Da: "Serena Romagnoli" A: ; ; ; "Antonio V" ; ; "Unimondo" ; ; "Monica Di Sisto" ; "Radio Onda Rossa" ; "Lettera 22 - Emanuele Giordana" ; ; ; "Avvenimenti" ; Oggetto: L'appoggio della pastorale sociale della conferenza dei vescovi brasiliani e della Commissione Pastorale della terra al MST Data: venerdì 29 marzo 2002 22.26 Lettera al MST del settore della pastorale sociale della CNBB (conferenza dei vescovi brasiliani) 27 marzo 2002 Compagni e compagne, senza entrare nel merito delle forme di lotta dei lavoratori rurali che devono essere decise solo dagli stessi lavoratori e dalle loro organizzazioni, non possiamo accettare, in nessun modo, l'umiliazione alla quale sono stati sottoposti al momento dello sgombero della fazenda dei figli del Presidente Cardoso a Buritis/MG. E' terribile aprire i giornali e vedere queste persone stese per terra, in mezzo al fango, trattate coe animali, un gruppo di lavoratori ammanettati e indifesi. Cosa vogliono questi lavoratori. Solo scuotere le autorità brasiliane di fronte al dramma delle loro famiglie che da anni rivendicano un pezzo di terra per lavorare e dar da mangiare ai loro figli! Quali sono i loro sogni? Solo vedere realizzata una riforma agraria vera in questo paese, che democratizzi la proprietà della terra, oggi concentrata in poche mani! Dove vogliono arrivare? Cercano solo un posto dove poter avere pane e lavoro, un tetto e pace. Quello che abbiamo visto nei mezzi di comunicazione sono immagini inaccettabili in una società che si dice democratica. Immagini che attentano contro i diritti più elementari della dignità umana. Il non mantenimento della parola da parte dei negoziatori da un lato, l'aggressività delle forze di polizia, dall'altro, macchiano una volta di più gli ideali più cari dell'etica e del rispetto all'essere umano. Che coincidenza, tutto questo capita in piena settimana Santa! E' come se lo stesso Gesù Cristo fosse nuovamente crocificco sulla croce dell'esclusione sociale, della fame e della miseria! E pensare che, nel frattempo, corrotti famosi e recidivi, conosciuti da tutta la nazione non solo restano impuniti e liberi, ma godono della protezione dei pubblici potere e perfino, in qualche caso, si presentano come candidati a cariche di somma importanza! E che dire allora dell'impunità di cui continuano a godere i mandanti di tanti omicidi di lavoratori agricoli! Fino a quando dovremo assistere, indignati e perplessi, alla persecuzione, alla prigionia, all'umiliazione e perfino alla morte di padri di famiglia che vogliono solo lavorare e vivere, mentre coloro che hanno nelle mani terra, ricchezza e potere conservano i loro privilegi intoccabili dall'inizio della storia? Per questo esprimiamo la nostra protesta e il nostro grido contro tanta ingiustizia. E il nostro appoggio alla lotta dei lavoratori rurali senza terra, così come alle organizzazioni che li appoggiano e che sono riconosciute da loro come il MST, la CPT e il MPA. Nonostante tutto la lotta continuaò La croce finisce nella resurrezione e nella vita piena ed eterna! (Pe. Alfredo J. Gonçalves) Dichiarazione della Commissione Pastorale della terra (da Adista) "Manifestazione, molte volte, di situazioni intollerabili e deplorevoli sul piano morale, l'occupazione delle terre è un segnale allarmante che esige l'attuazione, a livello sociale e politico, di soluzioni efficaci e giuste. Sono soprattutto i governi ad essere interpellati, nella loro volontà e determinazione, al fine di fornire urgentemente tali soluzioni. Il ritardo e il rinvio della riforma agraria tolgono ogni credibilità alle loro azioni di denuncia e di repressione dell'occupa-zione delle terre" (Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, "Per una migliore distribuzione della terra", cap. III). La Cpt nazionale, facendo eco a queste parole profetiche di un alto organismo del magistero della Sede apostolica, vuole, pubblicamente, esprimere la propria solidarietà al Movimento dei Senza Terra per l'occupazione della Fazenda Córrego da Ponte dei figli del presidente della Repubblica. Siamo solidali perché, a partire dal massacro di Eldorado dos Carajás, rivendichiamo insieme a tutta la popolazione la riforma agraria, fino ad oggi bloccata, rimandata e trasformata in una burla, malgrado l'esagerata propaganda ufficiale. Di fronte ad una politica che viene, progressivamente, castrando e disattivando l'Incra, tagliando di anno in anno il bilancio per le espropriazioni di terra e gli insediamenti, trasformando infine la riforma agraria in un'operazione di mercato, riaffermiamo in coro, insieme a molti organismi, la legittimità di questo gesto disperato dei poveri, che ha avuto una ripercussione nazionale e internazionale. L'odiosa azione della polizia federale, decisa dal governo, con cui si è attuata un'umiliante repressione nei confronti dei leader dell'occupazione, catturandoli, ammanettandoli e facendoli sdraiare nel fango, così come la ripetitiva proclamazione di una lista di "crimini" unilateralmente imputati, non è una novità nella storia del trattamento riservato alle organizzazioni dei contadini da questo governo, purtroppo accompagnato, in generale, dai media, che li inquadrano come banditi e terroristi. Di fronte a questo trattamento discriminatorio nel Paese intero con la complicità di tutto l'apparato poliziesco e persino dell'esercito, pensiamo a quella condanna di Gesù lanciata ai farisei ipocriti che filtrano il moscerino e ingoiano il cammello (Mt 23,24). In altre parole, si chiudono gli occhi di fronte all'enorme corruzione e ai crimini dei grandi e ci si scaglia contro i piccoli crimini dei contadini. Il governo non avrebbe dovuto giocare così con la sua credibilità, indispensabile alla governabilità del nostro Paese. La stessa Conferenza dei vescovi brasiliani, insieme all'Or-dine degli avvocati del Brasile, si è ritirata dal tavolo dei negoziati tra governo e Movimento dei Senza Terra perché il primo non compiva la piattaforma già stabilita tra le parti. Ora il ministro per lo Sviluppo agrario afferma pubblicamente che darà terra e credito agli occupanti di quella fazenda. Ma lo stesso ministro, insieme al ministro della Giustizia, ha tergiversato pubblicamente sull'accordo concluso da due suoi rappresentanti e dai leader dei Senza Terra. Stiamo entrando nel Triduo pasquale, di memoria della morte e resurrezione del Signore. Che i semi di morte siano soppiantati dai semi di vita. Che la Madre terra, una volta liberata dagli steccati fisici e giuridici di protezione dell'ini-qua concentrazione fondiaria, diventi la realizzazione del sacro gesto del Signore, nella Cena con i discepoli, di condivisione del pane come segno di condivisione della vita e della dignità. E così sia per noi la "Terra senza mali".