NUOVI MODELLI E SISTEMI COMUNICATIVI
I nostri tempi vedono affermarsi un nuovo sistema comunicativo basato sulle
reti.
REALIZZAZIONE DI PRINCIPI DEMOCRATICI
Le reti rappresentano una nuova opportunita' globale per la realizzazione
effettiva di antichi principi democratici e di nuovi principi di
condivisione orizzontale del governo della societa' da parte di singole
persone e gruppi organizzati.
NUOVE LIBERTA' E NUOVI DIRITTI
Una nuova democrazia dal basso puo' oggi sorgere. Noi vogliamo affermare e
difendere, in rete e fuori, nuove liberta' e nuovi diritti, che per
svilupparsi richiedono scelte consapevoli e la definizione di nuovi diritti
per i cittadini di questo mondo.
UNA RETE DI COMUNITA'
Le reti non sono un semplice accostamento di cavi, computer, software e
modem. Non si tratta nemmeno di un insieme multimediale di testi, immagini,
audio e video. La Rete e' anche e soprattutto l'esperienza e la conoscenza
collettiva di innumerevoli comunita', ognuna con le proprie modalita' di
relazione, il proprio linguaggio, le proprie forme di espressione
culturale.
INDICE
1.1 - ASPETTO FONDAMENTALE PER INDIVIDUI E COMUNITA'
La comunicazione e' fondamentale per la vita di tutti gli individui e delle
loro comunita'.
1.2 - PIENO DIRITTO ALLA COMUNICAZIONE
Ciascun individuo ha pieno diritto di partecipare alle comunicazioni e alle
decisioni che avvengono all'interno dei sistemi sociali di cui fa parte,
come pure ha diritto a non essere limitato nella conoscenza sociale e
tecnologica. Il diritto a comunicare include il diritto a partecipare alla
comunicazione, attraverso l'interazione, l'organizzazione, l'azione
politica, la mobilitazione, la riunione, la collaborazione, la
compravendita, la condivisione e la produzione editoriale.
1.3 - COMUNICAZIONE NEGATA
La maggior parte degli abitanti del mondo e' priva delle risorse minime
necessarie alla sopravvivenza e alla comunicazione. Meta' degli abitanti
del pianeta non ha mai fatto una telefonata.
1.4 - LA COMUNICAZIONE NON E' UNA MERCE
La commercializzazione dei mezzi di comunicazione e la concentrazione della
loro proprieta' nelle mani di una oligarchia dei media danneggia tutti e
compromette le basi culturali, politiche, produttive e informative su cui
poggia la nostra societa', a cominciare dalla pluralita' delle opinioni e
dalla diversita' delle culture e dei linguaggi necessari per la democrazia,
fino alla limitazione delle possibilita' produttive e creative degli
individui.
1.5 - NUOVE OPPORTUNITA'
I nuovi mezzi di comunicazione orizzontali che vediamo oggi sorgere
prepotentemente danno delle nuove opportunita' all'affermazione di antichi
diritti e definiscono un spazio per nuovi diritti vitali.
1.6 - VALORE CENTRALE DELLA COMUNICAZIONE
La comunicazione nell'era delle reti assume un valore centrale; esserne
esclusi significa piu' che mai esclusione dalla stessa possibilita' di
esistenza per gli uomini e le donne. La comunicazione e' quindi una risorsa
produttiva fondamentale per la vita di tutti gli individui e delle loro
comunita'.
2.1 - RISCHI DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE
I mezzi di comunicazione di massa, quando sono accentrati e gerarchici, con
la loro capacita' di persuasione e la violenza dei loro messaggi danno una
visione negativa della societa'. La verticalita' comunicativa insita in
questi mezzi esaspera i conflitti e alimenta paura e sfiducia, rendendo gli
individui vulnerabili e dipendenti da un falso senso di sicurezza indotto
dallo stesso consumismo dissennato che alimenta l'azione di questi media.
2.2 - RIFIUTO DELLA VIOLENZA
I media hanno il dovere di opporai attivamente all'odio, al pregiudizio, alla
violenza, alla guerra. Gli atti violenti non devono essere presentati come
fenomeno normale, "virile" o divertente, ma devono essere dimostrate le
conseguenze della violenza e le alternative alla stessa.
2.3 - IMMAGINI STEREOTIPATE
Altre violazioni della dignita' e dell'integrita' dell'uomo da
evitare sono le imagini stereotipate che distorcono la realta' e la
complessita' della vita delle persone. I media non devono ridicolizzare,
stigmatizzare o demonizzare persone in base a genere, razza, classe, etnia,
lingua, preferenze sessuali, condizioni fisiche o mentali.
2.4 - RISPETTO DELLA GIUSTIZIA
La gente ha il diritto di pretendere che i media rispettino
gli standards delle regolari procedure nella cronaca dei processi
giudiziari. Cio' implica che i media non devono presumere colpevolezza
prima del giudizio di colpa ne' invadere la privacy degli imputati.
2.5 - RISPETTO DEI CONSUMATORI E DEI BAMBINI
Le persone hanno il diritto ad una informazione utile e reale, e alla
protezione contro informazioni pubblicitarie distorte ed ingannevoli. I
media devono evitare di diffondere promozione camuffata da notizie e
intrattenimento, programmi per l'infanzia che utilizzano personaggi o
giocattoli a scopo pubblicitario, di creare bisogni, richieste, prodotti e
attivita' dispendiosi, inutili, nocivi o dannosi da un punto di vista
ecologico.
2.6 - CENSURA
Rivendichiamo la molteplicita' e la pluralita' delle fonti informative, e
rifiutiamo qualsiasi forma di censura preventiva o a posteriori da parte di
chiunque voglia utilizzare il proprio potere per imbavagliare e reprimere la
libera informazione.
2.7 - CONCENTRAZIONE DEI POTERI INFORMATIVI
Denunciamo il modello dittatoriale che domina il flusso planetario delle
notizie. La maggior parte delle informazioni che circolano su giornali,
telegiornali, radio e riviste provengono da un oligopolio di agenzie di
stampa internazionali, che ogni giorno svolgono un'opera di selezione,
controllo e filtraggio delle informazioni. La gente comune e' esclusa dal
grande circo dei media, i cui attori principali sono le 300 societa' che
dominano il mercato dell'informazione mondiale. Di queste societa' 144
appartengono all'america del nord, 80 all'europa, 49 al giappone, e 27 al
resto del mondo. 4 agenzie tra queste trecento gestiscono l'80% del flusso
delle notizie: sono le americane Associated Press e United Press
International, la britannica Reuter e la francese France Presse. Dai soli
Stati Uniti viene il 65% delle informazioni mondiali. La quasi totalita'
delle informazioni del sud del mondo passa attraverso queste grandi agenzie
di stampa prima di raggiungere i nostri giornali e i nostri TG. Spesso le
realta' piu' emarginate e le piu' grandi ingiustizie sociali vengono
semplicemente ignorate. Tutta l'informazione prodotta al di fuori del
cerchio ristretto delle grandi agenzie di stampa viene soffocata e travolta
dai colossi dell'informazione. I protagonisti delle notizie vengono
immediatamente espropriati delle informazioni che li riguardano, ed
immediatamente i fatti vengono raccontati, una volta filtrati dai grandi
gestori dell'informazione, senza che coloro che sono parte in causa abbiano
la possibilita' di esprimersi. Tutto cio' puo' essere combattuto soltanto
garantendo una molteplicita' delle fonti informative e garantendo ad ogni
individuo l'accesso a potenti canali comunicativi attraverso il pieno
utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione.
2.8 - LIBERTA' DI STAMPA
La concentrazione di grandi gruppi editoriali, televisivi e mass-mediatici,
frutto del cammino inesorabile verso il mercato globale, sta soffocando la
piccola editoria, l'autoproduzione letteraria, la stampa locale, le piccole
riviste delle associazioni e degli organismi no-profit, schiacciati da un
"libero" mercato sempre piu' esigente e competitivo. Ogni giorno,
nell'indifferenza generale, muoiono riviste, case editrici, piccole radio locali
e molte altre forme di espressione editoriale, radiofonica e televisiva che non
possono garantire il profitto necessario alla loro sopravvivenza. Questa nuova
forma di censura e di limitazione della liberta' di stampa, che si nasconde
dietro la presunta ineluttabilita' delle leggi economiche, e' un grave pericolo
per la nostra liberta' di espressione, per il nostro pluralismo e per la nostra
democrazia. I nuovi bavagli alla liberta' di stampa, alla liberta' giornalistica
e alla liberta' editoriale sono bavagli che passano inosservati alla maggior
parte delle persone, e proprio per questo rappresentano una preoccupante
minaccia per una societa' civile distratta. Di fronte a questa grave crisi
editoriale, gia' da tempo avvertita dagli operatori del settore, rivendichiamo
il diritto a forme di espressione, di stampa e di scrittura costruite con nuove
regole, che diano priorita' ai contenuti e non alla vendibilita' di un prodotto
culturale come un libro o una rivista, che favoriscano la produzione di
informazione locale, variegata, multiforme, pluralistica e autogestita contro il
potere economico di chi puo' permettersi di sostenere i pesantissimi costi fissi
necessari per la distribuzione dei propri prodotti editoriali nei supermercati,
negli autogrill e nelle edicole di ogni citta' d'Italia.
3.1 - DIRITTO DI ACCESSO
L'accesso all'informazione e ai mezzi di comunicazione (telematici e non)
e' un diritto fondamentale per ogni essere umano. Gli stati, le
istituzioni, gli operatori pubblici e privati devono garantire
operativamente questo diritto. Il vero valore della comunicazione in rete
e' rappresentato dalla persone, non dalla tecnologia. Il massimo potenziale
della Rete sara' raggiunto solo quando chiunque lo desideri potra' usare la
rete in modo aperto e libero.
2
3.2 - PARTECIPAZIONE GARANTITA
Tutti devono poter partecipare alle attivita' dei mezzi di comunicazione,
producendo, consultando e rielaborando informazioni, in rete e fuori, senza
nessun controllo governativo o commerciale, indipendentemente dalle
possibilita' economiche e dalle condizioni fisiche e mentali, senza nessuna
discriminazione di sesso, razza, classe sociale, lingua, orientamento
sessuale e culturale.
3.3 - RISPETTO DELLE CULTURE E DELLE LINGUE
I singoli e le comunita' non devono essere forzati a rinunziare alla loro
lingua o alle loro tradizioni e culture locali per partecipare alle
attivita' in rete. Per preservare la vitalita' associata alla diversita'
dei punti di vista e' necessario che tutto il mondo partecipi alla Rete
come una comunita' di eguali. Tutti gli individui hanno il diritto di
difendere la propria identita' culturale e linguistica e allo stesso tempo
il dovere di rispettare le attivita' per lo sviluppo delle altre culture e
delle altre lingue. Ogni lingua puo' essere utilizzata senza
discriminazioni per la comunicazione, l'informazione e la libera
espressione delle idee. Ogni persona ha diritto alla diversita' della
lingua. Cio' comporta il diritto di comunicare, esprimersi e di accedere
all'informazione nella propria lingua, il diritto di usare la propria
lingua nelle istituzioni dello stato ed il diritto di avere, quando
necessario, adeguate regole create per l'uso di lingue di gruppi di
minoranza.
3.4 - LIBERTA' DELL'INFORMAZIONE
Lo scambio libero e senza alcun ostacolo dell'informazione, cosi' come
l'esercizio della comunicazione orizzontale ed interattiva, realizzati con
tutti gli strumenti che le nuove tecnologie mettono a disposizione, sono
elementi essenziali delle nostre liberta' fondamentali e devono essere
sostenuti e difesi in ogni circostanza. L'informazione vuole essere libera:
appartiene a tutto il mondo, essa e' prodotta da e per tutto il mondo e
l'accesso all'informazione non deve piu' essere diritto esclusivo di
un'elite o di un gruppo privilegiato.
3.5 - RISPETTO DELLA SFERA PRIVATA DEGLI INDIVIDUI
La completa trasparenza e liberta' dell'Informazione, cosi' come i
meccanismi che ne regolano la circolazione si fermano solo davanti alla
sfera privata degli individui, cioe' ai rapporti, agli interessi, ai gusti,
alle tendenze, che i singoli, da soli o associati con altri, scelgono di
praticare senza volere esplicitamente divulgarli.
3.6 - PROPRIETA'
La proprieta' delle reti non deve essere sotto il controllo di monopoli o
oligopoli privati o pubblici. La comunicazione e l'informazione devono
essere di tutti. Il popolo delle reti deve essere in grado di controllare e
partecipare alle scelte gestionali di coloro che posseggono le reti. I
singoli pezzi della Rete, come cavi, router e server, hanno dei
proprietari, a cui va accordato il rispetto dei loro diritti.
Tuttavia, cosi' come nessuno puo' appropriarsi dell'ecosistema
in cui viviamo, cosi' la Rete stessa non e' proprieta' di nessuno.
3.7 - PRODUZIONE ED ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI
Le semplici possibilita' di accesso tecnico alle informazioni non sono
sufficienti a garantire la liberta' delle persone. Gli individui e le
comunita' di individui devono essere lasciati liberi di ricercare, di
scegliere e di utilizzare gli strumenti critici e cognitivi necessari per
elaborare le informazioni a cui accedono, per reinterpretarle, rivestirle
di senso e trasformarle in nuova comunicazione significativa. Le persone
non sono terminali passivi di un flusso informativo organizzato dall'alto.
La loro liberta' consiste nel produrre azioni e comunicazioni sociali
libere da pregiudizi e discriminazioni di ogni tipo, anche quando queste
dovessero andare contro gli interessi economici o politici costituiti.
Limitare il diritto all'elaborazione delle informazioni, occultandole o
limitandone l'uso, e' limitare la stessa capacita' produttiva e creativa
dell'individuo e della collettivita'.
4 - BBS - BULLETIN BOARD SYSTEM
4.1 - UTILITA' PUBBLICA DEI BBS
Riconosciamo l'utilita' pubblica dei Bulletin Board System e di ogni forma
di comunicazione popolare a carattere comunitario, di cui amiamo
l'autonomia di gestione dell'informazione, e la liberta' dai grandi
oligopoli mediatici ed editoriali.
4.2 - AUTORIZZAZIONI
L'attivita' dei BBS non deve essere subordinata ad autorizzazioni
burocratiche o sottoposta a censure, e deve essere riconosciuta a tutelata
in quanto strumento di utilita' sociale per la libera manifestazione del
pensiero.
5.1 - STANDARD
Gli standard tecnologici di comunicazione in rete devono essere il frutto
di una decisione globale e diffusa, e non di una politica economica imposta
da un gruppo di potere ristretto.
5.2 - PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Le tecnologie e la loro conoscenza non devono sottostare a controlli o
politiche economiche che ne frenino la distribuzione o produzione globale.
6.1 - ANONIMATO
Deve essere consentito l'anonimato a tutela della privacy di ogni utente,
per il rispetto della dignita' e dell'attivita' di categorie e minoranze "a
rischio", come ad esempio omosessuali, perseguitati politici o
sieropositivi.
6.2 - CRITTOGRAFIA
Gli utenti delle reti telematiche hanno il diritto di difendere la loro
privacy e i loro dati personali con tutti i mezzi tecnologici e
crittografici disponibili. Solo se non saremo implacabilmente seguiti dalla
registrazione di ogni traccia che lasciamo, la costruzione della identita'
di ciascuno potra' essere libera, e potra' nascere la liberta' di donne e
uomini nel millennio a venire.
6.3 - BANCHE DATI
Nessuna informazione riguardante i dati personali dei singoli individui
dev'essere ricercata, archiviata, venduta o acquistata senza accordo
esplicito da parte della persona interessata, fermo restando il diritto
alla produzione di controinformazione sociale alternativa che le
associazioni, i gruppi di volontariato e le comunita' non animate da scopo
di lucro possono esercitare con i mezzi da loro ritenuti piu' opportuni.
7 - DIRITTI, RESPONSABILITA' E LEGGI
7.1 - RESPONSABILITA' PERSONALE
Chi gestisce nodi di reti telematiche non e' responsabile dei materiali
immessi da terze persone nel sistema da lui gestito, a causa della
indiscutibile inviolabilita' della corrispondenza privata e
dell'impossibilita' pratica di controllare tutto il materiale immesso nella
rete per le stesse caratteristiche di quest'ultima. Le responsabilita' dei
gestori di sistema finiscono dove iniziano quelle degli utenti. Le
comunicazioni interpersonali, elettroniche e non, vanno difese da qualsiasi
forma di censura, controllo o filtraggio.
7.2 - SEQUESTRI
Il sequestro immotivato dei computer a scopo investigativo, in alternativa
alla semplice copia dei dati in esso contenuti, e' una grave violazione
della liberta' personale che non trova nessun fondamento logico, giuridico
o tecnologico. Un computer e' innocente fino a prova contraria.
7.3 - RESTRIZIONI
Ogni utilizzo della Rete e' intrinsecamente un esercizio della liberta' di
parola, la cui restrizione mette a rischio l'intera liberta' del genere
umano.
7.4 - REGOLAMENTAZIONE ED AMMINISTRAZIONE
La comunicazione non puo' essere regolamentata da privati ne' essere di
loro proprieta'. Per il progresso dell'Umanita' la Rete dev'essere
amministrata in modo aperto ed inclusivo. Nel prendere decisioni tecniche,
sociali, politiche ed economiche riguardo alle attivita' delle reti
telematiche vanno tenute in conto le necessita' di tutti gli utenti
attuali, dei potenziali utenti futuri, di coloro che non hanno la
possibilita' di utilizzare la rete e di coloro che decidono di non usarla.
Tutti gli individui hanno il diritto di partecipare al processo
decisionale pubblico relativo alle regole dell'informazione,
allo sviluppo e all'utilizzo della conoscenza; alla applicazione
di tecnologie per la comunicazione, alla struttura e alle politiche
dell'industria dei media.
7.5 - LIBERTA' DEI SINGOLI PAESI
La natura umana e l'uso delle tecnologie di rete da' un impulso forte e
spontaneo verso l'interconnessione planetaria. Poiche' i flussi informativi
della rete trascendono i confini nazionali, qualsiasi restrizione
all'interno di un singolo Paese puo' limitare anche la liberta' di altre
nazioni.
7.6 - LEGGI
Denunciamo e condanniamo una legislazione ingiusta, figlia di una falsa
"societa' dell'informazione", nella quale i magistrati ormai da anni
dispongono sequestri immotivati ai danni delle reti di telematica sociale
di base e perseguono penalmente anche chi e' solo sospettato di infrangere
le leggi sui crimini informatici. Denunciamo e condanniamo una legislazione
che tutela gli interessi delle grandi case produttrici di software ma non i
diritti delle singole persone, e punisce con la carcerazione la copia dei
programmi, anche se fatta senza scopi commerciali o criminali, ad uso
personale, ad uso didattico, a beneficio di associazioni, gruppi di
volontariato, organizzazioni non governative, scuole. La storia ha
dimostrato come dietro l'attuale legislazione sui crimini informatici ci
siano gli interessi e le pressioni lobbistiche di una categoria
imprenditoriale anziche' la volonta' popolare e democratica che dovrebbe
essere il fondamento di qualsiasi legge. E' tempo che vengano tutelati i
diritti di tutti i cittadini del mondo e del cyberspazio, invece di
continuare a difendere gli interessi delle grandi case produttrici di
software. E' tempo che la copia ad uso personale dei programmi, che nulla
ha a che vedere con la cosiddetta "pirateria informatica", esca dalla
clandestinita' e cessi di essere criminalizzata. E' tempo di legalizzare e
accettare la copia ad uso personale, pratica sociale che affonda le sue
radici nella storia dell'informatica, come una naturale evoluzione della
tecnologia e dei comportamenti sociali, cosi' come e' avvenuto e sta
avvenendo per la copia di opere musicali o di opere cinematografiche
trasmesse in televisione. Il lavoro dei programmatori non si tutela
mandando in galera altre persone, ma creando le condizioni affinche'
il mondo dell'informatica non sia piu' dominato da nessun monopolio che di
fatto limiti la liberta' di iniziativa nella programmazione.
7.7 - USO DELL'INFORMAZIONE
Chiunque ha il diritto di disporre di qualsiasi informazione e di
utilizzarla nella piu' totale liberta', nel rispetto del diritto alla
privacy delle singole persone e a condizione che vengano riconosciuti
all'autore dei benefici intellettuali ed economici proporzionali a quelli
ottenuti da chi ha utilizzato la sua opera. Le esigenze e la durata del
diritto d'autore non devono in nessun caso limitare la legittima evoluzione
del sapere, la sete di conoscenza dell'intera umanita' e la creativita'
individuale e collettiva. Le restrizioni all'utilizzo e all'accesso delle
informazioni devono essere consentite solo per buoni e validi motivi, ad
esempio per evitare violazioni dei diritti umani fondamentali.
7.8 - SEGRETEZZA MILITARE
Rifiutiamo qualsiasi restrizione governativa sull'accesso a informazioni
militari di interesse pubblico: ogni cittadino ha il diritto di accedere ad
informazioni riguardanti la sua sicurezza e quella del suo Paese. Ogni
cittadino ha diritto di sapere dai suoi governanti quante testate nucleari
sono presenti nel suo Paese, quante mine e componenti per mine antiuomo
vengono prodotti e venduti dal suo Paese, quali sono le industrie del suo
Paese che producono e commerciano armi.
7.9 - AUTORIZZAZIONI
Rifiutiamo qualsiasi forma legislativa presente o futura che introduca in
rete degli elementi di restrizione o repressione, o che limiti l'utilizzo
delle tecnologie telematiche come e' gia' accaduto per le tecnologie radio,
dove un sistema di autorizzazioni e licenze ha di fatto impedito l'accesso
diffuso e popolare alle possibilita' di cambiamento sociale offerte dalle
trasmissioni radio. L'utilizzo di tecnologie per la comunicazione
elettronica in rete non deve essere vincolato ad autorizzazioni o
concessioni ne' limitato da ostacoli fiscali o burocratici, ne' deve essere
regolato in maniera differente da quanto avviene per le altre forme di
esercizio della liberta' di pensiero, di opinione, di associazione e di
stampa.
CONCLUSIONI
27/2/1999
Questo manifesto e' un documento in evoluzione continua, e segue
l'evoluzione della "frontiera elettronica" in cui dovranno trovare spazio
nuovi diritti e nuove regole. Il manifesto e' frutto del lavoro culturale e
dell'azione militante di tutte le realta' di base che in Italia e in altre
parti del Mondo hanno contribuito a dare senso e contenuto alla
comunicazione elettronica. Questo documento e' libero da ogni forma di
copyright, e puo' essere utilizzato liberamente, in forma completa o
parziale, per qualsiasi azione che abbia come obiettivo l'affermazione dei
principi in esso contenuti. E' possibile dare la propria adesione al
manifesto segnalando il proprio nominativo a
Si consiglia vivamente l'utilizzo di questo manifesto per il dibattito e
l'approfondimento culturale all'interno delle associazioni, delle realta'
locali e di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nel settore della
comunicazione e dell'informazione.