Da: "Sensi Giulio e Roberto" A: Oggetto: importante: 3° Commissione Civile in Messico Data: lunedì 11 febbraio 2002 13.17 alla gentile attenzione della redazione Terza Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani in Messico Dal 15 febbraio al 3 marzo lavorerà in Messico la CCIODH. Sarà la terza iniziativa nata nel febbraio del 1998 per verificare lo stato dei diritti umani 1998 dopo il massacro di 45 indigeni da parte delle forze paramilitari. I partecipanti saranno più di cento provenienti da 13 paesi diversi Dall'Italia parteciperanno quindici persone di varie associazioni e aree. Vi inviamo il manifesto con preghiera di diffusione della notizia. buon lavoro Giulio Sensi MANIFESTO DELLA 3° CCIODH Noi, organizzazioni e membri della società civile internazionale impegnati per un totale compimento dei diritti umani e del processo di pace in Chiapas (Messico), alla luce degli avvenimenti politici e sociali avvenuti a partire dal primo dicembre del 2000, basandoci sulle due esperienze precedenti, abbiamo deciso di formare la terza CCIODH (Commissione Civile Internazionale di osservazione sui Diritti umani). Nel febbraio del 1998 e a seguito della strage di Acteal avvenuto nel dicembre del 1997, la società civile del mondo reagì con numerose mobilitazioni per dimostrare il suo ripudio verso un massacro realizzato contro gli indigeni ribelli del Chiapas e per cercare una via verso una soluzione pacifica del conflitto. Più di 500 persone ed organizzazioni dei cinque continenti avallarono la creazione di una Commissione Civile Internazionale di Osservazione sui Diritti Umani che andò in Chiapas nel febbraio del 1998. Nel novembre del 1999, una seconda Commissione realizzò una nuova visita di osservazione per valutare la situazione in quel momento e confrontarla con le osservazioni e le raccomandazioni della precedente. Come risultati di queste due commissioni vennero realizzati dei rapporti che furono consegnati a tutti gli interlocutori della Commissione in Messico, a tutte le organizzazioni e singoli che avevano appoggiato le Commissioni e alle istituzioni internazionali (al Parlamento Europeo, ai Parlamenti Nazionali, al Parlamento Centroamericano, agli uffici dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'ONU, tra gli altri). Il 2 dicembre del 2000, si è insediato un nuovo Governo in Messico, presieduto dal Sig. Vincente Fox. Sia durante la sua campagna elettorale, sia nel discorso di insediamento, il nuovo Presidente ha promesso di risolvere il conflitto pacificamente e con il dialogo. L'EZLN ha fatto sapere che il suo ritorno al tavolo del dialogo sarebbe dipeso dalla realizzazione di tre segnali: la liberazione dei prigionieri base di appoggio del EZLN, lo smantellamento di 7 dei 256 accampamenti militari esistenti in Chiapas e il compimento degli accordi di San Andrés. Il Governo ha realizzato il primo punto e ha liberato la maggioranza dei prigionieri (anche se 9 di loro ancora aspettano di essere rimessi in libertà). Rispetto agli accordi di San Andrés, sebbene il governo avesse presentato al Parlamento federale il progetto di legge elaborato dalla COCOPA che raccoglieva gli aspetti principali degli accordi di San Andrés, l'approvazione da parte del Parlamento di un testo che differisce nei suoi aspetti fondamentali dalla proposta originale, ha vanificato tutti gli sforzi intrapresi nei mesi precedenti. Nonostante l'impatto che ebbe nel paese la Marcia per la Dignità Indigena, che attraversò 10 Stati messicani fino ad arrivare a Città del Messico, nonostante l'importanza che ebbe l'intervento dei delegati del EZLN e del CNI davanti al Congresso dell'Unione e nonostante il rifiuto espresso dall'EZLN, dal CNI e dai ampi settori de la società messicana, la Legge indigena così delegittimata fu inviata per la ratifica ai Congressi statali e infine pubblicata dal Governo. L'approvazione di questa legge ha interrotto il cammino del dialogo per una soluzione pacifica del conflitto. Da allora, la soluzione del conflitto attraversa una fase di impasse e a noi sembra opportuna una nuova visita della Commissione di osservazione che sul terreno e grazie alla relazione diretta con i protagonisti del conflitto, permetta di valutare la situazione attuale anche rispetto a le considerazioni e alle raccomandazioni che furono fatte nei precedenti rapporti (desplazados, prigionieri, paramilitarizzazione, tra gli altri). Nello stesso tempo, la Commissione desidera conoscere l'evoluzione dei nuovi sviluppi e verificare in che misura riguardano o meno la ricerca di una soluzione giusta al conflitto (Piano Puebla-Panama, situazione politica ed economica). Per tutto questo sollecitiamo la società civile messicana così come il governo federale, le comunità indigene e l'EZLN a fornirci la stessa fiducia che ci diedero nel febbraio del 1998 e nel novembre del 1999, a riceverci, a farci conoscere le loro posizioni e a permetterci di realizzare liberamente e responsabilmente il nostro lavoro e a tutte le organizzazioni che ci appoggiarono allora di farlo anche adesso per osservare, riflettere, comprendere e fare le nostre osservazioni.