I RETROSCENA DELLA STRATEGIA MICROSOFT
A chi conviene Windows 98?
Rallenta la velocità della maggioranza dei computer eppure molti utenti lo stanno installando. Le ragioni per cui è sotto processo negli Usa. Linux e la lotta per liberare il proprio computer dal dominio delle multinazionali
Pochi lo dicono ma il mercato è pieno di bluff e tranelli. Ma la pubblicità ce li nasconde. Gli esperti informatici della rivista "Pc World", in un'inchiesta dal titolo "Il grande bluff", hanno messo sotto accusa "tutto quello che la pubblicità vi ha promesso e la tecnologia non ha saputo mantenere". Nella ricerca ci troviamo anche Windows 98. Molti utenti lo stanno installando pensando di incrementare le prestazioni e la velocità dei propri computer. "Ecco su cosa vi hanno mentito", dicono gli esperti spiegando: "Se si desidera passare a Windows 98, il Pc dovrebbe avere almeno 32 megabyte di memoria. Con questa espansione, tuttavia, Windows 98 non è affatto più veloce di Windows 95, anzi diventa un po' più lento. Solo con 64 megabyte la perdita di velocità diventa impercettibile." La ragione è questa: "Il consumo di memoria è nettamente superiore a quello di Windows 95. Il sistema operativo è costretto a ricorrere continuamente al più lento file di scambio su disco rigido." Oggi solo una minoranza di utenti possiede computer da 64 megabyte di RAM in su. Se non si rientra in questa minoranza e non si vuole rallentare la velocità del computer è quindi meglio rimanere con il sistema operativo che si ha per non dover raddoppiare o quadruplicare la memoria del computer e ritornare a godere della velocità precedente. Ma gli inconvenienti con Windows 98, secondo la ricerca, non si fermerebbero qui: "I browser della concorrenza come Netscape Navigator sono svantaggiati in quanto, all'avvio del sistema, Windows 98 carica automaticamente in memoria Internet Explorer e in tal modo si appropria di alcuni megabyte." I browser sono i programmi di navigazione su Internet e Windows 98 in tal modo rallenterebbe i browser della concorrenza. Questa è l'accusa che ha trascinato in tribunale negli Usa la Microsoft, l'azienda che produce Windows 98, rea di aver integrato in un unico blocco Internet Explorer e Windows 98 per imporre uno standard-monopolio che, rallentando le prestazioni dei browser rivali, metterebbe fuori mercato i concorrenti. In un lungo e complesso processo a puntate (che si celebra negli Usa in questi mesi) si dovrà appurare se le novità apportate da Windows 98 sono da considerarsi "pratiche monopolistiche" o lecite furbizie per battere la concorrenza. A molti questo sembrerà un campo terribilmente tecnico, ma se si andasse ad acquistare un'auto e si scoprisse che un posto è sempre occupato e l'auto è appesantita da una persona, magari gentilissima ma pur sempre ingombrante e non invitata, allora forse si comprenderebbe meglio. Ma al di là di questo confronto dentro lo stesso "recinto" fra Windows 95 e Windows 98, c'è chi sta aprendo una sfida per il futuro e sta diffondendo un sistema operativo gratuito e affidabile slegato dai colossi multinazionali e dalle loro strategie monopolistiche. Questo software si chiama Linux. Ha il vantaggio di una grande efficienza, pari se non superiore ai sistemi operativi della Microsoft. Molti amministratori dei server su Internet hanno preferito Linux per la maggiore affidabilità. E anche PeaceLink ha adottato Linux sul proprio server Internet. Linux ha per ora il limite di una maggiore complessità d'uso ma la sfida è lì e le prospettive di espansione d'utenza - con un miglioramento dell'interfaccia e una conseguente maggior facilità d'uso - possono far tremare gli imperi finanziari perché sarebbe come se da domani i motori andassero ad acqua e il carburante non costasse nulla. Mica poco.
Alessandro Marescotti |
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