Condanna del Giuri di autodisciplina pubblicitaria

LA Pubblicità delle multinazionali del software
E' INGANNEVOLE E NON POTRA' PIU' ESSERE TRASMESSA

dichiarazione del Sen. Verde Stefano Semenzato
vicepresidente del gruppo Verdi - L'Ulivo

Il Giurì di autodisciplina pubblicitaria ha condannato lo spot della Busines Software Alleance (l'associazione che raggruppa Microsoft, Adobe, Apple Computer, IBM, Intel, Lotus Development, Macromedia, Novell, Symantec, ecc.) imponendo di sospendere immediatamente la sua messa in onda in quanto pubblicità ingannevole. Il codice di autoregolamentazione - sostine il Giurì - vieta lo "sfruttamento della superstizione, della credibilità e salvo ragioni giustificate, della paura" che invece sono presenti nello spot.

Trovano così conferma le due denuncie avanzate qualche settimana fa nei riguardi di questo spot. Una del sottoscritto e una proveniente dal mondo dei produttori di libero software.

La portata ingannevole del messaggio - scrivevo nella denuncia - consiste nel fatto che si altera il contenuto della normativa vigente in materia della cosidetta pirateria informatica e vi viene rappresentato uno stato d'illegalità nel settore software totalmente diverso dalla realtà.
Inoltre ed è forse il fatto piùù grave, lo spot esercita un'indebita pressione psicologica sugli utenti individuali di software che vengono criminalizzati con la minaccia del carcere.

Si tratta di una decisione importante perchè dimostra la strumentalità di una operazione messa in atto dalle grandi case di software che stanno tentando di utilizzare la legge recentemente varata dal Parlamento (la n. 248 dell'agosto 2000 sul diritto d'autore) per mettere in discussione l'uso personale e senza fini di lucro di copie di software così come di quelle dei CD musicali.

Argomento su cui ho recentemente presentato una proposta di legge assieme al Senatore Maurizio Pieroni.

Sen. S. Semenzato