DIES IRAE

grido e resurrezione

 

di Pedro Tierra

 

Prefazione di Pedro Casaldáliga

a cura di Mario Aldighieri

 

Traduzione dal portoghese, testo originale a fronte

Titolo originale Dies irae. Oito testemunhos indignados e uma ressurreição

Traduzione di Enrico Santi

Collana Scambi. 6

 

Anno di pubblicazione: 2001

pp. 190, ill. col.

Formato: 14 x 21

ISBN 88-88163-02-6

 

€ 12,90

 

 

IL LIBRO

"L'indignazione è cattiva consigliera quando ci si pone a scrivere un poema. Con qualche ragione".

Così comincia la presentazione del suo libro, Pedro Tierra, nome d'arte di Hamilton Pereira. In Brasile, però "i motivi per indignarsi non sono cessati".

Pedro con la sua "parola emozionata" come la definisce Dom Pedro Casaldaliga nella prefazione, trascrive in prosa e poesia, dove non esiste tra le due una linea di divisione, perché tutto diventa grido e canto, la tragedia del popolo della terra.

Eldorado, 17 aprile 1996, nella regione del Grande progetto Carajas, è l'ultima, e, purtroppo, non ultima, tappa di sangue e di morte di una lunga serie di contadini, operatori di pastorale, sindacalisti uccisi.

Il poeta militante inizia un pellegrinaggio che dal luogo del delitto va ai luoghi della memoria sofferta e scandalosa, con il cuore pieno di "angustia e speranza". Il giorno dell'ira (Dies Irae) quando il battaglione di Marabá stese al suolo 19 corpi di contadini e forse anche 6 bambini, un adolescente e una donna, spariti nel nulla, si trasforma nella prosa e poesia di Pedro Tierra in un grido di giustizia (Dies Irae) colma di risurrezione e speranza.

Il grido degli ultimi e il sangue dei martiri diventano nel nuovo lavoro di Pedro Tierra, anche per noi così lontani dalla sofferenza concreta e scandalosa dei popoli esclusi, un canto di profezia che vuol svegliare non le trombe dell'Apocalisse ma quelle della forza della vita che rinasce dalla morte-sacrificio di molti per un mondo nuovo.

 

 

L’AUTORE

Pedro Tierra (Hamilton Pereira), poeta, nato in Brasile nel 1948, a causa della lotta contro la dittatura militare ha vissuto cinque anni in prigione, dal 1972 al 1977. Rimesso in libertà, ha contribuito  a fondare i Sindacati dei Lavoratori Rurali in diversi Stati del Paese. Nel 1987 è divenuto membro dell’Esecutivo Naz del Partito dei Lavoratori (PT). Tra le sue opere pubblicate in Itala: Le parole sepolte fioriranno (a cura di E. Masina), Canti del popolo della notte (a cura di D.M. Turoldo).

 

 

Nella Collana Scambi:

 

Sulla loro pelle. Il dramma della prostituzione infantile nel mondo

di Nicoletta Bressan

 

La città emarginata. Tra violenza e speranza nelle favelas di Rio de Janeiro

di Giuseppe Marchi