Tutela dell'uso personale e senza fine di lucro nella riproduzione di software, libri di testo e brani musicali.
Modifiche alla legge 248/2000 sul diritto d'autore

I senatori Verdi Stefano Semenzato e Maurizio Pieroni hanno presentato il disegno di legge "Tutela dell'uso personale e senza fine di lucro nella riproduzione di software, libri di testo e brani musicali. Modifiche alla legge 248/2000 sul diritto d'autore". Nel corso della conferenza stampa di presentazione i senatori verdi hanno regalato un CD-Rom contenente una compilation di brani musicali scaricati da Internet attraverso il sito Napster. Un atto per ribadire che la duplicazione senza fini di lucro è permessa e garantita dalla legislazione vigente. Per la precisione si entra nell'ambito dei reati solo quando tale duplicazione supera le cinquanta copie.
"Vogliamo così sottolineare - dicono i due presentatori - che l'offensiva lanciata in questi mesi da case discografiche e produttori di software tendente a criminalizzare l'uso senza fini di lucro del materiale è ingannevole e forviante. In particolare temiamo che l'eccessiva richiesta, da parte delle aziende, di atteggiamenti protezionistici sui materiali digitali produca alla fine misure di restringimento delle libertà in Internet."

Le modifiche proposte alla legge 248 del 18 agosto 2000 riguardano:


La necessità di queste modifiche, sostengono i presentatori, deriva dal fatto che le nuove norme di tutela del diritto d'autore, divenute legge lo scorso 18 agosto, si prestano purtroppo ad interpretazioni discordanti quando si tratta di copie per uso personale e senza fini di lucro.

Il rischio è di produrre effetti, forse non previsti dal legislatore, ma certamente perseguiti dalle potenti lobby dei produttori di software, delle case discografiche e degli editori. Nel testo approvato, sono presenti formulazioni che sembrano equiparare la copia individuale alla duplicazione di massa e al commercio abusivo.

Invece la copia per uso personale non può essere perseguita sia perchè questo produrrebbe limitazioni alla diffusione di conoscenze e di cultura nell'ambito della società, sia perchè nei settori in questione il suo impatto economico è già largamente previsto e conteggiato nel prezzo di vendita.

Peraltro è noto che le maggiori aziende di software hanno per anni fatto una politica di incentivazione delle copie non originali al fine di conquistare con i loro prodotti posizioni dominanti sul mercato.
Ora tentano di congelare i rapporti di forza esistenti danneggiando gli operatori che scelgono di essere presenti nel settore attraverso politiche di offerta gratuita di software.

La questione è ancor più chiara per le copie di brani musicali in quanto la legge 93 del 5 febbraio 1992 già prevede un aumento del 10 per cento del prezzo di vendita come copertura preventiva della riproduzione privata per uso personale e senza scopo di lucro dei CD musicali. Non è perciò accettabile il tentativo di molte case discografiche di criminalizzare tale riproduzione. In particolare non può essere criminalizzata la riproduzione di brani musicali quando essa avviene tramite Internet.
Internet rappresenta, infatti, la nuova dimensione della comunicazione ed è necessario che in particolare chi ha scelto la rete e le tecnologie informatiche come oggetto del proprio business ne accetti logiche e funzionamento senza invocare all'ultimo ottocentesche misure protezionistiche.

Ugualmente noto è il fatto che gli editori di libri di testo giustifichino da anni l'elevato costo dei volumi in considerazione della possibilità della loro riproduzione fotostatica.
Il testo integrale del disegno di legge si può trovare all'indirizzo: http://www.senato.it/verdi