizzata una relazione con l'inquinamento elettromagnetico, le cause, se si intende per causa un qualcosa che, una volta innescato, produce sicuramente quell'effetto, non sono ancora praticamente conosciute. E' verosimile che, come per altri tipi di neoplasia, la genesi sia multifattoriale e che, in assenza di un fattore preponderante per concentrazione elevata, che potrebbe annullare l'importanza di altre cause, tipo per esempio lo scoppio della bomba atomica ad Hiroschima, sia difficile seguire a ritroso le tappe di trasformazione neoplastica fino ad arrivare con certezza a tutte le cause. In riferimento a quanto é accaduto a Termoli, credo che allo stato attuale delle conoscenze si possono solo fare alcune considerazioni. In realtà esistono numerose forme di leucemie e di linfomi, che per di più riconoscono fattori di rischio differenti, per cui, prima di esprimere qualsiasi ipotesi, bisognerebbe conoscere di preciso di quali forme si sta parlando. Le leucemie che colpiscono più frequentemente i bambini sono comunque quelle di tipo linfoblastico. E' possibile quindi che si stia parlando di questa forma di leucemia. In una ASL come la nostra ci si può aspettare ogni due anni circa 8 casi di Linfoma non Hodgkin, circa 4 casi di Malattia di Hodgkin, circa 10 casi di leucemie in generale e solo un caso di leucemia linfoblastica. In assenza di un registro tumori risulta difficile però fare delle corrette analisi statistiche comparative con le medie nazionali. In letteratura sono stati segnalati con una certa frequenza casi simili a quello evidenziato a Termoli, e cioé l'insorgenza di leucemia in più soggetti appartenenti tutti ad una piccola comunità (cosìdetto clustering). Anche se non sono state in effetti individuate con precisione le cause, bisogna dire che questi casi sono stati spesso descritti in concomitanza con situazioni ambientali abnormi, come per esempio la presenza in zona di installazioni nucleari. Per quanto riguarda le leucemie linfoidi acute, cioé quelle che colpiscono con maggiore frequenza i bambini, sembra che i fattori genetici prevalgano su quelli ambientali come fattori di rischio. Nulla vieta però che altri fattori inquinanti ambientali possano fungere da "evidenziatori" di problemi genetici o da promotori. Le cose in effetti sono molto complicate. A parte queste considerazioni, sono degne di lode le iniziative che saranno intraprese per analizzare seriamente il problema e per cercare di offrire ai cittadini notizie certe e scientificamente provate". Dott. Giuseppe Brandi
17 gennaio 2001
La lettera di due studenti della Media Brigida "Nessuno fa niente, ed ora chi morirà?" Genitori e ragazzi sconvolti
LA LEUCEMIA é un problema che affligge svariate persone. E' una malattia progressiva caratterizzata da proliferazione patologica delle cellule staminali, non é una malattia naturale ma probabilmente deriva dall'inquinamento che quest'uomo sempre più egoista crea sulla terra. Soprattutto in Molise (che é una regione dove ci privano sempre più del diritto alla salute citato nella Costituzione) la leucemia ci decima poco alla volta. E' inconcepibile che una creatura pensante come l'uomo, debba sottomettersi alla brutalità degli avari che credono di comandare il popolo ma non sanno che la politica si basa sulla gente. Se c'é una cosa che la storia insegna, é non sottomettersi agli altri ma ciò che sta accadendo a Termoli ci fa pensare al periodo della liberazione del Sud Italia, quando sotto il periodo dei Borboni la gente, allora ignorante, non faceva nulla per liberarsi dalla schiavitù e respingeva l'intervento degli intellettuali. A questo punto ci vengono in mente alcune domande: - Perché non reagiamo alle industrie che continuano ad avvelenare il nostro pianeta? - Perché il Comune non fa niente per noi? - Perché si continua a morire per leucemia? - Se é vero che questa malattia arriva con l'inquinamento perché continuiamo a tollerare sulla nostra pelle? - Perché nessuno fa niente e sono tutti silenziosi? - Domani a chi toccherà? Anche se siamo due studenti siamo preoccupati, in quanto la malattia colpisce sempre più la popolazione giovanile. In questi giorni stiamo lanciando molti appelli e questa lettera ne é la prova, ci possiamo definire ragazzi che urlano in "silenzio". Dobbiamo restare qui ad aspettare? Questo che state leggendo é stato scritto con rabbia perché Madre Natura non può continuare a difendersi sorteggiando il morto del mese. Se riuscissimo a dimostrare che il Molise non é la spazzatura dell'Italia, saremmo finalmente estranei a questa malattia. Francesco e Vincenzo Studenti della Media M. Brigida
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17 gennaio 2001
Posizionato sul condominio di via Martiri della Resistenza "Quell'impianto Omnitel non é conforme alla legge"
RIGUARDO ai campi elettromagnetici generati dagli impianti di telefonia cellulare, la dott.ssa Carmela Sica, consulente per la stesura del Regolamento Comunale di Termoli per "l'installazione degli impianti di telefonia cellulare", in corso di approvazione, a proposito dell'impianto Omnitel posizionato sul condominio di via Martiri della Resistenza, con un comunicato stampa dichiara che lo stesso non é conforme alle disposizioni dell'approvando Regolamento Comunale. "I condomini, pertanto, non rinnovando il contratto di locazione, oltre ad esercitare un loro diritto eviteranno al Comune di Termoli una lunga ed estenuante battaglia legale per vedere riconosciuti i principi del Regolamento che vieta l'installazione di tali impianti sulle abitazioni civili e nel centro urbano perseguendo, al contrario, una pianificazione della distribuzione degli impianti di telefonia cellulare sul territorio, al fine di abbassare i limiti di esposizione della popolazione". Nel Regolamento é, inoltre, previsto il monitoraggio continuo attraverso centraline di rilevamento di cui si farà carico l'Amministrazione comunale nonché sopralluoghi tecnici periodici da parte del Presidio Multizonale di Igiene e Prevenzione. "Da un punto di vista scientifico - continua il comunicato - non é stata dimostrata la responsabilità delle emissioni generate dagli impianti di telefonia cellulare nelle patologie che ultimamente allarmano i cittadini, ma nessuno potrebbe escludere con certezza che sinergicamente ad altre fonti di inquinamento esse potrebbero arrecare danno. Nell'incertezza e ispirandosi al principio di precauzione - termina il comunicato della dott.ssa Carmela Sica - l'Amministrazione comunale di Termoli dovrà, pertanto, perseguire strategie che nel rispetto delle leggi nazionali, ed in carenza di normativa regionale specifica, minimizzino i rischi legati all'esposizione cronica della popolazione".
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14 gennaio 2001
Leucemia, parla il dottor Lombardi "Più controlli per prevenire..."
IN QUESTI giorni si fa un gran parlare delle leucemie, ossia delle malattie neoplastiche maligne del tessuto emopoietico, ed a giusta ragione, perché certe morti toccano il cuore di ogni genitore e stendono un velo di mestizia su tutta la comunità cittadina. Certi argomenti vanno però trattati con competenza e discernimento per cui non si può invocare l'atterraggio di un Istituto con un cast di esperti di Epidemiologia, Oncologia e sanità pubblica per delle risposte immediate. Oggi urge la costituzione di un Comitato permanente regionale che vigili quotidianamente l'ambiente, le attività a rischio e l'inquinamento atmosferico di ogni genere. Le cause delle Leucemie non sono del tutto definite: si parla di incidenza virale, mentre dal punto di vista etiologico riveste molta importanza l'esposizione alle radiazioni ionizzanti e ad alcune sostanze chimiche tra cui il Benzene, che é più pericoloso e tossico dell'Uranio impoverito. In considerazione vanno presi alcuni farmaci antineoplastici oltre a determinate alterazioni genetiche come la sindrome di DOWN ed anemie particolari. Nell'ultima relazione di qualche anno fa sulla tutela ambientale e salute pubblica, l'allora direttore generale dott. Filippo Vitale, in una diligente ricerca metteva in evidenza che l'incidenza delle patologie neoplastiche si attestava allo 0,17% nel territorio basso molisano contro lo 0,27% nazionale. A giorni la stessa ASL ci fornirà i dati di questi ultimi due anni, da cui si potranno conoscere non soltanto i decessi per neoplasia ma anche l'incidenza delle stesse in tutto il territorio in funzione anche dell'aumento vistoso della popolazione. In passato si é richiesta l'attivazione di un registro tumorale, di uno screening sugli addetti ai lavori di alcune industrie, il monitoraggio dell'ambiente e l'attivazione di un Osservatorio Epidemiologico con quali risultati? Oggi insorge inderogabile la Prevenzione estesa ad ogni fonte di inquinamento: quello atmosferico, delle acque potabili e balneabili, dei metodi di smaltimento dei rifiuti di ogni tipo ed il controllo delle installazioni di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e da ultimo anche l'inquinamento acustico. Vi sono zone densamente popolate prede passive di ogni tipo di sollecitazione cellulare. Termoli, priva di necessarie aree pedonali, da alcuni anni ed in particolare durante la stagione estiva, é aggredita quotidianamente da migliaia di macchine che rendono l'aria irrespirabile. Il Benzene, prima citato, molto tossico, é un eccellente solvente e viene largamente utilizzato in chimica, nei processi di sintesi ed é inoltre un normale costituente del carburante per auto. La continua esposizione al benzene mediante l'inalazione dei vapori determina effetti veramente tossici nell'organismo umano. E' provato che la più importante manifestazione di tossicità é la cosidetta Anemia Aplastica, cioé l'arresto di maturazione cellulare che porta ad una graduale riduzione delle cellule circolanti. Inoltre é stato dimostrato uno stretto rapporto tra intossicazione cronica da benzene e Leucemia. I più esposti sono i lavoratori di determinate industrie come quelle dei pneumatici e calzature. Ne consegue che la prevenzione ed il controllo di ogni fonte di inquinamento, possono indubbiamente rimuovere, o modificare, una delle maggiori cause di determinate patologie. Dr. Nazario Lombardi
13 gennaio 2001
Le testimonianze a "Nuovo Molise": servono più controlli Leucemia, resta l'allarme I genitori: un male invisibile
"Basta profitti, tuteliamo l'ambiente"
E' MOLTA la preoccupazione fra i cittadini termolesi che negli ultimi giorni sono rimasti colpiti dalla morte del piccolo Luca e dal ricovero di una giovane insegnante, anche lei colpita dalla leucemia, e attualmente ricoverata all'ospedale di Pescara. La donna, di soli 32 anni, lavora presso la sede distaccata della scuola di Difesa Grande ma vive in via Mascilongo. Alcuni dei residenti in quella contrada si sono sentiti minacciati dall'allarme che vedeva nel loro una sorta di quartier generale delle leucemie. In realtà Luca abitava in via Cina, Enzo, morto a giugno, abitava in via India, insomma i casi di leucemia sono comparsi un po' in tutto il territorio termolese. La preoccupazione é alta soprattutto fra i genitori che vedono minacciato il futuro dei loro figli. "Dobbiamo tutelare l'ambiente - sostiene una madre - perché non si può continuare a pensare solo alla produzione, al profitto, bisogna tutelare prima di tutto la salute. E' vero che sono importanti i posti di lavoro ma non bisogna dimenticarsi del fragile equilibrio ambientale". Un altro fattore poco rassicurante é il fatto che per portare avanti controlli seri ed accurati ci vuole tempo, "intanto noi continuiamo a sentirci minacciati da un nemico invisibile, che non sappiamo dove e come potrebbe colpirci. Abbiamo sentito anche dell'allarme benzene, beh con il traffico di Termoli sai quanto fumo di scarico si respira...". Preoccupati anche i ragazzi, e non solo quelli che frequentano la scuola media Brigida, purtroppo più volte testimone di decessi dovuti alla leucemia. "Credo che dopo tutto quello che é successo ci faranno un sacco di controlli per vedere se stiamo bene" ha detto un amico di Luca, aggiungendo "ma io so che non ho niente". Quello che lo ha colpito di più nella vicenda dell'amico é proprio che fino a quando non é insorta la malattia "Luca difficilmente si ammalava". Giulia Di Paola
3 gennaio 2001
Giro di interviste tra i termolesi. Tutti ne hanno uno, é davvero uno "status symbol" Telefonini: allarme giustificato Si usano troppo e fanno male Ecco cosa provocano le "radiazioni"
CON cadenza quotidiana, la notizia rimbomba nelle case degli italiani. Ma i telefonini sono davvero così rischiosi per la salute di chi li usa? Al quesito, per il momento, non é stata fornita alcuna risposta certa. Si continua ad usarlo e, del resto, si continua a parlarne. "Certo, sappiamo che secondo alcune fonti mediche usare il telefonino fa male - affermano alcuni giovani - ma non siamo a conoscenza del motivo di questo allarme". A Termoli, come in altre città, trovare persone che non abbiano un telefonino é come cercare una mosca bianca. Ed, infatti, nella nostra indagine a campione per le strade della città, é stato molto difficile trovare qualcuno sprovvisto del più utilizzato ed "invadente" dei mezzi di comunicazione. Al dilemma sulla nocività dei portatili, comunque, ci sono delle risposte che sono state fornite dalla scienza. Senza creare inutili allarmismi, stando agli studi di prestigiose Università europee ed italiane (tra queste l'Università di Fisica di Milano), il telefonino procurerebbe effetti biologici negativi dimostrabili, come il discusso surriscaldamento della massa cerebrale che può essere analizzato misurando il calore ceduto. Ma non é tutto. Infatti, anche se ancora da confermare, altri effetti nocivi sono le possibili interazioni con gli emzimi, il sistema immunitario e persino il Dna. "Tutto si risolverebbe facendo un uso contenuto del telefonino - dice un commerciante -. Il portatile in certe situazioni é davvero prezioso ma poi si sa, quando si hanno le comodità si sfruttano anche più del dovuto". Un insegnante spiega che "fino ad un paio di anni fa mi sono categoricamente rifiutato di comprarlo, in fondo sono stato 40 anni senza e sono sopravvissuto. Poi mia moglie mi ha convinto ad acquistarlo e ora, devo ammetterlo, lo uso molto spesso". Alcuni ragazzi, poco più che adolescenti ammettono, con sincerità, che era la loro richiesta a Babbo Natale. "A cosa serve? Ce l'hanno tutti". Ormai uno status symbol al punto che Verdi ed ambientalisti, per limitare i possibili danni, chiedono che l'utilizzo dell'auricolare diventi obbligatorio come il casco per i motocicli. In questo modo - sostengono - si ridurrebbe da 10 a 100 volte l'assorbimento delle radiazioni. Ma anche l'utilizzo dell'auricolare ha le sue controindicazioni. Allora, che fare? Francesca Petrilli
2 gennaio 2001
Il Cdu chiede lumi sull'impianto di Colle Macchiuzzo Antenne, scoppia il caso
I RESIDENTI di Colle Macchiuzzo hanno lanciato l'allarme per il presunto posizionamento di un impianto di telefonia cellulare che dovrebbe assicurare la copertura Omnitel sul tratto autostradale della A/14. In merito i consiglieri comunali del Cdu, Vincenzo Aufiero e Fortunato Niro, hanno inviato un documento al Sindaco e all'assessore all'ambiente con il quale chiedono di conoscere se esiste una regiolare richiesta ed autorizzazione da parte dell'Amministrazione per la nuova installazione; se esistono pericoli per i residenti e se é stato effettuato un monitoraggio preventivo studio circa il livello di emissione di onde elettromagnetiche dell'impianto. I due consiglieri fanno presente che l'Amministrazione in quella zona della città ha rilasciato numerose licenze edilizie per la costruzione di immobili e che la vicinanza dell'impianto potrebbe far scaturire effetti negativi sul mercato immobiliare. "Inoltre - scrivono i due amministratori - visto che non é stato ancora adottato un regolamento comunale sui campi elettromagnetici, invitano sia il Sindaco che l'Assessore all'ambiente, a voler riscontrare le istanze presentate affinché non ci siano rischi per la salute degli abitanti e, nel contempo, a voler adottare in tempi brevi il Regolamento sui Campi magnetici".