Torna all'Indice
Date: Mon, 17 Jul 2000 19:17:50 -0700
From: "maria nina posadinu" <[email protected]>

Carissimi,

ancora non mi sono ripresa dall'estenuante viaggio di ritorno da Palenque ed il mio corpo chiede un po' di pausa, perche' oggi si e' ribellato e sebbene avessi preso un autobus di prima classe mi sono sentita cosi' male che, come in un film, ho persino vomitato sulle scarpe di una signora che sedeva dall'altra parte del corridoio.

A Salto de agua sono andata in parte inutilmente, ma mi e' servito per organizzare meglio il prossimo viaggio. Per una serie di malintesi, avendo parlato per telefono alla casa parocchiale con una persona diversa, hanno fatto confusione con la data delle telefonate, con il risultato che la delegazione di San Marcos, che con sacrificio mi era venita a prendere, per due volte e' rimasta delusa dal mio mancato arrivo. Naturalmente non ne ho nessuna colpa, ma mi e' dispiaciuto ugualmente. Sono rimasta fino alle undici del mattino della domenica, sperando che qualcuno comparisse per combinazione, e poi sono rientrata a Palenque dopo aver fatto un piano sicuro e in cui le persone possano essere avvertite con largo anticipo e senza altri malintesi. Tutto il pasticcio credo che lo abbia combinato un certo Mario, che vive li' e che non si appuntava le telefonate, riferendole poi molto vagamente e confondendone l'ordine. Per il resto, ho trovato due persone stupende, in particolare un missionario laico di origine tedesca, con il quale ho chiacchierato piacevolmente nonostante la stanchezza. Ha una storia interessantissima riguardo alla sua esperienza in Chiapas che ho pensato sarebbe interessata molto a Padre Alberto. Come tanti altri regiosi, e' stato ed e' continuamente perseguitato con accusa di appoggiare lo zapatismo solo perche' appartiene alla diocesi di San Cristobal. Mi ha spiegato come si sono formati i gruppi paramilitari e questo lo raccontero' al mio arrivo, scrivendolo dal computer di casa mia. Cambio in continuazione postazione per i miei messaggi, ma la prudenza non e' mai troppa.

Questo pomeriggio dormivo per riprendermi dalla sofferenza del viaggio, quando mi chiamano al telefono. Era Violetta, che e' subito venuta a trovarmi con Girke, cosi' si e' riunita la compagnia del teatro dei burattini. Ci siamo ritrovati e non ci separeremo fino allla meta di agosto. Con due rullini di foto che ho appena sviluppato, stiamo organizzando una mostra fotografica al Caffe' Museo, che funziona anche da centro culturale, e resteremo qualche giorno a dare spettacoli nei vari quartieri della citta', per i bambini di strada e nei centri piu poveri. Quando e' nata l'idea della mostra fotografica, mi e' venuto da ridere ed ho pensato a Mirella, quando mi ha dato il libro di Tina Modotti. Credo che lei capisca quello che voglio dire.

Quando ci saremo ripresi dalle stanchezze passate ad avremo rappresentato lo spettacolo in tutti i punti strategici della citta', ripartiremo per le montagne, ma in altre, che pur essendo in tierras frias come le altre, sono meglio definite "calde", con il nome di acque, non so se mi spiego. Incontreremo persone molto in alto. Questa volta le camminate saranno piu' lunghe, forse di quattro o cinque ore o di piu'.
Ci stiamo preparando spiritualmente.

Un grande abbraccio a tutti, in particolare a mia madre.
Maria Nina