Sulla vittoria del PT a San Paolo

(articolo di P. Sullo su www.carta.org)

 

Ha certo un significato il fatto che, all'interno di una vittoria elettorale
del suo partito (il Pt) nelle elezioni municipali brasiliane, sindaco di San
Paolo sia diventata una donna, Marta Suplicy, di professione psicologa,
originaria del poverissimo nord-est e nota, tra l'altro, per la sua difesa
delle minoranze sessuali e delle donne in generale. San Paolo è la seconda
metropoli del mondo, con i suoi 18 milioni di abitanti, e da sola
rappresenta il 35 per cento del prodotto interno del paese. Per la verità,
non è la prima volta: nell'88 un'altra donna, Luiza Erundina, anch'essa
della sinistra del Partito dei lavoratori, era diventata sindaco di San
Paolo, ma i contrasti interni al partito e soprattutto il sabotaggio del
padronato, con gli scioperi dei trasporti e della nettezza urbana, avevano
fatto finire male l'esperienza. Oggi, Marta Suplicy può invece contare sul
fatto di non essere sola: nelle 11 capitali statali in cui si è votato per i
ballottaggi (al primo turno il Pt aveva guadagnato il 51 per cento rispetto
ai risultati precedenti), la sinistra ne ha vinti 7, tra i quali Recife,
Belem e, buona notizia per coloro che si stanno preparando ad andarci nel
prossimo gennaio per il Forum sociale mondiale, Porto Alegre, che ha eletto
Tarso Genro quarto sindaco consecutivo della sinistra. San Paolo è la
seconda città più grande del mondo; la prima è Città del Messico, anch'essa
retta da una donna, Rosario Robles, fino al mese prossimo, quando entrerà in
carica il sindaco eletto, Andrés Manuel López Obrador, leader del partito
della sinistra, il Prd. Significherà qualcosa, appunto, il fatto che sia il
Messico che il Brasile hanno presidenti nazionali di destra e liberisti,
mentre le loro metropoli hanno sindaci di sinistra?

Per maggiori informazioni, il sito del Pt www.pt.org.br