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DATE: Mon, 03 Jul 2000 09:46:52
From: "maria nina posadinu" [email protected]

Carissimi,

ieri si sono concluse le prime votazioni memorabili del Messico. Il partito al potere da 71 anni e' stato sconfitto clamorosamente dalla coalizione dell'opposizione. Ieri sera, i cronisti delle televisioni ci andavano molto cauti nel darne la notizia. Sottolineavano che sarebbe stata la prima volta nella storia che ci sarebbe stata un'alternanza senza violenza. Il presidente uscente non rilasciava dichiarazioni e nessuno sapeva come l'avrebbe presa. Ci sono state molte polemiche durante le votazioni, e sono state denunciate varie irregolarita'. In varie parti del paese, sono stati sorpresi militanti del partito di governo ad offrire soldi in cambio del voto a persone che facevano la fila per votare. La gente, per votare, ha fatto la fila per ore, sotto un sole spietato. Dopo aver votato, ognuno viene marchiato sul pollice destro con un inchiostro indelebile, precauzione per impedire che possa votare piu volte. Si votava all'aperto, la commissione elettorale sedeva dietro dei tavolini su cui erano appogiate le urne, di materiale trasparente, sotto dei portici o punti ombra vari. La cabina era costituita da un paravento di plastica. Per i fuori sede sono stati distribuiti dei seggi speciali, ma pare che il numero delle schede fosse limitato, cosi' molti non hanno potuto votare. Per l'occasione e per la prima volta votavano anche i bambini, in seggi a parte chiamati "Consulta Jovenil", ed esprimevano il loro parere sulla scuola, sui genitori, sul tempo libero, se erano felici o no.

Il tutto voleva sottolineare la grande democrazia di questo paese. Non si parlava dell'altra faccia della medaglia, e agli osservatori stranieri veniva mostrato solo questo. Gli incidenti, l'errore di previsione del numero di votanti nelle cabine speciali, l'impossibilita' ad istituire urne in certe zone a causa della presenza militare, impedendo cosi' ad intere zone il diritto di voto, e tanti altri inconvenienti, sono stati definiti problemi di percentuale minima, data la vastita' del territorio nazionale, e molta enfasi si e' data alla coscienza civica delle persone che hanno partecipato in massa ecc. Uno spot televisivo molto interessante e' apparso durante tutta la giornata. Rappresentava una famiglia i cui membri a tavola discutevano sulle differenti espressioni di voto fin quasi a litigare, bloccati dalla voce innocente di una bambina che, piagnucolando, chiedeva per favore che non litigassero. Tutti si zittivano ed il nonno spiegava allora alla bambina che bisognava capire una cosa: chiunque avesse vinto le elezioni non faceva differenza, perche' il Messico era multietnico e pluriculturale e quindi rappresentava tutte le differenze e, come paese speciale, per questo avrebbe unito tutte le forze per costruire la sua civilta' speciale, che rappresentava tutti. Era una specie di quelle cose che da noi si chiamano "Pubblicita' Progresso".

Senz'altro voleva dare un messaggio anche piu' forte delle parole stesse. Da un lato c'era infatti il timore che il partito di regime non accettasse risultati contrari e potesse succedere qualcosa. Inoltre, l'esercito, i corpi di polizia, i paramilitari, tutti i corpi armati del paese sono sempre stati al servizio e si sono identificati con un unico partito. Avrebbero accettato? Accetteranno il cambiamento? La domanda che comunque sorge spoantanea e' se ci sara' un vero cambiamento. Il primo discorso del nuovo presidente, dalla sua casa di campagna, quando ormai le statistiche lo davano vincente, era soprattutto volto a rassicurare le imprese straniere e chiunque avesse contratti con il Messico, a farli stare tranquilli, che niente sarebbe cambiato e lui avrebbe rispettato gli impegni presi. Mi venivano in mente le fabbriche nordamericane situate vicino al confine con la California, ma in territorio messicano, i cui operai a basso costo vengono praticamente venduti dal governo messicano, a profitto delle imprese statunitensi, con salari 100 volte inferiori a quelli di un operaio americano. Mi venivano in mente i trattati di libero commercio firmati dal governo precedente con paesi stranieri, compreso quello recente con l'Europa. Il discorso, che sottolineava la prudenza nei confronti del trionfalismo, prima della comunicazione dei risultati ufficiali, era comunque abbastanza chiaro. Gli zapatisti sono stati gli unici a non dare mai molta enfasi a queste votazioni, qualunque risultato presentassero. Dicevano che nulla sarebbe cambiato, cambiando solo un partito di governo, se non si cambiava il modo stesso di fare politica. Vedremo ora quali saranno i passi ufficiali del nuovo governo.

Passo ora a raccontare di me. Su invito insistente di Maria Luisa da Citta' del Messico, che aveva dato gia' disposizioni telefoniche alle suore, mi sono trasferita nella loro casa, e finalmente ho potuto dormire decentemente. Ho fatto, in questi giorni, tanti di quegli incontri di tipo organizzativo che mi sembra di essere qui almeno da una settimana. Fra qualche giorno dovrei iniziare la fase operativa.
Per quanto riguarda il progetto, ho grandi novita' ed ho bisogno dell'approvazione dei miei finanziatori, e mi rivolgo fra gli altri a Padre Alberto, che ha contribuito in forma molto generosa e lo ringrazio ancora una volta per la fiducia accordatami. Mi e' stato consigliato da persone molto autorevoli che essendo la cifra, nel suo totale, per una piccola comunita' abbastanza consistente, sarebbe meglio distribuirla anche su altre due altrettanto bisognose.
Ci sono inoltre dei villaggi che penso di andare a visitare, dove sono ammucchiati centinaia di profughi, vittime dell'esercito o di paramilitari, che praticamente non ricevono alcuna assistenza. E' questa una delle altre facce del Messico che si vuole tanto democratico.

Sono inoltre andata in giro per negozi a fare un po' di preventivi ed ho acquistato piccole quantita' che mi serviranno da campionario, sia di tessuti che di filati. Le stoffe ed i filati costano pochissimo e ne posso comprare una quantita' veramente soddisfacente. Resta da vedere se organizzarne lo stoccaggio in loco. Ho pensato che sarebbe meglio, per quanto riguarda gli acquisti del progetto per le donne, andare al villaggio, mostrare le cose e tornare qui per comprare il resto insieme ad un gruppo di loro. In questo caso, oltre a renderle maggiormente partecipi, a coinvolgerle anche nella parte organizzativa, le porterei direttamente al centro Don Bosco, a vedere come funzionano i corsi di telaio e altro, e li' potranno anche dormire alcune notti se fosse necessario. Tutto sta nel convincere i mariti a lasciarle venire, ma il viaggio costa cosi' poco che posso pagarlo anche a loro se vogliono accompagnarle. Inoltre, al ritorno, saranno loro a distribuirsi il trasporto delle cose, cosi', in caso di controllo, io non incorrerei in alcun sospetto. Mi sono comunque accorta che passo per messicana e finora nessuno mi ha fermato per chiedermi documenti, compreso all'arrivo all'aeroporto locale, mentre lo stesso non e' successo ad altri molto piu chiari di pelle, e biondi, che viaggiavani insieme a me.

Un abbraccio a tutti
maria nina