18 aprile 1999 (14:19) Il giornalista Paul Watson smentisce il rapporto NATO relativo ai massacri. OTTAWA, 17 aprile: Un giornalista del Los Angeles Times Paul Watson, in un' intervista rilasciata all' emittente canadese CBC ha negato le affermazioni della NATO riguardanti i massacri perpetrati dall' esercito serbo ai danni degli albanesi nella città di Priëtina. "Non ci sono prove che l' esercito serbo abbia massacrato gli albanesi di Priëtina", ha detto Watson, che attualmente è inviato in Kosovo, come altri giornalisti stranieri. Secondo l' agenzia di stampa russa Itar-Tass, Watson avrebbe sottolineato che le sue impressioni si discostano dalla versione della NATO. Watson ha spiegato che, durante una visita alle zone del Kosovo abitate, in condizioni normali, dagli albanesi, non ha visto alcun cadavere o altri segni tangibili di massacri o di violenza. Sarebbe assai difficile nascondere un massacro incontrollato di civili, ha affermato Watson, aggiungendo che non ci sono segni delle efferatezze descritte. La NATO ha accusato le forze serbe dell' esodo di centinaia di migliaia di albanesi dal Kosovo, afferma la Itar Tass, aggiungendo che Belgrado ha sempre rifiutato questa ipotesi, sostenendo al contrario che il flusso migratorio che interessa la provincia più meridionale della Serbia è stato causato dalle bombe NATO. Watson ha detto di non poter confermare la versione dei governi dei membri della NATO, che tentano di negare la propria responsabilità per l' esodo dei kosovari. ê improbabile che un esodo di così larga scala avrebbe avuto luogo se non per via degli attacchi aereri, ha detto il giornalista del Los Angeles Times. IMPORTANTE ! Catastrofe ecologica di enormi proporzioni causata dai bombardamenti NATO. N.B. Questa mattina, verso le tre, il complesso chimico di Pancevo, che produce fertilizzanti, è stato direttamente bombardato dai caccia bombardieri NATO. Pancevo è a circa 15 miglia dalla periferia di Belgrado e conta all' incirca 100.000 abitanti. Ho parlato al telefono con amico che ci abita. Lui è un artista (Jagos Bulatoviº) ed ha tre figlie (Gabriela, Daniela ed Emanuela). Hanno indossato maschere anti-gas e per la prima volta dall' inizio dei bombardamenti è scattato l' allarme chimico. Jagos sostiene che tutti gli abitanti sono spaventati a morte perché i gas che fuoriescono dal complesso sono altamente velenosi. Siccome pioveva a quell' ora, Jagos dice che la pioggia era marrone ed acida. La direzione del vento, per fortuna, ha giocato a loro favore, portando la gigantesca nube tossica lontano dalla città.