Da: "Nello Margiotta" A: Oggetto: Vista da vicino, la berluschina brasiliana è di plastica Data: mercoledì 13 febbraio 2002 15.50 Da Godofredo Viana (stato del Maranhão, Nord-est del Brasile) Gennaro Carotenuto. E´ giovane e sarebbe la prima donna presidente del più importante stato latinoamericano. E´ telegenica ed ha l´esperienza di sei anni come governatrice del Maranhão. Si considera la Margaret Thatcher brasiliana ed ha alle spalle uno dei gruppi televisivi più forti al mondo, Globo, della famiglia Marinho, che già creò dal nulla la presidenza di Fernando Collor de Mello, poi affondata nella corruzione. E´ Roseana Sarney, ed a undici mesi dalle elezioni presidenziali, è la candidata conservatrice meglio piazzata tra quanti si contendono la nomina per sfidare Luiz Inácio Lula da Silva, praticamente sicuro candidato del PT, il partito dei lavoratori, in testa a tutti i sondaggi. La candidatura sembra costruita ad arte. 48 anni, figlia dell´ex presidente José Sarney, colluso con la dittatura e da sempre padrone del Maranhão, è membro del Partito del Fronte Liberale, che governa il Brasile in coalizione con il Partito Socialdemocratico dell´attuale presidente, Fernando Henrique Cardoso. Nel corso del 2000 viene definita da Rede Globo, senza fornire motivo apparente, come la miglior governatrice dell´intera federazione. Fino al novembre scorso staziona intorno al 7% nelle inchieste. Ma basta una miliardaria campagna pubblicitaria dell´onnipresente Rede Globo perché Roseana si trasformi in un fenomeno di massa. In dicembre è già al 19% e supera tutti i candidati delle destre. Adesso é al 24% ed anche se dimostra qualche segno di stanchezza, secondo DataFolha, è l´unica in grado di battere in un ballottaggio Lula. Ma nelle strade del feudo della famiglia Sarney, governato da sei anni da Roseana in prima persona, le cose appaiono ben diverse. Un dato è inequivocabile e condanna l´attuale governatrice. Il Maranhão è al primo posto per malaria, lebbra ed analfabetismo ed ha la maggior percentuale di popolazione rurale del paese. Negli ultimi sei anni lo stato è passato dal terzo al primo posto come indice di povertà nel paese intero, sorpassato anche dal Piauí e dall´Acre, tradizionalmente ultimi in tutte le graduatorie. Il 62,37% della popolazione vive al di sotto della linea di povertà. Ed è una linea di povertà bassissima, posta ad appena 80 Reais, meno di 35 dollari al mese. Grande come l´Italia, ma con poco piú di cinque milioni di abitanti, continua a vivere di una economia di sussistenza poverissima. Territorialmente parte del nord-est, ma con una struttura piú simile alla confinante regione amazzonica, vede le sue tradizionali fonti di reddito in crisi. Il garimpo, la corsa all´oro, è praticamente finito. L´agricoltura non si evolve dalla forma tradizionale indigena, la "queimada", di bruciare porzioni di boscaglia e lí coltivare per quell´anno e poi continuare a spostarsi con processi arcaici sani per la vita comunitaria di tribù ma oggi dal bassissimo e decrescente rendimento. Restano gli allevamenti bovini dei latifondisti e la pesca, ma nei luoghi piú isolati ancora non arriva il ghiaccio, che aprirebbe la via al commercio. Le pensioni minime degli anziani - 180 Reais, circa 75 dollari - sono spesso l´unico circolante a disposizione di famiglie che si dedicano a caccia e pesca per puro autoconsumo. Se non si contano morti per fame, è per la naturale ricchezza del territorio posto a un grado dall´equatore e a ridosso della foce del Río delle Amazzoni e con l´aria dei Caraibi che già comincia a respirarsi. In questo contesto, la candidatura Sarney, trova opposizione critica proprio in casa. Il legame a filo doppio con il gruppo Marinho, ha prodotto un progetto di tele-educazione che sta sostituendo rapidamente il sistema secondario pubblico con un sistema di educazione a distanza, che privatizza di fatto il sistema scolastico e che finora ha dato risultati pauperrimi, salvo che per i miliardari contratti dei quali beneficia il gruppo Globo. La privatizzazione elettrica ha fatto schizzare le bollette delle famiglie da 2 a 30 Reais; per la maggior parte l´unica soluzione è un allaccio illegale. Ma Roseana si dà da fare per mostrare risultati concreti alla sua gente. Da agosto ad oggi, dopo 10 anni di silenzio e appalti non compiuti, letteralmente migliaia di chilometri di strade asfaltatate sono state realizzate, tra la meraviglia della popolazione, abituata ad um isolamento secolare. Tanto improvviso sgomitare da parte della candidata del PFL, non è passato inosservato. Un documento della Conferenza Episcopale del Maranhão - in una chiesa brasiliana da sempre marcata dal progressismo spesso radicale in contrasto con il conservatorismo aspro di alcune componenti - ha fatto scoppiare una polemica di portata nazionale che potrebbe rappresentare l´inizio della fine per la candidatura Sarney. Senza nominarla, in un documento diffuso lo scorso 5 febbraio, i vescovi del Maranhão, puntano il dito sui mali maggiori dello stato: citano i dati sulla povertà in aumento, sulla corruzione, l´impunitá e denunciano "l´inaccettabile livello di protezione al latifondo e alle grandi imprese agricole". Ma i vescovi non si fermano qui. Di fronte alla campagna elettorale giá in corso, invitano gli elettori a "non lasciarsi ingannare dalla propaganda elettorale manipolata dai grandi media". Concludono: "Fa parte della nostra missione lavorare all´educazione sociale e politica del popolo, perchè sappia scegliere, nelle prossime elezioni, candidati preoccupati del bene comune, nella prospettiva di una benefica alternanza democratica al potere". Secondo Roseana Sarney, i vescovi non parlano né di lei, né di Globo, né del suo partito, né del governo Cardoso. Nello change the world before the world changes you www.peacelink.it/tematiche/latina/latina.htm