Caro prof., Mi chiamo Paolo ed abito a Cordenons, a soli 5 Km. dalla base di Aviano. Tutti i giorni mi passano gli aerei che poi vengono a bombardarvi. La sola sensazione che provo è di rabbia impotente e di vergogna di fare parte del popolo Italiano che concede il proprio territorio alla NATO per portare la morte nei balcani (e naturalmente per non risolvere i problemi di queste tormentate regioni). Comunque sono appena rientrato da una manifestazione tenutasi ieri 1 MAGGIO 1999 a Roma in solidarietà a tutti i popoli balcanici e del mondo. C'erano 10.000 persone battagliere e colorate e, cosa più importante, di tutte le razze. Mi ha molto commosso essere mescolato a diverse etnie nella giornata mondiale dei lavoratori e pur essendo felici della riuscita della manifestazione dentro di noi si levava il pianto nel pensare alla Serbia ed a tutti i Balcani dentro al mirino dell'Occidente Guerrafondaio. Anche da questa manifestazione traggo questo insegnamento: dagli uomini di potere non c'è da aspettarsi la risoluzione di questo conflitto: solo la presa di coscienza di tutti i popoli Balcanici di questa situazione creata dall'avidità di potere dei nuovi dittatori delle neonate Repubbliche mono-etniche della ex-Jugoslavia potrà dare un esito diverso e favorevole ai popoli. Per quanto riguarda l'Italia e l'Occidente guerrafondaio non si aspetti grandi cose. E' vero che tante persone stanno capendo cosa succede, ma una parte più larga non si interessa, è ancora priva di ideali e di capacità di ragionare su idee che siano diverse da quanto propone la TV RAI, che secondo me fa molta concorrenza alla TV della Serbia in quanto a propaganda. Anche sulla RAI TV Italiana, seguendo la logica N.A.T.O. ci vorrebbe una "bomba intelligente". Questa guerra ha distrutto le vostre vite interiori e materiali, ma io che sono distante dal frastuono di guerra vi penso sempre, sono sempre triste e non provo più interesse per la vita di tutti i giorni, sento solo una grande rabbia che non posso esprimere costruttivamente e sento l'odio contro la NATO ed i sostenitori della pulizia etniche crescere sempre di più: è forse questo il significato della guerra che alimenta se stessa? Un caloroso abbraccio da Paolo e Graziella, chiedeteci pure un aiuto di tutti i tipi per ricostruire insieme, se potremo ve lo daremo con tutto il cuore.