Martedì 18 maggio 1999 (16:32) Carissima Sabrina, eccomi di nuovo al computer. Mi ha fatto davvero piacere (non per fare dell'ironia) ricevere il sostegno dei sandinisti, ma ora più che mai, ciò che vorrei sarebbe un accordo di pace che mettesse fine a questa tragedia. Penso che ciascuno di noi, metaforicamente, abbia una mappa del suo paese incorporata da qualche parte nella mente, così come nel corpo. Ogni qual volta sento che questo o quel posto del mio paese è stato distrutto da una bomba da una o due tonnellate, posti come ponti sui fiumi, strade, uffici postali, splendidi edifici storici, ripetitori televisivi, tratti di autostrade, ferrovie, ecc., mi sento come se anche una parte del mio corpo e della mia mente morisse con essi... Pensa: la ferrovia Belgrado-Nis era stata costruita nel 1870. Era la prima ferrovia dei Balcani, ed ora non c'è più, a causa delle bombe della NATO. E' stata spezzata in più punti, distruggendo tutti i ponti sul suo percorso... Siccome il nostro Io è fatto di mappe cognitive del nostro paese, ed anche un semplice graffio inferto all' Io può arrecare gravi danni all' intera psiche, ti lascio immaginare che cosa producono le ammaccature arrecate alla Serbia. La distruzione incessante del mio paese e del suo popolo (si contano già più di un migliaio di morti, tra cui molti albanesi) è più che sufficiente per far sentire i suoi effetti anche alle persone mentalmente più forti ed equilibrate, e per gettare nella disperazione i più deboli. Questo paese, che un tempo aveva energia da vendere e gioia di vivere, adesso sembra mutarsi in un luogo squallido, lugubre e cupo, incline all' intolleranza ed al rancore. Terribile. E' un fenomeno che ho sempre temuto: ben lungi dal favorire l' apertura della mente collettiva del popolo serbo tramite i contatti, la diplomazia e la libera informazione, la conseguenza inevitabile di questo stupro metaforico della Serbia è il rinvigorimento della xenofobia e dell' isolazionismo. Per non dire dell' economia gravemente menomata che condurrà al proliferare del mercato nero, del crimine e della corruzione e alla soppressione completa dell'opposizione. Se tieni a mente questo quadro di fondo, potrai capire la reazione di alcune persone, specialmente dell' estrema destra più bellicosa, nei confronti delle prese di posizione pacifiche come quella che ho scritto per Peacelink (la lettera al parlamentare italiano) e che ho sentito il bisogno di inviare anche alla stampa locale. Alle allusioni, hanno fatto seguito minacce vere e proprie e adesso devo veramente fare attenzione. Tutto questo dipende dai bombardamenti: gli estremisti di destra credono di aver ricevuto conferma della giustezza della loro diffidenza nei confronti dell'Occidente e vogliono risalire a tutti e a tutto ciò che potrebbe avere legami, anche remoti, con esso. Indubbiamente, come vicepresidente la Commissione per l' Autonomia dell'Università (avviata nel 1997, in opposizione al governo attuale) e come attivista di lunga data nella Fondazione Soros per una Società Aperta, io potrei anche essere tra gli obiettivi designati... Cara Sabrina, mi sentivo soltanto in dovere di fornirti qualche particolare in più sullo stato attuale della Serbia. Perdonami se mi sono dilungato sui dettagli, ma mi sento meglio dopo averti detto tutto quanto. Fa sempre bene togliersi un peso dal petto. Con affetto a te e ai tuoi, Djordje