Da: "intcerchio" A: Oggetto: Appello Cile Data: venerdì 27 aprile 2001 20.35 /////////////////////////////////////////// Comite de solidaridad con los pueblos latino-americanos /////////////////////////////////////////// Gruppo di lavoro - diritti umani - Ass. Intorno al cerchio" Bottega del Commercio equo e solidale "Potosì" //////////////////////////////////////////////////////////////////// CILE SENZA GIUSTIZIA E DIRITTI DOPO 17 ANNI DI DITTATURA MILITARE E 9 DI GOVERNI CIVILI. L'11 settembre 1973 i militari con la forza delle armi, con la tortura, con il sostegno dell'imperialismo americano, le multinazionali e le forze reazionarie locali, provocarono il colpo di stato che portò al rovesciamento del governo di Salvador Allende, Presidente del Cile, che cadde combattendo sotto le bombe e la violenza reazionaria. Campi di concentramento vennero aperti lungo tutto il paese. Nei primi mesi dopo il colpo di stato diverse migliaia di cileni furono assassinati. La tortura divenne strumento e metodo dello stato per annientare ogni azione di Resistenza Popolare. Non meno di 3000 cittadini e cittadine cileni, dopo essere stati fermati dagli apparati di sicurezza della dittatura militare sono stati uccisi, torturati successivamente fatti sparire. Per 17 anni la dittatura militare in Cile è stata condannata da governi, organizzazioni politiche e sociali e in generale dell'opinione pubblica internazionale. In particolare, la giunta militare diretta da Pinochet per 17 anni è stata condannata dall'Assemblea Generale della Nazione Unite per violazione dei Diritti Umani. Nel 1990 dopo la sconfitta in un referendum indetto da Pinochet stesso, si apre un processo di transizione dove le forze di opposizione sotto la coalizione denominata "Concertación" vincono le elezioni ed insediano come Presidente del Cile Patricio Aylwin già segretario della democrazia cristiana al momento del Colpo di Stato. Nel suo mandato si aprono i primi squarci dell'impunità dei 17 anni di crimini contro il popolo cileno. Il Governo di Aylwin, costituisce una commissione "nacional de verdad y riconciliazione", sono ascoltati centinaia di cileni vittime e membri degli apparati repressivi (DINA, SIM, SICAR, ecc). Questa commissione produce un'"Informe" sulla repressione e i crimini della dittatura. La giustizia cilena di fronte all'"informe" di migliaia di pagine che racconta torture, assassini, scomparse, di tanti cileni e cilene rimane indifferente. Nessun militare o membro degli apparati di repressione è stato giuridicamente perseguito. Con il governo di Eduardo Frei, eletto sotto la coalizione della concertazione (alleanza di centro sinistra) non cambia particolarmente la situazione per la giustizia e per il ripristino di un sistema democratico. Sotto la pressione delle Organizzazioni di Difesa dei Diritti Umani cilene ed internazionali, in particolare dell'"Asociacion di Familiares de Detenidos e Desaparecidos'', sono aperti processi contro funzionari del regime di Pinochet; si tratta però, di casi isolati e di processi per azioni terroristiche di apparati dello stato cileno all'estero, attentati a figure politiche e istituzionali di opposizione al regime; Buenos Aires - Argentina. 30 settembre 74. Prat, ex-capo dell'esercito cileno e sua moglie Sofia Culthbert C. (è stata messa una bomba nella loro macchina) Roma - Italia 6 ottobre 1975. Bernardo Leington ex-vicepresidente del Cile e sua moglie Ana Fresno rimangono feriti gravemente dopo un attentato perpetrato da agenti della DINA (direccion de inteligencia nacional) e fascisti italiani. Wastington DC - USA. 21 settembre 1976. Orlando Letelier, già Ministro dell'Interno del governo di Allende, ( è stata messa una bomba nella sua macchina) morto insieme alla ricercatrice dell'Institute for Policy Studies, Ronni Moffit cittadina nord-americana. La conclusione dello stato di accusa e il successivo fermo di Pinochet in Inghilterra dimostrano come il governo di Frei, i partiti della coalizione che lo sostengono in Cile ed alcuni governi europei rispettino il Diritto Internazionale! Laverità è che nessuno di questi soggetti ha applicato i trattati internazionali e il diritto internazionale, quindi ha mai pensato di fare giustizia. Dunque, mentre Pinochet torna in Cile senza essere giudicato dai tribunali spagnoli che avevano chiesto la sua estradizione dall'Inghilterra e il governo cileno promette giustizia in Cile, i fatti fanno dubitare che verità e giustizia vengano fatte. Negli stessi momenti in cui Pinochet viene messo sotto fermo giudiziario a Londra, diventano dipubblico dominio (declassificati dopo 25 anni) alcuni documenti classificati segreti dal Dipartimento di Stato USA e della Cia, che non fanno altro che dimostrare il connubio tra i militari cileni, il Dipartimento di Stato, la Cia e le multinazionali USA. Cosa è cambiato in Cile dopo 17 anni di dittatura? Cosa è cambiato con 2 governi retti da una coalizione di centro sinistra con presidenti democristiani e un governo presieduto da un socialista Ricardo Lagos? I fatti contano non le parole e la propaganda, l'impianto istituzionale del regime di Pinochet è completamente intatto, il modello economico è sempre lo stesso, i diritti dei lavoratori non sono cambiati, esistono ancora prigionieri politici in carceri speciali costruite dal regime di Pinochet, ecc. Il movimento popolare cileno, la "Central Unica de Trabajadores", CUT e diverse altre categorie produttive, le organizzazioni studentesche, le organizzazioni di base, la lotta del Popolo Mapuche, le donne, le organizzazione gay e lesbiche, i venditori ambulanti, i giovani dei quartieri popolari, le radio libere, alcuni partiti della sinistra, ecc., si organizzano in diverse istanze per costruire una alternativa popolare e veramente democratica. Dopo 17 anni di dittatura militare e 9 di governi ''democratici'' in Cile non è stato ripristinato un sistema democratico e di giustizia nel più ampio senso della parola. La repressione della quale sono state vittime i manifestanti contro l'incontro del "Banco Interamericano de Desarrollo" e gli studenti nelle strade di Santiago dimostra, che in Cile tuttora non sono ripristinati i diritti politici fondamentali e la quantità di cittadini fermati dimostra l'obiettivo del governo verso coloro che chiedono giustizia e libertà pacificamente. APPELLO I/le cittadini/e che sottoscrivono questo appello chiedono al Presidente e al Governo cileno quanto segue: 1) La chiusura di tutte le carceri speciali e la conseguente liberazione di tutti i prigionieri politici. 2) Che vengano giudicati i responsabili per i crimini commessi nei 17 anni di dittatura militare. 3) Una completa e necessaria epurazione delle Forze Armate cilene da tutti coloro che si sono resi responsabili in modo diretto e indiretto dei crimini contro il popolo cileno, nel periodo in cui il Cile è stato governato dal Generale Pinochet. 4) La fine della repressione contro il Popolo Mapuche e le sue organizzazioni. SOSTENIAMO - Le lotte delle organizzazioni popolari contro le organizzazioni economiche internazionali (BID, FMI e altre) e dell'associazione dei familiare dei detenuti e scomparsi e tutte le organizzazioni di difesa dei diritti umani per la verità e la giustizia contro l'impunità. - Le lotte delle organizzazioni dei lavoratori e delle lavoratrici che chiedono la fine di un modello economico e delle istituzioni promosse e create dai militari golpisti. - La lotta e le rivendicazioni delle organizzazioni studentesche e dei settori marginali del popolo cileno. - La lotta del popolo Mapuche per la difesa e il recupero delle loro terre, contro la repressione istituzionale di cui oggi sono vittima. Per adesioni ddhh@libero.it Indicare: per singole persone: nome, cognome, indirizzo (via, cap e citta') per organizazzioni: denominazione, indirizzo (via, cap e citta' e portavoce) Numero di firme al 25 aprile 2001 150