=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=- Date: dom, 04 lug 1999 01.04.23 From: Vittorio MocciaTo: Subject: Sulle sorprendenti proposte della Naming Authority -------------------------------------------------------------------------------- Salve !!! Vi prego di leggere con la dovuta attenzione questa e-mail inviata - al Garante per le Telecomunicazioni; - al Ministero delle Telecomunicazioni; - alle associazioni telematiche PeaceLink (di cui faccio parte), ALCEI, SottoVoce, Citta' Invisibile ed ANUIT, operanti da anni in Italia; - al Senatore Semenzato del gruppo Verdi (che ha mostrato particolare attenzione per tutte le problematiche relative ad Internet ed ai Diritti Telematici) e ad altri rappresentanti del parlamento - alla rivista telematica Interlex Questa mail verra' diffusa pubblicamente in tutte le liste di discussione relative ai temi del diritto telematico e sul sito Peacelink http://www.peacelink.it/tutelarete/na1.htm Gia' nei mesi scorsi abbiamo denunciato pubblicamente e piu' volte la propensione commerciale mostrata da almeno due anni dalla Registration Authority. L'ente suddetto si occupa della registrazione dei domini internet italiani, e, nonostante la sua forte connotazione pubblica, ha, a nostro avviso, piu` volte calpestato il diritto alla visibilita` in rete dei gruppi deboli, il non profit associazionistico e culturale. Sintesi di questa nostra denuncia e' presente al link http://www.senato.it/verdi/pckverdi.htm E purtroppo.... Leggo in queste ore una sconcertante dichiarazione del presidente del Comitato Esecutivo della Naming Authority, l'ente che stabilisce le normative dell'Internet Italiana, secondo la quale tra breve tutte e soltanto le *entita' commerciali* aventi diritto alla registrazione di un dominio .it potranno registrare anche piu' di un solo dominio (al momento infatti in Italia ogni entita' puo' registrare un solo dominio .it) Da questa possibilita' vengono ancora una volta escluse associazioni e, per di piu', gli enti pubblici. Chiediamo al Garante, che pur dovrebbe essere presente nel Comitato Esecutivo della NA con un suo rappresentante, di intervenire in fretta, tutelando il *pari diritto* di tutti i cittadini all'accesso alla rete internet italiana e dando un suo parere definitivo su tutte le delicate questioni del Naming e dei costi di registrazione dei domini italiani. Chiediamo inoltre alle forze politiche e culturali di prendere posizione su queste sorprendenti decisioni nella Naming. Troviamo estremamente ingiuste discriminazioni dei cittadini basate sulla "partita iva"; riteniamo doverosa la tutela delle entita' deboli della rete Internet (associazioni non profit, gruppi culturali, etc); ci sorprendiamo nel constatare che perfino agli enti pubblici venga riservato dalla NA un trattamento di "serie B". Riporto per concludere la mia mail spedita, nella lista ITA-PE@nic.it, al presidente del Comitato Esecutivo sulla suddetta questione. Cordiali Saluti Ing. Vittorio Moccia Responsabile Campagna PeaceLink "Tutela del non profit in Rete" http://www.peacelink.it/tutelarete This is a forwarded message From: Vittorio Moccia To: ITA-PE@nic.it Date: Saturday, July 03, 1999, 11:48:41 PM Subject: Comunicato del Comitato esecutivo NA, siamo alle solite ===8<==============Original message text=============== Salve !!! Thursday, June 24, 1999, 10:48:56 AM, you wrote: EF> Roma, 24.6.99 EF> Buongiorno! EF> Si comunica ai membri della Naming Authority che il Comitato EF> esecutivo, riunitosi a Bologna il 14 giugno 1999, ha deliberato che le EF> nuove regole di naming seguiranno i seguenti principi: [...] EF> 7: I soggetti indicati al punto B.1.2 delle attuali regole di naming, EF> purche' dotati di partita iva, possono registrare un numero illimitato EF> di dominii. Non capisco per quale motivo solo i soggetti dotati di partita IVA dovrebbero poter registrare piu' di un dominio. Fino ad ora le regole parlavano di 4 entita' di "pari diritto" ben precise, aventi diritto a registrare un solo dominio: Liberi Professionisti, Societa', Pubbliche Amministrazioni, Associazioni. Gradirei sapere che fine hanno fatto le due ultime categorie ed in base a quali criteri al "B.1.2 Settore Commerciale" sia stato concesso un simile "privilegio" (ci sono settori di enti poubblici che sono stati costretti a registrare .org perche' non potevano sfruttare piu' di un dominio .it). Continuo ad esser sempre piu' convinto di quanto sia pesante la "propensione commerciale" su cui NA ed RA basano ultimamente un po' tutte le loro proposte e/o decisioni. Forse, oltre a rappresentati di "studi legali" e "attivita' commerciali" di vario tipo, si potrebbe portare nel Comitato Esecutivo anche qualche rappresentante di associazioni telematiche operanti da tempo in Italia (butto un paio di nomi: ALCEI, Peacelink) e ovviamente aumentare la presenza del "pubblico" (ad esemopio qualche coordinatore di Reti Civiche) Mi chiedo per inciso quale sia stato il ruolo del Garante in queste proposte (mi riferisco a Francesco Nonno), visto che mi sembrava il Garante volesse affrontare di persona il complesso di tutte le questioni di Naming Italiano, come affermato dallo stesso commissario Manacorda. Chiederemo, chiederemo... Segnalo poi un mio disappunto. La Naming continua a svolgere riunioni in cui non si affronta una volta per tutte la questione della "identificabilita`" dei domini. I domini non sono marchi, si e' scritto decine di volte qui dentro ed altrove, ma restano pur sempre strumenti di identificabilita`. Mi farebbe piacere capire se anche su questo punto la Naming intenda "lasciar correre" o se, nella gestione delle dispute sui nomi a dominio, si abbia come riferimento il principio di identificabilita', fatto salvo il criterio che tra due litiganti con egual "diritto" su un certo dominio, il primo ad arrivare non sia tenuto poi a cederlo, salvo casi di violazione di Netiquette. EF> I soggetti non dotati di partita IVA possono registrare un EF> solo dominio. Vedi sopra Cordiali Saluti Ing. Vittorio Moccia ===8<===========End of original message text===========