Appello alle Nazioni Unite per la gente Nuba



ALL'ATTENZIONE DEL
Segretario Generale delle Nazioni Unite,
Boutros Boutros-Ghali,
Sottosegretario dell'ONU per gli Affari Umanitari,
Yasushi Akashi.



Considerando le gravi violazioni della Carta dell'Onu e dei diritti umani tutelati dal diritto internazionale perpetrate dal Governo Sudanese e documentate dall'inviato speciale, G. Biro e da altre organizzazioni internazionali non-governative (African Rights, "Facing genocide: The Nuba of Sudan", Londra, 1995; due documentari: "The Nuba: Sudan's secret war", BBC, Londra, luglio 1995; "I Nuba del Sudan", Comunità Nuova e Amani, aprile 1996), deve essere indirizzata una speciale attenzione verso la situazione di grande sofferenza che affligge le popolazioni delle Montagne Nuba;

profondamente preoccupate per la politica di disgregazione delle popolazioni civili dei Nuba attuata dal Governo Sudanese per mezzo di discriminazioni, deportazioni forzate di persone, intimidazioni e torture, esecuzioni sommarie, stupri di donne e violenze crudeli sui bambini; con lo scopo di distruggere l'identità etnica dei Nuba;

profondamente allarmate dal fatto che l'accesso da parte delle popolazioni civili Nuba agli aiuti umanitari è stato impedito, nonostante la dichiarazione congiunta del 15 settembre 1992 tra Nazioni Unite e Governo Sudanese, che afferma "...l'importanza critica dell'accesso a tutti i bisognosi di assistenza umanitaria dovunque essi siano".(G.A., res. 48/147);

ricordando i perduranti sforzi delle Nazioni Unite e il loro speciale programma "Operation Lifeline Sudan" (OLS) e gli sforzi di altre organizzazioni umanitarie incluso il Comitato Internazionale della Croce Rossa nel fornire sostegno umanitario alle zone teatro di conflitto nel Sudan e ricordando il persistente rifiuto del Governo Sudanese di autorizzare l'estensione dei programmi di soccorso OLS anche alle montagne Nuba;

LE ORGANIZZAZIONI NON-GOVERNATIVE UMANITARIE :

Campagna italiana per la pace ed il rispetto dei diritti umani in Sudan promossa da: Pax Christi, ACLI, ARCI, Amani, Caritas Italiana, Comunità Nuova, Cuore Amico, Mani Tese, Nigrizia, Osservatorio diritti dei Popoli, Solidarietà Italo Sudanese - Milano, Italia; Sudanese Catholic Information Office, Koinonia Community - Nairobi, Kenya; African Rights - Londra, U.K.; Africa Faith & Justice Network - Washington, U.S.A.; Missio - Aachen, Germania; Southern African Catholic Bishops' Conference-Justice and Peace Commission - Pretoria, Sud Africa.

INVITANO il Segretario Generale a portare all'attenzione degli organi competenti delle Nazioni Unite - specialmente il Consiglio di Sicurezza - la situazione del popolo Nuba richiedendo un intervento umanitario urgente per prevenire una situazione di genocidio.

INCORAGGIANO le Nazioni Unite ad assicurare l'apertura di corridoi umanitari (G.A. res. 45/100), con o senza l'accordo e la cooperazione del Governo Sudanese, e ad assicurare l'immediato libero accesso alle montagne Nuba alle organizzazioni umanitarie e ai programmi di soccorso delle Nazioni Unite, affinchè forniscano assistenza umanitaria alle popolazioni civili e alle vittime del conflitto armato in corso,

Mettendo in evidenza che è essenziale porre fine alle gravi violazioni dei diritti umani internazionalmente riconosciuti nelle Montagne Nuba, al bombardamento indiscriminato e alla distruzione di villaggi civili, alla negazione dei bisogni primari;

RICHIEDONO al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di esercitare, dato l'immobilismo del Governo Sudanese (G.A. res. 43/131), il suo diritto ad intervenire negli affari interni del Sudan per ragioni umanitarie e, se necessario, ad impiegare gli strumenti previsti dal capitolo VII della Carta dell'ONU (S. C. res 688) per assicurare il diritto alla vita al popolo Nuba (art. 3, Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948; art. 12, Convenzione Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, 1966; art. 6, Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici).




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