Africanews è nata due anni fa, era l'aprile del 1996, ed ora approda in Italia. E' nata a  Nairobi, in Kenya, ma è l'espressione, lo specchio, la voce di decine di paesi africani:  soprattutto è ideata, progettata e realizzata da africani.
A prima vista Africanews può sembrare un'agenzia di stampa che manda notizie e commenti su  fatti accaduti nel grande continente, fatti che hanno minime, quasi inesistenti probabilità di  apparire sui media internazionali. Quando poi alcuni articoli sull'Africa appaiono, solitamente  ignorano il contesto in cui avvengono i fatti e questo fa si che il mondo che descrivono  risulti incomprensibile ai lettori occidentali.
Ma Africanews è qualcosa di più di un'agenzia, è l'ambasciatore di oltre 300 gruppi sorti in  Africa per difendere e tutelare i diritti umani, è il portavoce di 150 piccoli organismi  giornalistici che altrimenti non potrebbero diffondere a livello mondiale articoli e analisi  della realtà africana scaturiti da autentiche fonti africane.
Abbiamo ricordato che Africanews è nata solo due anni fa, ma il suo inserimento su Internet,  partito sin dal primo numero, ha dilatato la sua diffusione a livello mondiale, abbattendo i  costi e sfruttando in modo intelligente le nuove tecnologie. Gli articoli di Africanews vengono  riportati da importanti testate internazionali, da università', da agenzie delle Nazioni Unite  su Internet.
Ora le pagine Web di Africanews vengono preparate a Nairobi dallo staff editoriale e nelle  stesse pagine vengono ospitate altre testate africane. La diffusione telematica di Africanews  viene supportata dalla rete telematica PeaceLink grazie a un sodalizio iniziato fin dalla sua  nascita.
Chi sono i proprietari di Africanews? 
Koinonia Media Centre, un'iniziativa di africani laici fondata nel 1995 con l'intento di  promuovere valori cristiani attraverso i media.
Gli editori non hanno interessi commerciali, hanno però due fondamentali obiettivi. Il primo è  far conoscere l'impegno del popolo africano per la libertà e la giustizia. Il secondo è quello  di cercare di cambiare l'immagine negativa dell'Africa che viene ricorrentemente presentata sui  media.
Ed è questo secondo traguardo che appare lontanissimo e assai arduo da raggiungere. Possiamo  dirlo con le parole di un giornalista, Ryszard Kapuscinski, un polacco che da 40 anni è inviato  in ogni parte del mondo ed ora è una delle firme più contese, da Time allo Spiegel, a Le Monde  Diplomatique. Kapuscinski ricorda: "L'Africa è un continente con tante differenze quante ne ha  l'Europa. Noi protesteremmo se l'Europa fosse percepita solo attraverso le immagini o gli  articoli relativi alla guerra in Bosnia o alle dittature di Hitler e Stalin. Non ci pare invece  rischioso identificare tutta l'Africa con le stragi in Rwanda o con dittatori come Amin Dada o  Bokassa. Sono generalizzazioni false e per di più sature di razzismo. E' un atteggiamento da  ignoranti che da forma agli stereotipi che ci portiamo dentro e che dimostra la mancanza totale  di sforzi da parte nostra per superarli.
       
  
Africanews staff