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America latina

Una testimonianza dal Nicaragua

Di Alberto Boschi Cari amici italiani,

con grande gioia mi accingo a scrivervi e a inviarvi l' abbraccio fraterno mio, di Socorro, di Elba, di Marcos, di Mauricio, di Sandra, di Felix, di tutti gli altri collaboratori, amici e di tutti i nostri studenti.

Vi mando anche lo sguardo sofferto di tutti i nostri pandilleros (delinquenti di strada), dei huelepega (tossicodipendenti), di tutte le nostre giovani prostitute, degli anziani e degli invalidi costretti all´elemosina: tutti i prediletti di Dio di cui cerchiamo di essere quel grido disperato che loro non riescono ad esprimere.

Quando sono tornato in Nicaragua ho dovuto far fronte alla situazione economica dei poveri che va sempre più peggiorando: sono aumentate le persone che ci chiedono aiuto per una medicina, un quaderno, un chilo di riso, una saponetta; sono però diminuiti gli aiuti che ci arrivano dall' Italia. Nelle foto 159 e 160 potete vedere Ignacia, 50 anni, spastica, con il marito Ramon (70 anni): vivono la loro estrema povertà con serenità e dignità, ma mi domando se è giusto che esseri umani vivano in queste baracche, senza neppure un letto per dormire.

Ho ho scelto di lottare contro l'assistenzialismo, però senza indurirmi il cuore, e così la nostra casa-comunità è più che mai viva: molti bambini, donne ed adulti arrivano a tutte le ore e nonostante tutte le difficoltà economiche, non abbiamo mai fatto mancare loro un piatto di gallo pinto (riso e fagioli). Dopo aver costituito un circolo di studi (doposcuola), esperienza positiva da ripetere e migliorare per l' anno prossimo, siamo riusciti a far concludere l'anno scolastico a quasi tutti i nostri studenti ed aspettiamo di sapere quanti sono stati promossi.

Johnny Benito Montalvan Salmeron, 15 anni, inizierà a febbraio il secondo anno delle superiori; contemporaneamente sta frequentando un corso di meccanica automobilistica il pomeriggio; il sabato studia inglese (nella foto 147 é al lavoro in un laboratorio).

Marling Oveth Gonzalez Garcia, 16 anni, è stata promossa al terzo anno della secondaria, e sta frequentando un corso di parrucchiera (foto 60). Sono due dei nostri migliori giovani, che senza il mio lavoro ed il vostro appoggio finanziario non potranno terminare gli studi.

Il nostro impegno per promuovere l' istruzione civile e la formazione professionale ci ha portato a fondare un Istituto di scuola secondaria nella comarca Los Castros, potendo contare con l' appoggio del nuovo sindaco di Mateare, con cui abbiamo iniziato una proficua collaborazione. Alcuni nostri amici hanno aperto, con grandi sacrifici, un Istituto di formazione professionale (Amministrazione d' impresa, turismo, inglese, cosmetica) a soli 6 km. : stiamo appoggiando con tutte le nostre forze questa importante iniziativa che potete vedere nel nostro sito web in costruzione (http://geocities.com/ChiltepeUnida/). Per la fine di questo anno 2001 vorremmo poter proclamare la penisola di Chiltepe "territorio libero dall' analfabetismo", garantendo che nessuna persona rimanga senza scuola per problemi economici.

Resteranno però sempre gli "analfabeti volontari" e cioè gli anziani e quelle persone che per pigrizia o per vizio (ubriachi, delinquenti abituali, tossici cronici, prostitute volontarie) non cercano di migliorare neppure se stessi.

Dopo vari anni di dialogo con le piccole chiese evangeliche locali (6 templi, 7 con la cattolica, con una popolazione adulta di 600 abitanti), assieme con la nuova amministrazione comunale di Mateare e la rappresentante della chesa cattolica, siamo riusciti a promuovere una Junta comunitaria de desarrollo (Consiglio comunitario di sviluppo locale). La Junta ha promosso un censimento molto accurato della comarca Los Castros e delle altre tre minuscole frazioni abitate nel nostro territorio della penisola di Chiltepe: è un lavoro faticosissimo, che cozza contro l'atavica diffidenza della nostra gente contadina. Come gli indios quiché di Chichicastenango (Guatemala) non vogliono assolutamente essere fotografati perché credono che assieme al ritratto del volto il turista gli sottrae anche l' anima; così i nostri mestizos mateareños pensano che con le loro generalità si facciano chissà quali diavolerie ai loro danni : così alcuni si rifiutano di collaborare.

Il lavoro sta comunque procedendo, con la collaborazione volontaria delle chiese (evangeliche e cattolica) e servirà a tenere una scala di priorità negli interventi, privilegiando le persone realmente più povere e potendo anche sapere dove ci sono bambini che non vanno a scuola. Per risolvere dissidi politici locali la neonata Junta ha organizzato vari positivi incontri con il nuovo sindaco di Mateare (liberale) e con il nuovo sindaco di Ciudad Sandino (sandinista): è come se avessimo fatto sedere allo stesso tavolo Bertinotti e Fini, ottenendo il grande risultato di convincere il rappresentante del Frente sandinista a ritirare un progetto di legge di ampliamento territoriale del suo municipio (Ciudad Sandino) a discapito del comune di Mateare, e scongiurando così l' inizio di un' altra guerra tra poveri.

Abbiamo poi ospitato nella nostra casa il Presidente nazionale di Camino cristiano, il pastore evangelico Guillermo Osorno; anche con lui siamo in rapporti di collaborazione e di amicizia.

Avendoci chiesto una fondazione di Ciudad Sandino di realizzare un progetto di aiuto a ragazzi huelepega (tossicodipendenti), pandilleros (delinquenti) e prostitute, abbiamo iniziato a conoscere la "zona 4", una delle più violente e problematiche della città. Nel primo incontro con 50 giovani, siamo riusciti a conquistare la loro fiducia al punto che uno di loro mi ha "prestato" per 10 minuti il suo vaso di "pega", (vedi foto 198) il suo bene più prezioso: raro privilegio che non capita a tutti! (Nella pagina web potete vedere alcune immagini.)

Un videoperatore con telecamera, presente all' incontro, è stato assaltato e derubato da un altra pandilla ed abbiamo dovuto ricominciare le riprese del video con un altro tecnico (vedi foto 197) Un gruppo più ristretto e´stato nostro ospite a Xiloà l' 11 dicembre: erano erano presenti 3 ragazze e 15 ragazzi

Questi giovani sono tossici, delinquenti, prostitute, insomma i preferiti di Gesù e vorremmo poter offrire loro un alternativa al vaso di colla ed alla vita di strada, ma come fare senza risorse economiche? Pensando a loro abbiamo contattato due neolaureati della UNIVAL che ci stanno elaborando un progetto di una grande centro di formazione professionale e di recupero per giovani disadattati che si farà ristrutturando la terza casa. Abbiamo dovuto dar loro un anticipo di 190 dollari, gliene daremo altri 50 prima di Capodanno. Questo progetto lo presenteremo a varie ONG, chissà che qualcuno ci finanzi......

Nonostante la impossibilità di pagare salari stiamo organizzando la Fondazione: Socorro tesoriera, Mauricio tiene le relazioni esterne con Mateare e Ciudad Sandino, Sandra è la segretaria, Marcos si occupa dei problemi legali, dei progetti, dei contatti con il Governo centrale e con l'Alcaldia di Managua, Felix (pastore evangelico) sta organizzando il giardino e prossimamente il vivaio. Elba (una "figlia" adottiva) ed Elisa sono addette alla cucina e alle pulizie, ed io sto cominciando a scrivere lettere e progetti, ma la situazione finanziaria è pesantissima: mentre scrivo, è domenica 7 gennaio, sono due giorni che abbiamo finito le provviste, ed un digiuno forzato mi costringe a condividere la condizione di chi la fame la patisce tutto l' anno.....

Questo nostro sforzo non sarà invano; già intravedo in alcuni giovani (Exania, Elba, Rosamalia, Johnny Benito,...) i germi di una presa di coscienza e di una collaborazione spontanea che, perchè giunge cosi inaspettata, mi commuove.

Avrei moltissime altre cose da dirvi, ma il discorso sarebbe troppo lungo e lo rimando a quando sarò in Italia, ma quando potrò venire ? Siamo collegati abusivamente con l' ENEL dopo che una "patrulla" ci ha sospeso il servizio per morosità; siamo ancora senz' acqua, perchè ci sono mancati i soldi per installarla correttamente; il frigorifero, dopo essere stato riparato con grande fatica, si è rotto di nuovo e siamo così rientrati quasi completamente nella preistoria, solo computer e telefono ci tengono ancorati alla modernità.

Abbiamo però la videocamera digitale regalataci dall' amica Salvatrice e vorremmo poter fare il primo collegamento in diretta con un amico italiano che la tiene installata: potremmo così favorire la conoscenza diretta tra gringos italiani e mestizos nahuatl.

Dopo quattro mesi di duro lavoro, riesco finalmente ad avere la forza di scrivere, anche perché finalmente ho la certezza interiore che il progetto sta cominciando a funzionare bene; ma se pensate che sono troppo ottimista potete contattare gli ultimi amici che ci hanno visitato e ascoltare la loro voce :

ADRIANO GIAMPAOLI di Livorno : adriano.giampaoli@tin.it Easy e Terri, professori nordamericani che vivono in Costa Rica: tvmoran@marianbakerschool.com
(attenzione parlano solo spagnolo e inglese) Uno sforzo veramente grande è stato sostenuto senza nessun aiuto istituzionale, solo grazie alla vostra collborazione. A questo proposito ringrazio tutti voi che ci avete sostenuto in questi anni, con alti e bassi, e che nonostante tutti i problemi di questa povera e martoriata Nicaragua, spero continuerete a sostenerci, perché oggi più che mai abbiamo bisogno del vostro aiuto.

Un ringraziamento particolare a Mons. Peppino Maffi, parroco di San Vittore di Varese, a don Gianni Cesena, responsabile dell' Ufficio di pastorale missionaria della diocesi di Milano, a Silvio Pieretti, direttore dell' Ufficio stranieri del comune di Varese, a Natale Romanin, a Fausto Galmarini, ad Alberto ed Anna Motosso, al padre Felice Monchieri, a Carlo, Franco, a Donatella, agli amici di Ca' Fornelletti, a mia madre Franca Ferrerio.

Vi segnalo le nostre necessità più urgenti che non siamo riusciti a comunicarvi per NATALE :

  1. Felix Martinez(pastore evangelico) e Antonio Sanchez (il "vecchio" leader-fondatore di Xiloà) hanno bisogno di un paio di occhiali da vista perchè così come stanno non possono neppure leggere : la spesa prevista è di C$ 600 x 2 = C$ 1200 (L. 200.000);
  2. la casa della nostra più fedele collaboratrice Socorro sta letteralmente crollando : vorrei poterla aiutare a cominciare l` opera di ricostruzione; il preventivo è di 2000 $ USA, circa L. 4.200.000 (io ho potuto solo anticiparle 80 dollari, per incominciare a comprare i primi "bloques" . )
  3. Dovremmo iniziare a raccogliere fondi per poter andare a Houston a comprare un bus d'occasione ed almeno quattro computer, due stampanti, un masterizzatore, per poter ricostruire la scuola di informatica, inoltre comprare alcuni strumenti musicali d' occasione, un frigorifero, un condizionatore d' aria d' occasione, dovremmo raccogliere almeno 10.000 $ USA, escluse le spese del viaggio.
  4. Il prossimo 8 di febbraio inizia il nuovo anno scolastico e non abbiamo ancora finito di pagare i debiti dell' anno passato: in più quest´anno avremo anche le spese della scuola secondaria. Quest´anno avremo più di 200 studenti a carico.
  5. Le case della Fondazione necessitano manutenzione : dovremmo rifare i pavimenti interni ed esterni della prima casa, dipingere la seconda casa, sistemare alcune porte, alcuni bagni, l' impianto elettrico, ecc....
  6. Avremmo bisogno di un mezzo di trasporto per poter visitare periodicamente le nostre comunità e per poter gestionare aiuti in città: la mia vecchissima Toyota è andata distrutta in uno scontro frontale (io fortunatamente non c' ero) e siamo competamente appiedati.

E' notte fonda di una domenica nicaraguense, sono passate le undici, ma in Italia è quasi mattino. E' ora di andare a dormire, per non perdere le poche ore di sonno che mi restano. Domani mi aspettano molti impegni. Una pallida luna illumina il cielo di questa martoriata terra di Nicaragua. Sono stanco, troppo lavoro, troppe preoccupazioni, a volte mi sento completamente solo.

Penso agli amici che hanno continuato a manifestarci la loro amicizia e solidarietà nonostante tutte le burrasche che abbiamo passato. Penso al padre Felice che di ritorno dall' Etiopia mi ha dato 500.000 lire per i nostri progetti. Come, viene dall' Etiopia, che sta peggio di noi, e ci ha dato 500.000 lire!

Penso a mio fratello Alex Zanotelli che dalla baraccopoli di Korogocho non chiede mai soldi a nessuno e che ha persino rifiutato il premio di 500 milioni della Fondazione Gian Giacomo Feltrinelli: come fa ad aiutare i suoi poveri ?

Penso a tutte le persone che in questi anni non ci hanno capito, penso agli amici di Samarate che di ritorno dal Nicaragua mi hanno insultato senza dare spiegazioni, cosa gli avrò mai fatto?

Penso a Tonino Merlo che in punto di morte ha speso le sue ultime energie per farci revocare il contributo di 5 milioni del comune di Varese. Penso ai miei quattro fratelli che non mi hanno mai telefonato né scritto una volta in sei anni che sono in Nicaragua. Quanta ostilità! E perché?

Penso ai calciatori italiani che guadagnano 20 miliardi l' anno. Penso a tutti coloro che contribuiscono a fargli guadagnare questo denaro. Penso a Jessica che dalla vita ha avuto solo un immondezzaio come casa, rifiuti come cena, un figlio a 10 anni, e un vaso di colla per non pensare. Penso ai 50 giovani di strada di Ciudad Sandino che mi hanno chiesto un regalo che non gli abbiamo potuto dare. Penso al mio portafoglio vuoto.

Penso a me stesso, che ho speso tutto quello che avevo per quella stessa gente che oggi mi disprezza, perchè non sono più ricco. Penso al direttore della scuola Filadelfia che non ascolta ragioni e mi sta insultando perché non abbiamo pagato le rette di novembre e dicembre dei nostri studenti.

Penso ai professori della Scuola Filadelfia che non hanno ricevuto la tredicesima perchè la Fondazione non ha pagato le rette. Penso ai bambini di questi professori che non hanno ricevuto i regali sperati.

Penso agli studenti a cui verrà negata la promozione se non pagheremo tutte le rette arretrate.
Penso alla Costituzione del Nicaragua che sancisce il diritto allo studio, libero e gratuito.
Penso a quanto sangue è stato versato per poter scrivere questa Costituzione, oggi elogiata in teoria e violata continuamente nella prassi quotidiana.

Penso a tutti quelli che possono fare qualcosa e non fanno nulla. Penso ai 50 milioni di cattolici italiani. Penso ai 50.000 cattolici nicaraguensi che hanno festeggiato il terzo millennio dell´era "cristiana" in ristorante e hotel di lusso con cenone, champagne e aragosta.

Penso ai 50.000 bambini di strada nicaraguensi che hanno festeggiato il terzo millennio dell´era "cristiana" in strada con frutta marcia e altre prelibatezze raccolte dall' immondizia. Penso a chi avrà mai il coraggio di rimproverarli quando rubano, sniffano colla o si prostituiscono.

Penso ai poliziotti pagati per arrestarli e metterli in galera. Penso al Cardinale di Managua, perchè non dice nulla ? Penso a tutti gli amici con cui ho percorso un tratto di strada assieme. Penso ai miei maestri Lorenzo Milani, David Turoldo, Felice Monchieri, Marco Attucci, Marco Rossi, Raffaele Franetti, Angelo Stefanazzi. Penso a Dio che mi ha creato libero di restare in via Montenapoleone o di finire in Nicaragua a patire la fame. Penso ai bambini di strada che sono liberi solo di patire la fame. E ringrazio Dio di essere qui con loro


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