Sogg: SI E' FERMATA LA GUERRA, ORA C'E' DA COSTRUIRE LA PACE ----------------------------------------------------------- From: Ics.Apax.Lun@agora.stm.it (by way of tissinot@system.abacom.it (Tiziano Tissino)) Subject: SI E' FERMATA LA GUERRA, ORA C'E' DA COSTRUIRE LA PACE EX-YUGOSLAVIA SI E' FERMATA LA GUERRA ORA C'E' DA COSTRUIRE LA PACE RICHIESTE IMMEDIATE AL GOVERNO ITALIANO Con la firma degli accordi di Dayton, si apre nella ex-Yugoslavia una nuova fase. Ora va messo in campo il massimo impegno perche' la fine delle ostilita' apra la strada alla costruzione di una pace giusta, stabile e duratura. L'Italia e' chiamata a nuove e piu' grandi responsabilita', dopo il difficile periodo dell'emergenza che ha visto una straordinaria partecipazione delle organizzazioni umanitarie, sociali, sindacali e del volontariato, in stretta collaborazione con i Ministeri e le amministrazioni interessate. Tale collaborazione si e' realizzata nel Tavolo di Coordinamento agli aiuti alla ex-Yugoslavia, istituito ai sensi della legge 390/92 e coordinato dalla Presidenza del Consiglio-Dipartimento Affari Sociali. Il tavolo di Coordinamento deve proseguire il proprio lavoro anche nella nuova fase e deve essere considerato un modello utile alla ridefinizione del rapporto tra Governo e societa' civile, in particolare per quanto riguarda il dibattito aperto sulla riforma della Cooperazione. Il Tavolo di Coordinamento si e' scontrato con le procedure amministrative e burocratiche dei diversi Ministeri, modellate su vecchi schemi di rapporto tra istituzioni e organizzazioni non governative. In particolare gli organismi di volontariato impegnati all'estero sono del tutto ignorati nella legislazione esistente, che deve essere aggiornata e modificata al piu' presto con la modifica e la riforma delle normative esistenti. Ma il lavoro in ex-Yugoslavia non puo' attendere. Il Consorzio Italiano di Solidarieta', che si e' messo a disposizione per la creazione e l'attivita' del Tavolo di Coordinamento, richiede al Governo di impegnarsi a sostenere il lavoro comune in ex-Yugoslavia, attuando alcune scelte urgenti e praticabili da subito. AUMENTARE L'IMPEGNO PER LA PACE 1. rifinanziamento della legge 390, adeguando i fondi previsti alle aumentate necessita' della riabilitazione e ancoraggio dei fondi 390 all'utilizzo per le attivita' in ex-Yugo. Attualmente, per quanto riguarda la quota destinata al MAE, in assenza di uno "sportello" apposito incaricato della loro gestione, i fondi della 390 finiscono nell'indistinto capitolo dell'emergenza e non necessariamente in ex-Yogoslavia. 2. impegno da parte del MAE a coordinare le proprie attivita' nel Tavolo di Coordinamento per tutti gli interventi riguardanti la ex-Yugoslavia, compresa l'attivita' di riabilitazione e di avvio della ricostruzione. 3. impegno a finanziare la missione italiana senza intaccare i fondi previsti per le attivita' umanitarie e di cooperazione, adeguando questi ultimi alla luce dei nuovi impegni da assumere, ricordando che per tali attivita' sono stati stanziati annualmente impegni di spesa pari al 10 per cento della spesa necessaria per la missione militare di pace. Non deve essere istituita alcuna tassa straordinaria, ma - come ribadito dalla risoluzione della Commissione Esteri della Camera - utilizzando i residui passivi del bilancio dello stato, tra tutti quelli gia' disponibili iscritti al bilancio della Difesa. 4. assicurare fra i compiti della missione militare italiana, il sostegno alla presenza delle organizzazioni umanitarie italiane ed internazionali. 5. istituzione, nell'ambito del Tavolo di Coordinamento presso la Presidenza del Consiglio, di un'apposita sede di coordinamento fra MAE, Ministero della Difesa e organismi impegnati in loco per garantire il collegamento e la collaborazione fra la presenza militare italiana e quella umanitaria e di solidarieta'. 6. possibilita' immediata per gli obiettori di coscienza di partecipare a missioni umanitarie con le organizzazioni convenzionate ai sensi della legge 772 operanti nella ex-Yugoslavia. 7. sostenere e integrare, con propri contributi e specifiche iniziative, le iniziative della Commissione Europea di aiuto alle forze di pace, democratiche, ai media indipendenti della ex-Yugoslavia, secondo le finalita' dei programmi comunitari gia' predisposti. SOSTENERE IL VOLONTARIATO ITALIANO OPERANTE IN LOCO 8. possibilta' di sostenere con piccole cifre (100-150 milioni) progetti di organismi operanti in loco, in base a convenzioni da stipulare con il MAE e approvate dal Comitato Direzionale, sulla base del riconoscimento del valore dell'operato. 9. possibilita' di finalizzare, all'interno dei finanziamenti multibilaterali, quote per organismi presenti in loco. Attualmente l'indicazione dell'organismo in delibera viene considerato finanziamento indiretto alle ONG e quindi respinto come illegittimo dagli organi di controllo. 10. possibilita' per la Cooperazione Italiana di impiegare come esperti esterni anche operatori impegnati sul campo in progetti degli organismi non governativi, qualora i progetti rientrino tra quelli approvati dalla Cooperazione. 11. possibilita' da parte di Cooperazione Italiana di cofinanziare progetti degli Enti Locali con lo stesso meccanismo della convenzione prevista per gli organismi non governativi idonei ai sensi della legge 49. 12. estensione delle norme per l'aspettativa non retribuita dal posto di lavoro anche agli operatori impegnati nei progetti promossi da tutti gli organismi i cui progetti siano riconosciuti dal MAE e dal Tavolo di Coordinamento. Attualmente questa possibilita' e' prevista solo per le ONG idonee ai sensi della legge 49. DIFENDERE I DIRITTI UMANI 13. riconferma dell'impegno ad ospitare rifugiati e disertori che, ai sensi della legge 390, hanno diritto di accoglienza. Secondo il Ministero dell'Interno sarebbero oltre 3500 i richiedenti asilo respinti alla frontiera nel 1995, senza nessun controllo sui criteri dei respingimenti. 14. prevedere l'accesso ai punti di frontiera per gli operatori delle organizzazioni umanitarie, con funzioni di monitoraggio, e istituire centri di prima accoglienza a Trieste ed Ancona. 15. impegno a non forzare al rientro in nessun modo i rifugiati attualmente accolti in Italia, e possibilita' di sostenere da parte del MAE progetti mirati al rientro volontario e sostenuto da interventi di riabilitazione, di sostegno alla riconciliazione e alla ripresa nelle zone produttive di provenienza. 16. impegno a stanziare adeguati fondi per continuare a far fronte alla prima accoglienza dei profughi e per risolvere in particolare l'emergenza rifugiati venutasi a creare nei campi nomadi. Analogamente vanno finanziati i progetti miranti all'integrazione a partire da quelli che vedono impegnati gli Enti Locali. 17. impegno del MAE a utilizzare le sue sedi diplomatiche e operative in ex-Yugoslavia per opera di monitoraggio sui diritti umani e le liberta' civili, in particolare per quanto riguarda lo spostamento coatto di sfollati e rifugiati, coordinando in tal senso le informazioni provenienti dagli operatori sul campo italiani e internazionali, in modo da garantire in caso di necessita' una adeguata azione di pressione e di denuncia sulle autorita' locali. uffici di Roma: Via dei Mille, 23 - 00185 Rm - tel. 06/4465455 fax 06/4958620 Via Salaria, 89 - 00198 Rm - tel. 06/8841958 fax 06/8841749 e-mail: ICS.APAX.LUN@Agora.stm.it
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