Da: "Consolato Ribelle Messico -BS (by way of Enrico Marcandalli )" A: Oggetto: Per Peacelink:Con Fox e' iniziata in Messico la guerra sporca della Coca Cola Data: giovedě 3 maggio 2001 9.26 Il monopolio della Coca Cola di Julio Aranda (Proceso Sur 28/04/2001) CUERNAVACA, Morelos.- La voce del dirigente della Polizia di Transito Metropolitana, il capitano ritirato dell'Esercito, Jose' Leonardo Ponce, si ascolta agitata: "Negativo, negativo, aspettiamo ancora un po'". Alcuni secondi prima, la radio operatrice gli aveva chiesto se aveva bisogno di piu' elementi per affrontare la protesta che aveva davanti. Ottanta poliziotti con equipaggiamento antisommossa erano stati mobilitati nel pomeriggio di sabato 21 aprile per impedire l'arrivo di circa 30 lavoratori della Societa' Cooperativa dei Lavoratori della Pascual all'entrata principale della Fiera della Primavera. Nonostante cio', i cooperativisti bloccarono i due accessi stradali a questa fiera organizzata dalla giunta panista di questa citta'. Sudati, i lavoratori avevano l'obiettivo di distribuire volantini per spiegare ai presenti come la giunta ed altre istituzioni si erano convertite in complici della multinazionale Coca Cola per spazzare via la loro cooperativa. La loro mobilitazione, dicono, non e' stata vana: hanno dimostrato per l'ennesima volta come un'autorita' protegge un'impresa. Forse sara' il passato bibitaio del presidente Vicente Fox cio' che spinfe la Coca Cola ad imporre, con la presunta complicita' governativa, un vero monopolio che minaccia di far sparire imprese messicane, come la Cooperativa Pascual. Con il 75% del mercado nazionale delle bibite nelle sue mani, la Coca Cola —di cui Fox e' stato impiegato— avra' contro una nuova denuncia presso la Commissione Federale della Competizione (CFC), che la Cooperativa Pascual interporra' per pratiche monopoliche. Questo sara' il secondo processo per azioni sleali di commercio contro la multinazionale, poiche' nel novembre scorso la CFC le ha notificato riguardo alla causa iniziata da Pepsi Cola Mexicana, Aga e Mundet contro 92 delle sue concessionarie nel paese. Pepsi, Aga e Mundet acusano la Coca Cola —che controlla 220 marche di bibite analcoliche in 200 paesi— di imporre contratti di esclusivita' con grandi compagnie, come la Cinemex, la quale consente l'accesso solamente ai prodotti ed alla pubblicita' della multinazionale, ed inoltre nel chiamato "commercio al dettaglio", che si da' nei negozi di alimentari dove il consorzio della "scintilla della vita" regala casse di prodotti, frigoriferi e addirittura formazione in contabilita' ai proprietari in cambio di che vendano solo la sua acqua in bottiglia e le sue bibite. Come risoluzione, la CFC ordino' alla Coca Cola di non firmare alcun contratto di esclusiva fintanto che non si risolva il caso. Come risposta, i concessionari interposero cause di amparo contro questa misura. Quindi lo scioglimento della chiamata "guerra delle cole" potrebbe posticiparsi fino al 2003 per gli allegati davanti alla CFC e i tribunali federali. La situazione della Sociedad Cooperativa de Trabajadores de Pascual "e' piu' grave. Dal settembre scorso, la multinazionale ha iniziato un attacco diretto contro i nostri prodotti. A questo ritmo e con la complicita' delle autorita', la nostra impresa potrebbe sparire in tre anni. E' una strategia di sterminio", avverte Filiberto Bucio Rodriguez, presidente in due occasioni del Consiglio d'Amministrazione della cooperativa ed attuale gestore degli impianti in Morelos. La fiancata In questa provincia, governata dal PAN dallo scorso ottobre, il favoritismo verso la "scintilla della vita" si e' evidenziato fin da gennaio. Il Patronato dell'Universita' Autonoma dello Stato di Morelos ha firmato contratti di affitto per imporre ai titolari di 26 caffetterie e negozi di quest'istituzione, la vendita di prodotti della concessionaria della multinazionale nel Morelos, propieta' di Pura Guillermo Prieto Rivera, impresaria vicina a Lino Korrodi, che e' stato il cervello finanziario della campagna di Fox verso Los Pinos. In una lettera inviata il 30 gennaio a uno dei gestori del negozio, il segretario tecnico del Patronato, Miguel Angel Diaz Corona, dice: "il contratto d'affitto che il Patronato della UAEM celebra con lei e' molto chiaro riguardo alla clausola sedicesima che dice quanto segue: si obbliga a vendere nel suo locale esclusivamente i prodotti elaborati dall'Imbottigliatrice di Cuernavaca SA de CV, come l'Agua de los Angeles, Coca-Cola, Coca Cola Light, Sprite, Fanta, Fresca, Manzana Lift, Ameyal, Delawere Ponch in bottiglia ed in lattina; in compimento dell'accordo celebrato con la suddetta impresa e la stessa Universita'. "In diverse occasioni sono stati invitati a dare compimento alla clausola precedente, tramite la Sra. Ma. Teresa Galvez Cuellar, che e' l'incaricata dell'attenzione, supervisione e riscossione dei locali che questo Patronato amministra, senza che ad oggi questa venga rispettata." Per Bucio Rodriguez si tratta di una "una vera pena" che la UAEM —che rappresenta oltree 20000 consumatori— sotto il rettorato di Rene' Santovena Arredondo "elemosini denaro per coprire necessita' interne e con questo offra guadagni ad un consorzio non messicano". In febbraio, la cooperativa ha scoperto che la Coca Cola aveva incrementato la sua campagna nelle scuole pubbliche, dove tradizionalmente si concentra la vendita della bibita Boing, il principale prodotto della cooperativa. "Ci hanno detto che l'impresa e' arrivata a distribuire anche denaro per ottenere l'esclusiva". Il 4 aprile, i lavoratori della Pascual hanno denunciato che la giunta di Cuernavaca, guidata dal panista Jose' Raul Hernandez Avila, gli ha proibito di installare stands nella Fiera della Primavera, dato che la Coca Cola ha realizzato importanti contributi economici al governo municipale, nell'arco dei 600000 pesos. "Pensavamo che con il nuovo governo ci si sarebbero aperte le porte alla libera competizione. Nella Fiera della Primavera, di carattere popolare, pensavamo di far conoscere i nostri prodotti, mentre la multinazionale otterra' guadagni miliardari. Allora ci siamo riuniti con il sindaco Hernandez Avila il quale ci ha detto innocentemente che forse per il prossimo anno noi avremmo potuto avere l'esclusiva", accusa Filiberto Bucio. A Puebla c'e' saccheggio delle bottiglie. I distributori del consorzio arrivano ai negozi ed offrono ai proprietari frigoriferi pieni del loro prodotto con la promessa che in cinque anni avranno la fattura del congelatore. Se il negoziante accetta, i venditori tirano fuori le bottiglie delle altre imprese e se li portano via. "Cio' per noi significa grosse perdite perche' ogni bottiglia costa 3.50 pesos. Ogni anno dobbiamo riempire da 15 a 20 milioni di bottiglie per non scomparire dal mercato. Siamo andati nelle vetrerie ed abbiamo visto come vengono tritate le nostre bottiglie." Il primo aprile scorso, la cooperativa ha svolto un'assemblea nazionale in cui si e' deciso di formare un fronte comune contro la Coca Cola, al quale si sono sommate organizzazioni civili e sindacati. La guerra In Puebla, Morelos, Distretto Federale e Stato del Messico, la multinazionale ha indurito i suoi attacchi contro i prodotti Pascual. Regala casse di bibite ed acqua, frigoriferi, pittura le facciate dei negozi, mentre che nelle scuole medie ed elementari la Coca Cola pretende di buttar furi il tradizionale "triangolino di cartone" della Boing regalando computers, ristrutturando campi da pallacanestro o consegnare denaro in contanti ai direttori delle strutture. "Stanno prostituendo il mercato. E' una pratica sporca e sleale in cui il libero commercio e' ridotto a contratti d'esclusiva. Abbiamo avuto perdite che non siamo ancora in grado di calcolare, forse all'incirca il 30 per cento del mercato in alcuni stati, ma questo non e' niente comparato al fatto che la Coca Cola sta puntendo a spazzarci via", segnala Bucio Rodriguez. Nella prima settimana di questo mese, la cooperativa ha consegnato un fascicolo del caso ad Eduardo Sojo, coordinatore delle Politiche Pubbliche della Presidenza della Repubblica. Chiedono che il presidente Fox risponda loro se sta appoggiando la strategia della Coca Cola. "Sojo ci ha detto che il presidente non e' d'accordo con i monopoli. Ma da quando Fox e' arrivato al potere e' stato dato il via ai concessionari della multinazionale, come a dire: 'dai, mangiatevi questo 25 per cento che resta del mercato'." Pero' il fine tra le imprese, dice Filiberto Bucio, e' diverso. "La nostra cooperativa ha un obiettivo sociale, il nostro patrimonio e' l'impiego. In altri paesi appoggiano la crescita e lo sviluppo delle cooperative, anche con ingenti finanziamenti, ma qui vediamo che nessuno vuole fare nulla contro la guerra che la Coca Cola ha iniziato contro di noi, nonostante il fatto che si tratta di una multinazionale che ricerca l'arricchimento". Attualmente la cooperativa genera 3900 posti di lavoro diretti e 20000 indiretti, e conta con 1000 unita' di reparto nel paese. In 15 anni, hanno imbottigliato la loro produzione di succhi in contenitori di cartone, non cosi' nel prodotto imbottigliato attaccato principalmente dalla Coca Cola. Esporta negli USA, Canada e Centroamerica ed ha progetti per farlo nelle nazioni europee. La cooperativa partecipera' nel corteo operaio del Primo maggio a Citta' del Messico, ma concentrera' i suoi soci e lavoratori di Acapulco, Toluca, Iguala e Puebla nella celebrazione in questo stato, giacche', secondo Bucio, "e' dove piu' si e' accentrata la guerra sporca della Coca Cola". tradotto da Consolato Ribelle del Messico-Brescia