Da: "Nello Margiotta" A: Oggetto: Nicaragua: effetti socioambientali delle politiche neoliberiste del FMI Data: luned́ 18 febbraio 2002 23.36 Nel 1994, per far fronte alla crescente disoccupazione, all'economia in declino e all'enorme debito, il Nicaragua ha ricevuto dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) un prestito. Lo scopo del prestito era aumentare la produzione e le esportazioni di risorse ittiche, agricole e forestali. Il Nicaragua doveva anche ridurre il deficit nel settore pubblico, licenziare i dipendenti statali, e ridurre l'inflazione tagliando i crediti. Come conseguenza del programma neoliberista del FMI, il settore forestale, che nel '94 contribuiva all'1.5% del Pil, nel '97 e' arrivato al 3.2% del Pil; e nonostante gli sforzi per ridurre la deforestazione, il Nicaragua perde 150,000 ettari di foreste all'anno. Cotinuando a tale ritmo, le foreste produttive scompariranno nel giro di 10-15 anni. Nel 1997 il FMI ha chiesto che i fondi destinati al Ministero dell'ambiente venissero tagliati del 26%. Le foreste furono messe ulteriormente a rischio quando, come richiesto dal programma di Aggiustamento Strutturale (SAP) del FMI, il governo taglio' del 62% i crediti nel settore agricolo: cio' spinse i piccoli e medi agricoltori a tagliare foreste per dar spazio ai raccolti di sussistenza. Nel 1998, i danni causati dall'uragano Mitch furono peggiorati dalla deforestazione che aveva lasciato il territorio vulnerabile all'erosione: i risultati furono inondazioni disastrose che causarono danni di milioni dollari e 6,000 vittime, oltre alla distruzione del 68% delle strade. Di fronte alla pressione internazionale, il FMI promise tagli del debito estero, in cambio il governo del Nicaragua doveva accettare la continuazione del programma di aggiustamento (SAP), che consisteva nell'ulteriore licenziamento dei dipendenti statali e la riduzione della spesa pubblica. Nel 1999 la Banca Mondiale approvo' il finanziamento parziale di un programma che prevedeva la riforestazione delle aree colpite da Mitch, e lo sfruttamento sostenibile delle foreste. Ma la mancanza di personale statale e di istituzioni in grado di occuparsi dell'attuazione del piano rendono dubbio il successo del progetto. Attualmente il governo non ha neanche le risorse necessarie per attuare il divieto sulle esportazioni di mogano. Tutto cio' dimostra che le politiche di breve termine del FMI rendono impossibile la stabilita' di lungo termine per raggiungere lo sviluppo sostenibile. Fonte: FoE Int.; Nello change the world before the world changes you www.peacelink.it/tematiche/latina/latina.htm