Discorso di Alex Zanotelli - Fidenza, 18 marzo 1996

A cura del Cedoc - centro di documentazione per la pace
Via A.Costa, 2 - Fidenza (PR) - tel. 0524/528955


13 - Il gigante ha i piedi d’argilla

Permettetemi di concludere con alcune brevissime riflessioni, fondamentali per tutto il discorso, per questo -Il gigante ha i piedi d’argilla-. Non potete illudervi di resistere da soli. Questo Sistema, se tentate di resistere da soli, vi travolge tutti! Ci corrode dentro, corrode la società, i tessuti sociali, le comunità, sfalda tutto. Se volete fare resistenza, se siete non credenti costituitevi in piccoli gruppi di riflessione; se siete credenti (e questo le parrocchie dovranno lentamente impararlo) costituite Piccole Comunità di base. Comunità, non gruppi, dove c’è un rapporto interpersonale vero. Perché in questa società ormai non esiste più nulla, e le nostre famiglie stanno saltando per quello. Comunità dove vi sono rapporti veri di amicizia, di fraternità, di calore umano. Comunità dove il primato va alla Parola; ma la Parola deve portare inesorabilmente all’analisi sociale della realtà, se no non è Parola (la Parola è anche idolatrica).

Tutto questo deve portarvi all’impegno. Ma se l’impegno deve portarvi a correre da una manifestazione all’altra, a fare di tutto, diventate matti! Già diventiamo matti in questo Sistema per sopravvivere, se dovessimo diventar matti a fare resistenza... E’ il Sistema che vince alla fine! Ogni Piccola Comunità cristiana si specializzi in un aspetto, si impegni in un’unica cosa. Fate quello ma fatelo bene. E poi concatenatevi! Guardate l’esperienza del Nordamerica, il cuore del Golia imperiale, dove così avviene la resistenza: si uniscono, attraverso Internet o computer o quel che volete voi, e sanno quello che uno fa, si passano documenti...

I credenti hanno gioito che sia caduto il marxismo all’Est. Abbiamo detto: "Finalmente sono cadute le dittature! Sapevamo, avevamo ragione noi". Il marxismo diceva e dice che l’uomo è fatto dalle strutture, dalla società. Ha sempre detto: "Cambiate le strutture e l’uomo cambia". Ci hanno provato all’Est: non è vero, non è avvenuto. I cristiani hanno sempre detto: "Cambia l’uomo e la società necessariamente cambia". Beh, non è vero. Non è vero! E ci siamo dimenticati persino di domandare perdono per questi 40 anni. I credenti sono grandemente responsabili per quello che è avvenuto in questo paese in questi 40 anni. Dobbiamo ancora chiedere perdono, il che è importante. Cito di nuovo un cattolico, se no mi dicono subito che io sono chissà chi: l’arcivescovo Hurley, di Durban, Sudafrica, uno dei grandi resistenti all’apartheid. Afferma che "nel corso di 20 secoli, l’esperienza cristiana ha cambiato uomini da così in così (Saulo in un Paolo, Francesco figlio di Bernardone, che si sognava di essere grande commerciante di Assisi, in un Francesco radicalmente differente). Eppure, anche in 20 secoli, non c’è mai stata nessuna società che sia stata trasformata dalla logica evangelica". Nessuna!

Ambedue hanno fallito: il marxismo ha fallito; l’esperienza cristiana ha fallito in questo senso. Due intuizioni, due grandissime intuizioni. Ritengo che l’intuizione cristiana è fondamentale ed è fondante: i volti! Ogni uomo è un volto. Ricordo il colloquio con Curcio, nel '91. Era allora in galera e ha chiesto di vedermi. Mi ha detto: "Alex, sai lo sbaglio che abbiamo fatto noi brigatisti? Prendere seriamente Machiavelli, il fine che giustifica i mezzi. Oggi la mia conversione sta in questo: credo che ogni uomo è fine a se stesso; io non posso usare una persona per qualche altra cosa, per quanto nobile possa essere". Allora è vero quello che dice l’esperienza cristiana: la conversione può venire solo da una persona; quindi la conversione è un appello personale. Ma una persona è parte di una struttura, necessariamente. E se io dico che mi converto, ma non mi rendo conto che devo convertire la struttura che sta attorno a me, la struttura e la società che stanno attorno a me mi riporteranno ad essere quel pagano che ero prima. Dobbiamo iniziare a coniugare questo benedetto personale con lo strutturale e con il sociale! Se non lo facciamo tradiamo tutto. E’ fondamentale. Troppo della nostra esperienza, anche di Chiesa, è intimistica, è schizofrenia religiosa. L’esperienza cristiana ha una dinamica sociale, economica, politica. E’ il sogno di Dio, di un mondo alternativo a quello che abbiamo tra le mani.

Se questa sera ho dato l’impressione a qualsiasi persona qui presente di aver demonizzato qualsiasi realtà, chiedo perdono. Perché ritengo, ed è questa un’altra grande riflessione proveniente dalle Comunità nordamericane, che l’impero del denaro, l’economia, lo Stato, la televisione, non sono mica demoniaci in sé. Sono demoniaci perché noi li abbiamo resi demoniaci. Abbiamo bisogno dell’economia, abbiamo bisogno dei soldi, abbiamo bisogno di tante cose. Le potenze (l’economia, il denaro, ...) sono buone, ma sono decadute. Ma sono redimibili! Tocca a voi, ecco la sfida come credenti, ma anche come non credenti, che abbiamo tra le mani. Ecco l’appello che faccio a voi: di darvi da fare per trasformare queste potenze, perché sono redimibili.

E mi appello, in particolare, alle donne: donne, non vendetevi a questo Sistema! E’ un Sistema maschilista, legato al militarismo, legato all’economicismo più bieco che ammazza ed uccide. Voi donne avete dentro di voi tre valori che sono: l’amore per la vita, voi generate vita; la nonviolenza; la tenerezza. Voi che siete la maggioranza del genere umano, fateli entrare, che diventino il principio portante di quell’uomo nuovo che Balducci diceva deve nascere se vogliamo che si salvi l’umanità, se no davvero andremo giù tutti per la piena. Voi donne avete un’importanza fondamentale per far nascere questo -uomo planetario-, geneticamente nuovo. Mi appello a voi perché so che voi, proprio perché generate vita, sarete capaci anche di generare un Sistema nuovo, un uomo nuovo. E’ fondamentale il vostro ruolo.

Sto girando per l’Italia, come un cretino se volete. Tanti mi dicono: "Ma cosa fai?". L’altro giorno ero giù in Puglia. Nevicava, son -sbucato- così in una scuola e i ragazzi mi hanno detto: "Ma chi te lo fa fare di andare in giro come un cretino, così, per l’Italia? Ma a che pro?". Sto spendendo le mie vacanze - son queste le mie vacanze! - girando, parlando, perché i poveri mi danno la fiducia e la speranza che davvero la vita vince e deve vincere. Se sono qui è perché sono stati loro che mi hanno contagiato con una carica incredibile di speranza, che viene proprio dalla dimensione di quel Papi che è il Papi dei poveri, degli ultimi, di chi non conta. La -lettera agli amici- conclude proprio con questa frase molto bella: "E’ un sogno.... Ma noi continuiamo a sognare nella profonda convinzione che Dio è fedele, che Dio è il Dio della gente del Mukuru (la discarica), delle ragazze dell’Udada, dei giovani deviati del Kindugu, dei ragazzi di strada, dei malati di AIDS, ...

E’ il loro Dio! E’ il Dio della vittima del Golgota: cane immondo buttato fuori le mura di Gerusalemme. E’ questo il Dio che ogni domenica celebriamo nella solenne liturgia. La liturgia domenicale costituisce un punto fondamentale nel nostro esodo verso la libertà. Cantiamo le meraviglie che Dio compie a Korogocho. (...) Per questo balliamo, cantiamo... il Dio della Vita, il Dio che fa germinare il nuovo. Lentamente sta anche nascendo una nuova liturgia: la lode di un popolo oppresso in marcia verso la liberazione... E la gioia esplode, è festa di liberazione! La liturgia, infatti, non è solo memoria, ma è costitutiva della realtà, pone e crea quel mondo che sogniamo in contrapposizione al mondo reale imperiale che crea Korogocho e tutte le Korogocho di questo mondo. E’ il sogno di Mosè, dei Profeti, di Gesù... Il grande sogno ritorna con forza... E’ questo il sogno che ci lega a migliaia di amici attraverso il mondo, a migliaia di -comunità di resistenza- (e ai vostri volti di questa sera)".

Dice Brueggemann, un biblista che lavora con queste comunità nordamericane: "E’ vocazione del profeta tenere vivo il ministero del Sogno, continuare a proporre futuri alternativi al modello che l’impero vuole imporci come l’unico possibile".

Il Golia imperiale, io ne sono profondamente convinto, ha i piedi d’argilla. Per farlo crollare abbiamo bisogno di tornare al punto dal quale siamo partiti: ai volti delle vittime, alla capacità di ritornare ad indignarci! Mi permetto di concludere attraverso l’esperienza di uno dei grandi resistenti contro Hitler, con un testo che a me ha fatto molta molta impressione. E’ l’esperienza di Kaj Munk, un pastore protestante che ha resistito contro Hitler ed ha aiutato i danesi alla resistenza. E’ stato preso ed ucciso come un cane nel 1944. Notate quello che dice: "Qual è il compito del predicatore oggi? Dovrei rispondere Fede, Speranza, Carità. Sembra una bella risposta, ma vorrei dire piuttosto: Coraggio. Ma no, neppure questo è abbastanza provocatorio per costituire l’intera verità. Il nostro compito oggi è la Temerarietà, perché ciò di cui noi come Chiesa manchiamo non è certamente né di psicologia né di letteratura. Quello che a noi manca è una santa Collera, una santa Collera! La temerarietà che scaturisce dalla conoscenza di Dio e dell’umanità, la capacità di indignarsi quando la giustizia giace prostrata sulle strade e quando la menzogna furoreggia sulla faccia della Terra, una santa collera contro tutto ciò che nel mondo è ingiusto. La collera contro il saccheggio della Terra del Signore e la distruzione del mondo di Dio, la collera perché i bambini devono morire di fame mentre le tavole dei ricchi si piegano sotto il peso delle vivande, la collera per l’indulgenza di tanti verso la Chiesa, che non si avvede di poter vivere solo grazie alla verità e ignora che la nostra paura sarà la morte di tutti noi. Quello che ci è necessario è di perseguire senza sosta quella temerarietà che saprà lanciare la sua sfida e di cercare di cambiare la storia umana finché essa giunga a conformarsi alle norme del Regno.

E ricordatevi - dice Kaj Munk, sentite com’è bello - i simboli della Chiesa cristiana sono sempre stati il leone, l’agnello, la colomba e il pesce, ma mai il camaleonte! E ricordate anche questo: la Chiesa è il popolo che Dio si è scelto, ma coloro che sono scelti saranno riconosciuti in base alle loro scelte".
Grazie a tutti voi!







Homepage


Sostieni la telematica per la pace, versa un contributo sul c.c.p. 13403746
intestato ad Associazione PeaceLink, via Galuppi 15, 74010 Statte (TA)
PeaceLink 1997