=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=- Date: dom, 04 lug 1999 13.00.33 From: Vittorio MocciaTo: v.moccia@itb.it Subject: Ancora su Naming e Registration Authority -------------------------------------------------------------------------------- Salve !!! Questa mail segue la mia precedente sulle questioni relative all'operato di Naming Authority e Registration Authority, gli enti che, come gia` scritto, normano e gestiscono Internet in Italia. Ricevo, dopo mia formale protesta sulla lista ITA-PE@nic.it, una mail di Claudio Allocchio, presidente della Naming Authority, datata 4 luglio ore 00.58, nella quale, contrariamente a quanto deducibile dal comunicato del Comitato Esecutivo che ha suscitato le mie perpessita', mi si assicura che - Le uniche entita` che in Italia non avranno diritto alla registrazione di piu` di un singolo dominio saranno i liberi cittadini privi di partita IVA e per di piu' il dominio non potra' essere di secondo livello. Al momento, per la cronaca, i liberi cittadini che non svolgano attivita` commerciale *non* possono usufruire di alcun dominio .it, cosa che e' nei fatti possibile per altri TLD, tra cui quelli gestiti da Internic. - La possibilita' di registrare piu` di un dominio verra' viceversa riservata non solo esclusivamente alle attivita` commerciali, come appariva dal comunicato del CE, ma anche agli enti pubblici ed alle associaizoni, ovvero, in sintesi, a tutte le entita' che fino ad ora gia' avevano diritto a poter registrare un solo .it in Italia. Aspettiamo in ogni caso, dati i precedenti, conferma definitiva su questa ulteriore versione dei fatti. Nonostante l'ultima precisazione della NA, ribadiamo pero` la sostanza delle nostre critiche: continua a nostro avviso a delinearsi un regolamento, nei criteri di gestione dell'Internet Italiana, che persevera nell'obiettivo di operare discriminazioni sui cittadini, basate su criteri monetari (e' quanto meno singolare che un libero cittadino possessore di partita IVA abbia piu' diritti alla visibilita` di una altro cittadino che non svolga attivita` commerciali). Nel contempo estremamente burocratici e discriminatori continuano a rimanere le regole di pagamento dei domini (il meccanismo italiano e' unico al mondo) cosi' come restano altamente nebulose le logiche in base alle quali la Naming Authority vorrebbe operare come arbitro per le dispute di entita' sui nomi a dominio (ci chiediamo tra l'altro se l'NA abbia qualche delega particolare del Ministero delle Telecomunicazioni o dal Garante per poter svolgere attivita' di arbitrato). Ribadiamo pertanto la necessita` che il Garante faccia al piu` presto chiarezza su tutte le questioni che regolano l'Internet italiana, soprattutto alla luce di una crescita esponenziale della rete, che rende indispensabile la stesura di regole di gestione del .it semplici, chiare ed ordinate, in cui sia ben definito "chi" delega "cosa", "chi" ha il potere di far "cosa" e nelle quali venga assicurato il *pari diritto* nell'accesso al .it da parte di tutti i cittadini, per una crescita bilanciata ed ordinata della rete. Cordiali Saluti Ing. Vittorio Moccia Responsabile Campagna PeaceLink "Tutela del non profit in Rete" http://www.peacelink.it/tutelarete