Su PeaceLink ci eravano già occupati del Kossovo dando informazioni sulla
    mobilitazione non-violenta promossa dalla Campagna Kossovo il 10 ottobre 1997. Scrivevamo:
    "Ma perche' la comunita' internazionale intervenga per il rispetto dei diritti
    umani in Kossovo occorre che il conflitto si espasperi e degeneri in guerra? Come mai la
    non-violenza sembra non attirare l'attenzione della comunita' internazionale? E' proprio
    vero cio' che pensano i nazionalisti, ossia che solo con la guerra si puo' contare nelle
    trattative internazionale?" Questi interrogativi sono oggi di drammatica
    attualità e pesano sulla coscienza indifferente dei capi di governo. Riportiamo questa
    settimana una sintesi dell'appello della Campagna Kossovo per una soluzione non-violenta
    del conflitto.
     E in particolare segnaliamo i contatti chiave per avere informazioni aggiornate
    sulla Campagna Kossovo:
    Al Segretario Generale dellONU e ai
    membri del Consiglio di Sicurezza
    AllAlto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani
    Al Chairman in Office dellOSCE
    Alla Presidenza e allAssemblea Parlamentare del Consiglio dEuropa
    Alla Presidenza dellUnione Europea
    Al Presidente del Parlamento Europeo
    Al Gruppo di Contatto
    A tutti i media internazionali
     
     
    NOI, Organizzazioni Non Governative e Associazioni di base, impegnate da molti anni per
    una soluzione pacifica e non-violenta della questione del Kossovo, riuniti a Bolzano per
    esaminare la situazione in Kossovo, estremamente scossi dalle recenti azioni violente che
    hanno causato morti, feriti e larresto di cittadini inermi, che esasperano la
    tensione e provocano una reale minaccia alla pace regionale
     
    VOGLIAMO SOTTOLINEARE CHE
     
    1. Non é possibile giustificare gli attacchi della Polizia serba e dellEsercito
    che hanno avuto luogo a partire dal 28 Febbraio nella zona di Drenica come operazioni
    anti-terrorismo. Il cannoneggiamento di case private, luccisione di civili, compresa
    una donna incinta e persone dai 16 ai 70 anni, la mutilazione di cadaveri, sono palesi
    violazioni dei diritti umani.
    2. Il prevedibile effetto di questa operazione non é leliminazione del
    cosiddetto Esercito di Liberazione del Kossovo (UCK), ma il rafforzamento delle simpatie
    popolari tra gli albanesi del Kossovo per una lotta violenta e armata. La politica
    non-violenta perseguita per 10 anni ha sinora prevenuto lestendersi della guerra
    nella regione del Kossovo. La mancanza di miglioramenti della situazione ed i recenti
    attacchi possono seriamente danneggiare questa opzione non-violenta.
    3. Ancora ci sono forze che possono continuare la politica non-violenta, ma il loro
    compito é impossibile senza un radicale cambiamento dellatteggiamento pratico, il
    supporto e leffettivo aiuto della comunità internazionale.
    4. Le proteste pacifiche (violentemente represse) organizzate dallUnione
    Indipendente degli Studenti dellUniversità di Prishtina (UPSUP), sono un chiaro
    esempio di un movimento non-violento per ottenere il ritorno negli edifici scolastici e
    universitari. Questo obiettivo é in effetti lo stesso previsto dallAccordo
    Milosevic-Rugova sulleducazione, di cui molti governi e organizzazioni
    internazionali hanno chiesto limplementazione per più di 18 mesi.
    5. E' molto importante che le elezioni in Kossovo (del Parlamento e della Presidenza
    dell´auto-proclamata Repubblica di Kosova) previste per il 22 di marzo, si svolgano in
    maniera pacifica. In questo momento critico, in cui UCK sta acquistando sempre maggior
    visibilità é molto importante lasciare uno spazio di espressione al popolo albanese per
    unalternativa democratica.
    LA QUESTIONE DEL KOSSOVO E' UNA QUESTIONE INTERNAZIONALE; CHE RISCHIA LESCALATION
    VERSO UNA NUOVA GUERRA NEI BALCANI. LA COMUNITA' INTERNAZIONALE DEVE ADOTTARE LE SEGUENTI
    MISURE:
     
      - Premere con la massima forza sul governo della Repubblica Federativa di Jugoslavia
        (Serbia e Montenegro) per fermare immediatamente le operazioni militari e la repressione
        poliziesca in Kossovo, anche tramite la reimposizione delle sanzioni economiche.
      - Richiedere con la massima forza il ritiro delle forze poliziesche e militari
        recentemente dispiegate in Kossovo, e la smobilitazione delle organizzazioni paramilitari,
        di civili e profughi armati. Nello stesso tempo i partiti albanesi del Kossovo devono
        chiedere la fine immediata di ogni atto dellUCK. La prospettiva dovrebbe essere di
        Un Kossovo smilitarizzato.
      - Organizzare laccesso delle organizzazioni internazionali umanitarie a tutto il
        territorio del Kossovo senza limitazioni, specialmente nelle zone dove è necessario
        soccorso medico demergenza.
      - Creare immediatamente una commissione ad hoc delle Nazioni Unite per scoprire la verità
        sui massacri di Drenica, e incaricare il Tribunale Penale Internazionale per la
        ex-Jugoslavia di investigare su di essi.
      - Assicurare una presenza internazionale (membri dei governi democratici, parlamentari,
        organizzazioni internazionali, associazioni della società civile e partiti politici,
        media internazionali) alle manifestazioni degli studenti previste per venerdì 13 marzo e
        alle elezioni di domenica 22 marzo.
      - Premere per il ritorno degli osservatori dellOSCE, espulsi nel 1993, e ristabilire
        la loro presenza su tutto il territorio del Kossovo.
      - Scegliere un Alto Rappresentante Internazionale per affrontare il problema del Kossovo,
        con un mandato forte per implementare misure di confidence building: normalizzazione nei
        campi dellistruzione, della salute, della giustizia. dei media e della pubblica
        amministrazione.
      - ORGANIZZARE UNA CONFERENZA GOVERNATIVA INTERNAZIONALE PER RISOLVERE I PROBLEMI REGIONALE
        DEI BALCANI ENUNCIANDO PRINCIPI CONDIVISI E APPLICANDOLI COERENTEMENTE.
 
     
     
    Campagna per una Soluzione Non-violenta in Kossovo (Italia)
    Società per i Popoli Minacciati (Sud Tirolo, Italia)
    Fondazione Bertelsmann (Germania)
    Assemblea dei Cittadini di Helsinki
    Movimento per unAlternativa Nonviolenta - MAN (Francia)
    Pax Christi Internazionale
    Peaceworkers (USA)
     
    Bolzano, 8 marzo 1998