Bambini
per le strade del mondo


Con la colla sulla strada

Se l'uso di droghe è pratica generalizzata tra i bambini di strada brasiliani, il fenomeno ha però aspetti molto diversi rispetto al consumo di droga nei paesi del Nord. Uno studio di R. Lucchini sull'uso della droga per sopravvivere.

Tra i bambini brasiliani le droghe più diffuse sono i diversi tipi di inalanti (con prevalenza della colla da calzolaio) che abbondano sul mercato, hanno un prezzo accessibile per i ragazzi di strada e non sono sotto il controllo dei trafficanti di droga perché il loro valore aggiunto non è remunerativo.

D'altro canto la maggior parte dei prodotti consumati dai bambini di strada non sono droghe illegali: la vendita di colla è proibita ma non ne è proibito il consumo.

Questo peraltro non evita ai bambini la repressione della polizia militare coi suoi interventi pesanti ed arbitrari, e la considerazione dei bambini da parte della pubblica opinione come tossicodipendenti e delinquenti. Lucchini analizza sei fattori presenti in ogni dipendenza da droghe illegali.

  • a) La dimensione legale: inesistente per i bambini di strada, perché formalmente il consumo di in alanti non comporta sanzioni penali.
  • b) La dimensione finanziaria: inesistente per i bambini di strada perché l'abbondanza di inalanti e il loro prezzo non li obbligano a consacrare tutto il loro tempo alla ricerca della droga e dei mezzi per procurarsela. Per l'acquisto di inalanti più costosi della colla (ad esempio il "lolo" che è una miscela d'etere e cloroformio) i bambini si associano e devono far ricorso ad adulti trafficanti, il che porta ad un aumento della criminalità.
  • c) La dimensione medico farmacologica: riguardante i bambini di strada come i consumatori di droghe del Nord, ma non si hanno dati precisi sugli incidenti dovuti ad abuso di inalanti, solo si sa che è frequente un arresto respiratorio dopo la consumazione del "lolo".
  • d) La dimensione psicologica: riguarda i bambini di strada come i consumatori del Nord. L'inalazione porterebbe a una maggiore aggressività verso gli altri, ma potrebbe essere intesa come una strategia di sopravvivenza fra i bambini.
  • e) La dimensione psico sociale: riguarda la vita relazionale del soggetto e la sua identità. Normalmente i tossicodipendenti del Nord vivono negativamente l'esperienza dell'interazione umana. Sui bambini di strada non ci sono che osservazioni empiriche, ma è probabile che il consumo della colla riduca la sensazione di stress prodotto dalla vita di strada; il bambino infatti deve essere sempre all'erta per cogliere i pericoli e le occasioni favorevoli alla sua sopravvivenza e questo sforzo costante comporta una fatica fisica e psichica che deve essere compensata. "L'attività globale di sopravvivenza" come la chiama Lucchini, difficilmente si accorda con un consumo di droga tale da monopolizzare ogni energia del bambino.
  • f) La dimensione socio culturale: esiste quando il consumo di droghe diventa un rituale per il gruppo ed è rinforzata quando è iniziazione. I bambini di strada consumano inalanti prevalentemente in modo collettivo, ma ciò comporta una parte iniziale di gioco e l'aspetto si mescola alla rivendicazione identitaria. Quando però l'acquisto, la distribuzione e il consumo di d roga sono organizzati collettivamente è indubbia la funzione socio culturale della droga.

INALARE COLLA SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI

Se nelle città europee esistono i "ghetti per tossicomani", gli spazi urbani più frequentati (centro città, stazione, supermercati) sono invece i luoghi utilizzati di preferenza dai bambini di strada, perché sono quelli in cui è più facile trovare mezzi di sussistenza. Il consumo di droga quindi non produce una segregazione spaziale paragonabile a quella esistente in Europa, anche quando il consumo di inalanti è, come avviene frequentemente, collettivo.

Del resto non è l'uso di droghe che produce emarginazione, perché questa è preesistente al consumo costante di in alanti, è nelle ineguaglianze sociali da cui è segnata la realtà brasiliana. Lucchini ipotizza anche che il consumo collettivo di in alanti sia una sfida che i bambini rivolgono agli adulti, sfida attraverso la quale rivendicano la loro appartenenza al gruppo sociale specifico dei bambini di strada.

Così, se nei paesi del Nord esiste una certa eterogeneità tra i consumatori di droga, non sembra che tale eterogeneità possa essere constatata tra i consumatori di inalanti.

TOSSICODIPENDENTI?

In quanto ai danni causati dal consumo di inalanti, non ci sono certezze. Ci si domanda anche se le morti constatate siano causate dalla tossicità dei prodotti inalati o dalla incompetenza ad usare il prodotto tossico (asfissia data dal sacco di plastica rigurgito).

Anche il deficit cognitivo riscontrato nei bambini consumatori non è diverso dai non consumatori, e potrebbe originare da fattori sociali.

E inutile, sostiene Lucchini, anzi controproducente, drammatizzare la questione, perché ciò impedirebbe di vedere la complessità dei fattori in gioco. Anche il percorso ricorrente dei consumatori di droga del Nord per pervenire alla tossicodipendenza non è riscontrabile nei bambini di strada consumatori di inalanti. Talvolta, è vero, arrivano a consumare cocaina che trovano nelle "bocas de fumo", luoghi di traffico di marijuana e cocaina generalmente localizzati nelle "favelas", gestiti direttamente dal crimine organizzato e controllati anche da lotte sanguinose, ma le "bocas de fumo" non fanno parte del bambino di strada.

La vita del bambino di strada non contribuisce a farlo diventare tossicodipendente: lo costringe a mettere in atto una moltitudine di strategie di sopravvivenza, di cui la droga non è un elemento predominante: è assunta in compagnia di altri bambini e soprattutto con una forte connotazione ludica e di sfida verso gli adulti.

E' probabile che sviluppino una maggiore dipendenza i bambini che non hanno lasciato il loro ambiente locale o che, i bambini di strada diventino dipendenti dell'alcool o dei farmaci e comunque possano cessare immediatamente di consumare inalanti. Consumare inalanti è dunque uno stile di vita, una strategia temporanea di sopravvivenza, non una patologia, un bisogno di auto distruzione.

INALARE PER SOPRAVVIVERE

Perché consumano inalanti? Per sentirsi all'altezza di una impresa che si intende intraprendere, piacevole o pericolosa che sia.
Per motivi compensatori: far passare i momenti difficili meglio possibile, lottare contro il nemico.

Sembra che i motivi strumentali, siano prevalenti nei bambini di strada, mentre quelli compensatori prevalgono in bambini che sono in istituzioni per minori delinquenti. Sembra quindi che maggiore è la funzione ludica strumentale del consumo di inalanti, meno il consumatore è dipendente dalla droga.

Ed è per questo che molti bambini sono capaci di cessare di consumarla all'improvviso. Dove la droga riempie un vuoto istituzionale e di identità (come spesso nei paesi del Nord) essa è monofunzionale; per i bambini di strada essa è plurifunzionale, facilita incontri dà coesione e ciò protegge i bambini dalla dipendenza.

"L'inserimento che il bambino trova nella strada e il rapporto che stabilisce con questo mondo! determinano l'uso che lui fa della droga. Così più la strada risponde alle attese e ai bisogni dei bambini e più è essa stessa multi funzionale."

L'inalante non è dunque solo una sostanza che modifica le sensazioni e le percezioni individuali e non è un fine in sé, ma un mezzo che permette al bambino di partecipare alle attività di un gruppo. E il bambino sa dosare in modo deliberato la quantità di prodotto da inalare, in funzione degli effetti che vuole ottenere.

Ci sono anche fasi di consumo diverse, ora più rimarcato ora meno, secondo cicli variabili in rapporto alla carriera del bambino di strada.

Sembra dunque che mentre le droghe in uso nei paesi del Nord prendono il sopravvento sulla persona e ne determinano la dipendenza, gli inalanti sono sempre sotto il controllo del consumatore. Gli inalanti sono droghe di una classe d'età che si identifica col mondo di strada. Quando questa identificazione cessai essa porta alla diminuzione o all'arresto del consumo di questa sorta di prodotti.

Tratto da Riccardo Lucchini "L'ENFANT DE LA RUE ET LA CONSOMMATION DE DROGUE AU BRESIL REFLEXIONS SUR LA TOXICO DEPENDANCE"
(Institut des Sciences Economiques et Sociaie Universitè de Fribourg)

Tratto da: "Bambini per le strade tra Nord e Sud del mondo" - collana Mondialità 17 Volontari Per lo Sviluppo
Rivista trimestrale promossa da tre organismi di volontariato internazionale:
ASPEm, CCM e CISV.










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