"Mi piace lidea nel suo
complesso"
Kevin Clements, International Alert, London.
"Grazie per pensare creativamente"
Jan Oberg, Transnational Foundation, Sweeden
"Questa è unidea a lungo
sognata e attesa. La via della violenza
è obsoleta come strumento per la soluzione
dei problemi"
John Lewis, Membro del Congresso
"E meravigliosa. e necessaria,
anche se mi spaventa"
Phyllis Taylor, cofondatore di "Witness
for Peace", USA.
" Questo progetto mi sembra più
realistico e meglio elaborato di quelli di 3 o 4 anni fa"
Alain Richard, Pace Bene, Francia.
"Penso che siate sulla strada
giusta"
Chris Coleman, Peacekeeping Office. Nazioni
Unite
"Il mondo ha bisogno di tutti gli
strumenti possibili per mantenere la pace.
Sarebbe la via più economica per evitare il
conflitto.
E unottima proposta, arrivata al
momento giusto"
Colonnello Kent Edberg, Consigliere militare della
missione svedese presso le Nazioni Unite
"E ben pensata e mette a fuoco
qualche dilemma"
David Grant, International Felloship of
Reconciliation.
"Penso che il progetto sia molto
importante e ben costruito"
Alberto LAbate, Italia
"Sono con voi al cento per cento"
Elise Boulding, Peace Teams Network, USA.
NOTA DELLAUTORE
Questa proposta è un lavoro in via di sviluppo che migliorerà con lapporto dei vostri pensieri, riflessioni ed esperienze. Vi invitiamo ad unirvi a noi nel "co-creare" la Forza di Pace Internazionale.
INTRODUZIONE
Avventurandoci nel nuovo millennio, ci troviamo ad un
bivio cruciale.
Porterà il prossimo secolo unondata incessante
di conflitti armati devastanti, come gli orrori cui abbiamo assistito
questanno in Kossovo, in Iraq e a Timor Est?
Oppure esistono alternative allinfinito ripetersi di
tali catastrofi? Mentre il secolo più sanguinoso della storia umana
volge al termine, gli interventi militari provocano unenorme
quantità di vittime civili e alimentano il fuoco delle ripetute
ingiustizie e della guerra.
Tuttavia, allo stesso tempo, nellultima parte di
questo secolo è andato progressivamente crescendo lintervento
nonviolento da parte di gruppi quali: le "Peace Brigades
International" (PBI), le "Balkan Peace Teams", "Witness
for Peace, i"Peaceworkers", lAssemblea dei Cittadini di
Helsinki, Christian Peace Makers Teams, SIPAZ, Il Movimento Internazionale
della Riconciliazione, e altri gruppi che operano in numerosi paesi tra cui
la Colombia, il Guatemala, i Balcani, gli Stati Uniti, Israele/Palestina,
Messico e Nicaragua. La maggior parte di essi svolgono attività
altamente specializzate su piccola scala con lo scopo di essere una
presenza attiva volta a diminuire i livelli potenziali o presenti di
violenza e a sostenere i costruttori di pace locali. Questi gruppi stanno
creando una consapevolezza inestimabile e una base esperienziale di
soluzioni nonviolente dei conflitti.
Ad esempio, nel 1985 donne guatemalteche del GAM (Grupo de
Apoyo Mutuo Gruppo di Mutuo Appoggio) chiesero che le PBI (Peace
Brigades International) fornissero una scorta nonviolenta di 24 ore ai loro
leaders, dopo che due dei loro membri erano stati assassinati. A quel tempo
gran parte della società civile guatemalteca era stata spazzata via
dai militari, lasciando la maggior parte dei cittadini troppo terrorizzati
per agire. Nei quattro anni successivi le PBI offrirono, 24 ore su 24,
guardie del corpo disarmate alla leadership del GAM. Nessun capogruppo fu
più ucciso e le coraggiose donne furono in grado di portare avanti
il loro lavoro. Questo fatto creò una apertura affinché altri
gruppi di cittadini sorgessero ed iniziassero a ricostruire le istituzioni
democratiche. Nineth de Garcia, leader del GAM, dichiarò al New York
Times: "Grazie alla loro presenza sono viva. E una
verità innegabile".
Allincirca nello stesso periodo gli Stati Uniti
sostenevano i Contras che cercavano di rovesciare il governo sandinista del
Nicaragua. Operando dalle basi in Honduras i Contras attaccavano spesso i
villaggi e i campi nicaraguensi per distruggere i raccolti. Nel Dicembre
1983 Witness for Peace iniziò ad inviare delegazioni nelle aree
confinanti col Nicaragua. Nei sette anni successivi centinaia di volontari
internazionali visitarono o si stabilirono nei villaggi lungo il confine
nicaraguense, prestando la loro opera nella raccolta del cotone e del
caffè, ed aiutando a ricostruire le infrastrutture danneggiate dalla
guerra. Essi giocarono un ruolo importante nel ridurre la violenza e nel
frenare le incursioni militari: nessun villaggio nicaraguense fu più
attaccato dai Contras, finché cera sul posto una delegazione
di Witness for Peace.
Nel 1989, nellisola di Negros, nelle Filippine, oltre
500 rifugiati, riuniti in una chiesa, furono minacciati di essere uccisi
dalle squadre della morte. Il vescovo cattolico Antonio Fortich, dopo aver
appreso del successo del PBI e di Witness for Peace, chiamò in aiuto
leaders religiosi da tutto il mondo. Nellarco di 24 ore 25
rappresentanti religiosi raggiunsero in quella chiesa il vescovo ed i 500
rifugiati affermando che qualunque cosa fosse stata fatta ai rifugiati
avrebbe dovuto essere fatta anche a loro. Inoltre promisero che avrebbero
riferito al mondo intero tutto quello che stava accadendo. Le squadre della
morte non riuscirono a portare avanti le loro minacce.
Eppure, di fronte alla brutale aggressione di Slobodan
Milosevich in questi ultimi dieci anni, il movimento per la pace non
è riuscito a dare una risposta coerente, credibile e globale. Mentre
alcuni attivisti internazionali portavano, e portano tuttora, avanti
coraggiosamente strategie nonviolente con le popolazioni dei Balcani, molti
altri non sapevano che fare e, in alcuni casi, riluttanti, hanno scrollato
le spalle e sostenuto la risposta della NATO. Nellaprile 1999,
"The Nation", rivista progressista degli USA, ha
così commentato queste difficoltà: "Questa crisi crea
un profondo dilemma negli antimilitaristi di principio che non vogliono
chiudere gli occhi davanti alla pulizia etnica, ma neppure abbracciare la
guerra aerea della NATO".
Il Kossovo aveva espresso il bisogno di un aiuto
internazionale sostanziale e ben organizzato a sostegno del movimento
locale per la pace. Già nove anni fa il presidente
kossovaro-albanese Ibrahim Rugova richiedeva una presenza internazionale di
pace nel Kossovo. Non vi fu alcuna sostanziale risposta. David Hartsough,
direttore esecutivo di Peaceworkers ed esperto dei Balcani ritiene che tre
anni fa 200 operatori di pace internazionali in Kossovo avrebbero potuto
giocare un ruolo significativo nel frenare la violenza esplosa da un anno e
mezzo ad ora. Le loro attività avrebbero potuto includere azioni
d'accompagnamento/scorta, sostegno attivo alle azioni nonviolente locali,
addestramento ed appoggio alla capacità locale di costruire
istituzioni democratiche e nonviolente. Gli attivisti nonviolenti, inoltre,
avrebbero potuto stimolare il sostegno internazionale e lattenzione
dei media per il movimento nonviolento locale e per la possibilità
di una risoluzione pacifica.
La Forza Internazionale di Pace, rappresenta
unalternativa ad un massiccio intervento militare, alternativa nella
quale molte persone sperano ma che non si è ancora concretizzata.
Questo progetto, basandosi sullimportante lavoro dei corpi di pace in
varie parti del mondo, porterà lattività del
peacemaking ad un nuova e drammatica evoluzione. E necessario
sviluppare una risposta strategica efficiente ed efficace alla
brutalità e alle minacce di violenza genocida.
Il mondo ha bisogno di istituzioni e di attività
collettive che incoraggino molte persone ad impegnarsi in azioni pacifiche
che diano speranza e che richiamino a più alti valori. Abbiamo
bisogno di sviluppare una forza di pace multietnica, permanente ed
internazionale addestrata alluso di strategie e tattiche nonviolente
che si interponga nei conflitti o nelle aree potenzialmente violente.
La Forza di Pace Internazionale dovrà mostrare sia assoluta
integrità sia sensibilità culturale ed includerà un
numero significativo di volontari addestrati, impegnati ad agire
strategicamente in cooperazione con i gruppi locali per prevenire o
disinnescare la violenza, creando così lo spazio per la risoluzione
pacifica dei conflitti.
La scorsa primavera oltre 9000 attivisti di 100 paesi si
sono radunati allAia affermando che "la pace è un
diritto umano" e che "è tempo di abolire la
guerra". Questa proposta è stata redatta come risultato di
una serie d'incontri formali ed informali durante il congresso
"Appello per la pace dellAia" Da allora, è
stata rivista, discussa e criticata da oltre 300 attivisti nonviolenti,
studiosi ed esperti militari di tutte le parti del mondo. In verità,
si tratta di un lavoro in continuo sviluppo basato sulla saggezza e
lesperienza di molti co-creatori. La Forza Internazionale di Pace
anticipa gli esperimenti di nonviolenza e contribuisce a dar vita alla
"decade di nonviolenza delle Nazioni Unite" e
allantica visione di Gandhi dello Shanti Sena (esercito nonviolento
di pace).
IL CONCETTO
Durante gli incontri alla conferenza dellAia, cè stata una concordanza di base su 3 punti iniziali:
Lo SCOPO è di avere una forza nonviolenta di pace, bene addestrata, permanente e multiculturale da inviare nelle aree di conflitto. La Forza di Pace dovrebbe essere preparata a portare avanti strategie e tattiche in collaborazione con i gruppi locali, impegnati per un cambiamento pacifico. Tali strategie dovrebbero essere volte a diminuire la violenza e il suo potenziale e a creare lo spazio per risoluzioni giuste e pacifiche.
Per dare inizio al programma ci dovrebbero essere impegni preliminari significativi quali:
RICERCA
I primi due anni di sviluppo della Forza di Pace Internazionale richiederanno una ricerca ampia. I risultati della ricerca daranno forma alla creazione della Forza di Pace, sia che si proceda oppure no. Ci incontreremo con attivisti di corpi di pace, con veterani militari, leaders politici, diplomatici internazionali, capi religiosi, studiosi e attivisti in aree di conflitto per esplorare la corretta applicazione dellintervento nonviolento di una terza parte e delle lezioni apprese. Ci assumeremo anche il compito di recensire le pubblicazioni. La ricerca si focalizzerà su 4 aree principali:
RECLUTAMENTO
Iniziando con 200 membri attivi, 400 riserve e 500 sostenitori la forza di pace sarà portata a 2000 attivi, 4000 riserve, 5000 sostenitori nellarco di 6 anni. I membri saranno multietnici, internazionali, delle varie generazioni, e di diversi orientamenti e pratiche spirituali. Attraverso un processo di selezione dovranno dimostrare di avere una grande capacità per il lavoro di gruppo, l'ascolto, la comunicazione, l'interazione multiculturale e la capacità di reggere di fronte a pericoli e frustrazioni. Tutti i membri si impegneranno nella nonviolenza ed in azioni efficaci anno durante la partecipazione a questo progetto
Tutti i membri attivi e le riserve in servizio serviranno come volontari a cui sarà fornito alloggio, vitto, addestramento e trasporti gratuiti. Coloro che avranno bisogno di essere pagati lo saranno. Verranno previste borse di studio universitarie e contributi per fondi pensione. Per le situazioni particolari saranno reclutati partecipanti di spicco come premi Nobel, rappresentanti religiosi, ex capi di governo. I membri saranno reclutati dagli ambienti più diversi, come:
Le riserve saranno reclutate da organizzazioni per la pace, comunità spirituali e altri gruppi sopraelencati. La Forza Internazionale di Pace terrà una banca dati relativa ai veterani di corpi di pace catalogandone capacità e disponibilità.
Ciascuno dei 5000 sostenitori verserà un contributo di almeno $100 lanno. Essi saranno collegati al lavoro della Forza di Pace per mezzo di una pagina Web e della posta elettronica. Oltre ad offrire aiuto finanziario, i sostenitori serviranno come voce locale della Forza di Pace, comunicando le sue attività, sia in generale che specifiche, ai media locali, ed alle comunità sociali e religiose di appartenenza. Essi, inoltre, istruiranno le persone con incarichi pubblici da loro elette nelle questioni relative al lavoro della Forza di Pace.
IMPEGNO
La Forza di Pace sarà dispiegata su invito di unorganizzazione locale o di un movimento nonviolento che lavora per il cambiamento o la soluzione nonviolenta. Saranno fatti tentativi per raggiungere lapprovazione di tutte le parti coinvolte nel conflitto. Sarà accordata una notevole preferenza ad interventi tempestivi. Come disse una donna Kossovara alla conferenza del LAia, "i costruttori di pace devono essere al posto giusto, al momento giusto, prima che la violenza faccia unescalation, altrimenti non possiamo che contare i nostri errori."
Le decisioni concernenti lo spiegamento delle forze saranno prese dal Comitato Direttivo. La composizione dei vari corpi di pace dispiegati dipenderà dalla necessità della situazione particolare.
I criteri presi in considerazione per il coinvolgimento includerebbero:
Sarà sviluppata una rete di supporto familiare per fornire sostegno fisico, logistico, emotivo e finanziario a famiglie e amici di membri attivi nel periodo della loro missione. Ai membri e ai loro cari saranno forniti servizi di supporto e consulenz a di post-intervento al loro ritorno.
STRATEGIE E TATTICHE
Prima di ogni intervento sarà stabilito un mandato preciso, con una strategia specifica ed obiettivi adeguati allarea del conflitto. Strategie e tattiche saranno studiate per diminuire la violenza o il suo potenziale, per creare spazio a risoluzioni giuste e pacifiche e per rafforzare gli attivisti di pace e di giustizia del luogo. Le strategie saranno flessibili e focalizzate su questi risultati, e non si limiteranno a fornire testimonianze o documentazioni sulle violazioni dei diritti umani. La formazione dei corpi inviati in zona di conflitto sarà determinata dalle necessità della situazione specifica. Corpi specializzati con particolari capacità di peacemaking saranno messi a disposizione e dispiegati in base alle necessità della situazione di conflitto.
Una volta nellarea di destinazione la Forza di Pace avrà anche la funzione di occhio, orecchio e coscienza internazionali. Le tattiche sviluppate e portate avanti, in collaborazione con gli attivisti nonviolenti locali, saranno decise dal gruppo che ha la leadership della Forza di Pace della zona in accordo con il Comitato Direttivo della Forza di Pace.
Strategie e metodi potrebbero includere:
Una strategia globale della Forza di Pace consisterà nel costruire interesse e sostegno internazionale verso i movimenti nonviolenti in tutto il mondo, che offrano alla gente la speranza e la realizzazione di alternative allintervento armato. Come dimostrato dai corpi di pace fino ad oggi, quando gli attivisti tornano al loro paese dorigine, danno un eccellente contributo nel campo della educazione della cittadinanza.
Sia ogni singolo impegno che loperazione complessiva della Forza di Pace richiederanno un considerevole supporto logistico, inclusi direttori commerciali, esperti in pubbliche relazioni, personale medico, esperti nella risoluzione dei conflitti, organizzatori di corpi di pace, coordinatori di viaggio, cuochi, procacciatori di fondi, esperti regionali e specialisti in collegamenti con i governi e le organizzazioni. Pur sforzandoci di avere volontari che sappiano parlare con scioltezza le lingue locali delle aree di conflitto, impiegheremo anche interpreti per ciascuna operazione. Potrebbe sembrare che si impieghino troppe persone, ma come ha sottolineato un attivista i militari impiegano 10 persone di sostegno per ogni soldato in campo.
PROCESSO DECISIONALE
Questo processo dovrà essere democratico, aperto, efficiente ed avere autorità legittima. Affinché tale progetto riesca, il gruppo di partenza dovrà essere internazionale con un coinvolgimento limitato degli Stati Uniti. Allinizio, il gruppo che darà il via al progetto sarà formato da 10/15 persone che abbiano avuto esperienza nel lavoro dei corpi di pace, nella trasformazione dei conflitti, nellorganizzazione, training, raccolta fondi, operazioni militari, sforzi umanitari, sviluppo organizzativo e media. Ognuno sarà personalmente impegnato in modo attivo al raggiungimento degli obiettivi della Forza di Pace Internazionale, alla nonviolenza ed alla soluzione nonviolenta dei conflitti interculturali. Sarà essenziale la diversità etnica, spirituale, di nazionalità, di genere e di età. Questo gruppo svilupperà la filosofia della Forza di Pace, risponderà a domande chiave, creerà e collaborerà alla realizzazione di un piano di reclutamento, di raccolta fondi, di addestramento e di rapporti con i media. Questo lavoro richiederà circa 24 mesi di tempo (Nota: se dovessero essere disponibili in tempi più brevi fondi adeguati, questa tabella di marcia potrebbe essere accelerata).
Alla fine di questo periodo il gruppo di partenza eleggerà un Comitato Direttivo che potrebbe includere alcuni membri del gruppo promotore. Il Comitato sarà incaricato della direzione complessiva della Forza Internazionale di Pace compresa lattuazione dei piani di reclutamento, della raccolta fondi, delladdestramento e del rapporto con i media, così come quella di controllare loperazione e prendere decisioni relative al bilancio, al personale ed al dispiegamento sul territorio. Come il Comitato Promotore, il Comitato Direttivo incarnerà i principi della nonviolenza, della pacificazione interculturale, e sarà anche aperto, efficiente,rappresentativo e responsabile. Unaltra possibilità di governo potr ebbe essere quella di una coalizione o federazione di organizzazioni di corpi di pace già esistenti.
Il Comitato Direttivo svilupperà, inoltre, una leadership di campo con poteri chiaramente definiti concernenti operazioni e tattiche quando un corpo di pace operi sul terreno.
Durante le fasi di progettazione una Commissione Consultiva composta di cittadini di fama mondiale tra i quali premi Nobel per la Pace, capi di precedenti governi e leader religiosi, sarà nominata per offrire consulenza sulle questioni più importanti, per aumentare la visibilità della Forza di Pace e per sostenere la raccolta dei fondi. Successivamente questa Commissione Consultiva sarà daiuto per rafforzare lautorità morale della Forza di Pace, con la speranza che i suoi componenti possano partecipare in qualità di membri attivi.
ADDESTRAMENTO
Situazioni di conflitto complesse richiedono competenze altamente qualificate. I membri attivi della Forza di Pace prenderanno parte ad un training generale di 2 mesi concentrato sulla storia e la teoria della nonviolenza, sulla sensibilità culturale, sullascolto, sulla capacità di mediazione e di trasformazione dei conflitti. Nello stesso periodo sarà anche disponibile un training fisico, spirituale e artistico.
Seguirà un addestramento più specifico di durata fino a 2 mesi che si focalizzerà sullarea locale di spiegamento includendo lingua, cultura, analisi del conflitto e discussione dei mezzi di coinvolgimento pacifico appropriati. Tutta o una parte di questa fase sarà fatta nellarea di dispiegamento, insieme con i costruttori di pace locali.
Inoltre, sarà offerto un training più avanzato in varie tattiche particolari quali laccompagnamento, la trasformazione dei conflitti e la mediazione. I risultati dei progetti di ricerca su menzionati saranno incorporati nelladdestramento.
Risorse per il training nonviolento sono sviluppate oggi in tutto il mondo. Per portare avanti laddestramento la Forza di Pace utilizzerà addestratori già esistenti. Riserve che saranno chiamate in caso di necessità per le loro particolari abilità, in una zona specifica, prenderanno parte alladdestramento avanzato. Sarà, inoltre, richiesto a tutti i membri, un aggiornamento continuo.
COMUNICAZIONE
Sarà di vitale importanza avere buoni mezzi dinformazione e di comunicazione. Dovremo documentare e comunicare la speranza e la promessa di una risoluzione nonviolenta dei conflitti, ad un mondo che, se pur cinico e scettico, anela a nuovi approcci per affrontare la violenza.
Sarà necessario creare unimmagine trascendente che sappia comunicare alla gente integrità, forza, speranza ed efficacia, sia nei simboli significativi sia nellazione concreta.
Dovranno essere create relazioni mediatiche credibili che potranno rivelarsi di vitale importanza per i corpi non appena essi siano inviati sul campo. Dovremo esplorare un uso creativo di tecnologie, ad esempio squadre attrezzate di video camere per trasmissioni televisive e satellitari al fine di documentare e scoraggiare comportamenti violenti.
Il nostro progetto di comunicazione dovrà includere un pacchetto di proposte di reclutamento tale da incoraggiare la gente di diversi paesi a partecipare a tutti e 3 i livelli: attivo, riserva, sostenitore.
Sarà sviluppata e sostenuta una pagina Web professionale per:
Avremo bisogno di strategie mediatiche propositive per trasformare le immagini e i messaggi da parte dindividui ed organizzazioni che si opporranno al progetto, per esempio, i produttori transnazionali di armi, i combattenti in una regione particolare e le alleanze militari come la NATO.
RACCOLTA FONDI
Unoperazione che coinvolga 2000 membri attivi al completo di riserve e di sostenitori costerebbe intorno ai 40/50 milioni di dollari lanno, circa la stessa somma che il mondo spende quotidianamente in operazioni militari ogni mezzora questanno. Da ricordarsi che un elemento dattrazione della nonviolenza è proprio quello di essere molto meno dispendiosa della guerra. Questo costo, tuttavia, eclissa geometricamente la somma totale spesa per il lavoro dei corpi di pace oggi nel mondo e offre un argomento forte per un eventuale sostegno dei governi e/o delle Nazioni Unite.
I prezzi per la ricerca e lo sviluppo dei progetti si aggireranno intorno ai 150.000 dollari allanno per i primi due anni. Cercheremo questo denaro presso alcune fondazioni, donatori importanti e organizzazioni religiose.
Avremo bisogno di 5 milioni di dollari, valore equivalente a circa 4 minuti delle spese militari globali, per dare il via ad unoperazione della Forza di Pace con 200 membri attivi, 400 riserve, 500 sostenitori. Questo denaro proverrà da fondazioni, istituzioni religiose e spirituali e da singoli individui. Avremo, inoltre, raccolto 50.000 dollari dai nostri primi 500 sostenitori per il primo anno di intervento.
INTERAZIONE CON I GOVERNI
Saranno importanti le relazioni di lavoro con unità governative. Il Gruppo di Partenza verificherà se, come e in quale misura la Forza di Pace potrà interagire con i governi a tutti i livelli, riconoscendo che lo spiegamento richiederà qualche tipo di cooperazione governativa. Queste considerazioni includeranno:
TEMPI
(NOTA: se dovessero essere disponibili prima fondi adeguati i tempi potrebbero essere accorciati)
2000-2002 | Esplorazione e sviluppo |
Anno 1 | Elaborazione dellidea, incontro con attivisti esperti di
tutto il mondo, raccolta dinformazioni, stesura e diffusione
darticoli, ricerca, definizione del bilancio, identificazione del
gruppo di base, decisione se procedere o no, istituzione di cariche e
funzioni, incontri del gruppo di base, sviluppo e realizzazione dei
progetti riguardo ai media, raccolta fondi per i primi due anni, sviluppo
di piani di raccolta fondi a lungo termine, elaborazione di pagine Web e
raccolta di dati di base relativi a tutti i livelli dei membri. |
Anno 2 | Implementazione di raccolta fondi e dei
progetti per i mass-media, mantenimento della pagina Web, sviluppo dei
processi di selezione, reclutamento di tutti e tre i livelli di membri,
individuazione del sito per la base e laddestramento, individuazione
e stipulazione di contratti con gli addestratori, sviluppo dellagenda
dei training , valutare e rendere disponibili le conoscenze relative allo
stato di perfezionamento del training, capacità decisionale e
leadership, analisi dei possibili siti di spiegamento, creazione di un
Comitato Direttivo, assunzione di personale di base e comunicazione con
funzionari governativi. |
2003-2006 | Inizio della formazione, continuazione dellinformazione
tramite i media, reclutamento e raccolta fondi, primo, secondo, terzo
dispiegamento, valutazione delloperazione e pubblicazione dei
risultati, continuazione del rapporto con le Nazioni Unite e con altre
organizzazioni internazionali. |
2010 | Arrivare al massimo di 2000 membri attivi, 4000 riserve, 5000
sostenitori; considerazione di una possibile adozione da parte delle
Nazioni Unite e/o altre organizzazioni come lOrganizzazione per la
Sicurezza e la Cooperazione in Europa. |
DOMANDE CHIAVE
CONCLUSIONE
Luso della nonviolenza attiva è in crescita in tutto il mondo. Possiamo continuare a costruire in base alle esperienze dei corpi di pace nonviolente ed altre, fino a portare questattività ad un nuovo appassionante livello, un livello reso necessario dai conflitti presenti nel globo. Abbiamo raggiunto un livello di maturità nel quale ciò è possibile. Abbiamo la capacità di farlo accadere nella nostra vita. Gli ingredienti abbondano: ci sono molti veterani di movimenti nonviolenti, migliaia di cittadini hanno dimostrato la volontà di fermare coraggiosamente la violenza e loppressione; sono state analizzate ed apprese dure lezioni, le nostre capacità organizzative sono aumentate, abbiamo a disposizione addestratori altamente qualificati; la World Wide Web (già utilizzata per portare avanti la campagna anti-mine e per listituzione del Tribunale Penale Internazionale) è disponibile come strumento organizzativo; cè interesse da parte dei finanziatori e ciò che più conta è che la gente chiede alternative alla risposta altamente militarizzata ai conflitti.
Restano problemi di fondo profondi. Tuttavia, viviamo in unepoca in cui siamo chiamati a confrontarci con questi dubbi. I dubbi non hanno fermato la NATO. Come è emerso la primavera scorsa, gli alleati sono ancora afflitti da problemi decisionali, logistici e di efficienza sul territorio. Dobbiamo preoccuparci dello sviluppo di quelle istituzioni che lasciano sperare e ci conducono verso un mondo che onora la vita intera. Dobbiamo nutrire queste idee sfidandoci lun con laltro. Perciò, per ora, parlate, scrivete, riflettete, pregate, dipingete, danzate, meditate. Per favore, condividete pensieri, critiche e ispirazioni con noi, così come le idee di coloro con i quali condividete queste pagine.
Tutti insieme possiamo far sì che la Forza di Pace diventi realtà. Non ci sarà una via migliore per commemorare la "United Nations Decade of Nonviolence".
COSA PUOI FARE PER CO-CREARE LA FORZA DI PACE
Abbiamo bisogno di:
CONTRIBUTI DEDUCIBILI DALLE TASSE POSSONO ESSERE DATI AI COSTRUTTORI DI PACE COME AIUTO PER LA CREAZIONE DELLA FORZA DI PACE.
"Ho grandi speranze poiché questa idea sta emergendo e convergendo in tutto il mondo: Quale forma essa prenderà di fatto è da vedere, ma accadrà" (Sister Pat Keefe)
Mel Duncan 1355 Albany Ave. St. Paul, Mn 55108 U.S.A. 651) 644-1651 MnDuncan@AOL.com |
David Hartsough PEACEWORKERS 721 Shrader St. San Francisco, CA 94117 (U.S.A.) (415) 751-0302 PEACEWORKERS@igc.org |
Sono disponibili i riassunti dei commenti a questa
proposta da richiedere a Mel.
(Traduzione dallinglese di Maria Gaias ed Anna Luisa
Leonardi)