30 marzo 1999, ore 23:21 Siamo tornati! Cari amici, il computer è riparato, così posso scrivervi direttamente... Purtroppo ci vorrà un po' prima che possa rispondere a tutti i messaggi che mi sono arrivati... Stranamente le persone sembrano essere più rilassate mentre si abituano al rumore degli aerei Nato nel cielo, persino alle bombe... È pauroso scoprire che ti puoi abituare a queste cose dopo un po'... L'obiettivo usuale della mia città (la fabbrica di aerei Utva, nella parte suburbana di Pancevo) è stato colpito con due missili ieri sera... D'altra parte la fabbrica stava producendo piccoli aerei, utilizzati in agricoltura, per sterminare le piccole larve delle mosche... A quanto ne so io non hanno mai prodotto aerei militari, ma avevano delle officine di riparazione, potrebbe essere questo il motivo dei pesanti bombardamenti Nato?... Non sono mai stato un granché capace di capire tutte quelle cose tecniche... Gli attacchi non fanno quasi più notizia... I rifugi e le cantine sono pieni per lo più di persone anziane e bambini... Gli altri preferiscono stare a casa, se non sono troppo vicini ai bersagli, ecc. Le persone con bambini sono veramente preoccupate, perché alcuni bambini sono spaventati dalla situazione, ed è molto difficile dargli qualche spiegazione sensata rispetto a quello che sta davvero succedendo... Molti degli "adulti" sono confusi allo stesso modo... Ho parlato con Vladimir Nedeljkovic, uno dei ragazzi del mio corso di fumetto, "Cucina", e leader del gruppo musicale degli "Zontag"... Sua moglie è incinta di due gemelli ed è al sesto mese... Appena i bombardamenti su Pancevo sono iniziati si sono spostati a Vrsac, che è un posto più calmo... Vladimir mi ha raccontato che durante un attacco Nato, mentre suo padre si era rifugiato in cantina, i ladri sono arrivati e hanno cercato di rubargli in casa... Così il padre di Vladimir ha preso una pistola e ha sparato un paio di colpi in aria, e i ladri sono scappati... La programmazione della tv Serva sta cambiando negli ultimi giorni (comunque alcuni dei ripetitori nel sud della Serbia sono stati distrutti). Io ero rimasto disgustato dalla propaganda e non volevo guardarla, ma dopo aver dato un'occhiata alla tv ho visto che non mandavano più vecchi e noiosi film di guerra yugoslavi ma anche film americani ed europei (compresa della roba Disney!) e delle telenovelas messicane... Una delle cose più stravaganti è che hanno inaugurato l'International Motor Show a Belgrado due giorni dopo che gli attacchi Nato sono iniziati... Uno dei nuovi modelli presentati era la nuova versione della macchina prodotta qui in Serbia e chiamata (che ironia!) "Yugo Ciao"! A Kragujevac, che si suppone sia uno dei bersagli principali della seconda ondata di attacchi Nato e dove questa economica e ridicola macchina (soprattutto per gli standard Usa!) è prodotta, gli operai hanno deciso di fare gli "scudi umani" e a migliaia si sono trasferiti a vivere nella fabbrica per "morire con la loro amata fabbrica"... Naturalmente è tutto fin troppo ridicolo. La Serbia è già esausta dagli sconvolgimenti degli ultimi 8 anni: la guerra civile nella ex-Yugoslavia, le sanzioni economiche, i rifugiati... Le persone sono stanche e confuse da tutto quello che è successo, e adesso sono attaccati dalle potenti e forti Aviazioni Militari provenienti dai paesi ricchi, così nessuno si sorprende se le persone diventano irrazionali e smarrite... La Serbia era un posto triste già prima degli attacchi Nato che ora saranno utilizzati dal regime dicendo: "Guardate, questo era un bellissimo e ben governato paese e la Nato è venuta e ha distrutto tutto"... Una delle cose ironiche è che i missili utilizzati dalle forze della Nato costano milioni di dollari... Ogni missile, ogni bomba, costa centinaia di migliaia di dollari, e le bombe sono lanciate su 40 bersagli serbi ogni giorno... Non potrebbero utilizzare anche solo una piccola parte di questa cifra per cercare una soluzione non-violenta del conflitto? È una cosa che richiede nient'altro che un po' di buon senso, accidenti, qualcuno lo potrebbe fare gratis! Saluti, Sasa